L’osteoartrosi è la patologia articolare più diffusa, e può interessare il ginocchio, ma anche grandi articolazioni come anca e spalla. Tra i trattamenti più utilizzati (farmacologici con FANS, analgesici, infiltrazioni con acido ialuronico, fisioterapia), si è fatta sempre più strada negli ultimi anni la metodica che impiega le
cellule staminali autologhe derivanti dal tessuto adiposo.
Ne abbiamo parlato con il
dott. Gioachino Lo Bianco, corresponsabile dell’UO di
Ortopedia e Traumatologia di
Villa Lucia Hospital di Conversano, che ha portato nella struttura pugliese la sua esperienza pluriennale in fatto di trattamento riparativo con cellule staminali.
Artrosi articolare: sintomi e diagnosi
L’artrosi di ginocchio, anca, spalla è causata principalmente dall
’usura per invecchiamento delle articolazioni e porta a danni e lesioni della cartilagine, tessuto che favorisce lo scorrimento dei capi articolari tra loro.
Si manifesta, in fase iniziale, con dolori all’inizio del movimento, dolori da affaticamento, breve rigidità mattutina. In una fase avanzata, la patologia presenta sintomi come:
- gonfiore;
- calore della zona interessata;
- dolori anche a riposo;
- rigidità mattutina prolungata.
Lo specialista ortopedico, dopo l’anamnesi e l’esame obiettivo, prescrive generalmente esami diagnostici per immagini per confermare la diagnosi, individuare la fase della patologia e programmare i trattamenti opportuni. Le indagini d’elezione sono
radiografia e risonanza magnetica.
Il trattamento con cellule staminali
Il trattamento con cellule staminali autologhe derivanti dal tessuto adiposo è
utilizzato fondamentalmente per il ginocchio, ma può essere applicato anche all’anca e alla spalla.
Tale metodica ha l’obiettivo di
ripristinare l’omeostasi articolare e di riparare le lesioni cartilaginee che conducono ai sintomi dell’artrosi,
grazie alle cellule staminali mesenchimali (MSC). Si tratta di cellule “primitive”, senza funzioni specifiche, che possono stimolare la crescita e la riparazione dei tessuti danneggiati. La cartilagine del ginocchio, infatti, è un tessuto che non può essere “sostituito” o rigenerato: si tratta, dunque, di
medicina riparativa e non rigenerativa.
Il paziente ideale candidato al trattamento della gonartrosi con cellule staminali ha un’età non superiore ai 60 anni (in quanto la qualità e la quantità delle cellule adipose da cui ricavare le cellule staminali tende a diminuire con gli anni riducendone anche l’efficacia), con un deterioramento radiografico anche grave, con erosione o cisti ossee.
Come avviene il trattamento riparativo con cellule staminali
Il trattamento è una
procedura ambulatoriale che si svolge
in una sola seduta, con diverse fasi:
- prelievo di grasso (generalmente dall’addome) in anestesia locale;
- estrazione e separazione delle cellule staminali mesenchimali dal materiale di scarto;
- iniezione del composto di cellule staminali nelle zone da trattare.
Dopo la procedura, il paziente può tornare a casa e riprendere subito le sue attività quotidiane, senza necessità di fisioterapia o terapia farmacologica, con la sola accortezza di evitare sforzi nei primi giorni.
I vantaggi
Sono diversi i benefici di questo trattamento riparativo, anche in casi di patologia a uno stadio avanzato, in funzione antinfiammatoria e antidegenerativa. Tra questi:
- miglioramento dello scorrimento tra i capi articolari;
- riduzione dell’attrito nell’articolazione;
- stimolazione della produzione di cartilagine;
- miglioramento della lubrificazione del liquido sinoviale.