Villa Torri Hospital / 24 aprile 2020

Osteoporosi: come affrontarla durante l’emergenza coronavirus

Osteoporosi: come affrontarla durante l’emergenza coronavirus
A causa della situazione d’emergenza COVID-19 sono state adottate a livello nazionale ed internazionale numerose misure dirette contrastare e contenere il diffondersi dell’infezione, come ad esempio limitazioni sull’attività motoria e ricreativa all’aperto e l’attività fisica e riabilitativa guidata nelle palestre e centri di recupero. Lo smart working e il telelavoro sono indispensabili strumenti per proseguire le nostre attività ma, inevitabilmente, comportano maggiore sedentarietà.

L’osteoporosi – spiega il dott. Domenico Meringolo, specialista in endocrinologia a Villa Torri Hospital di Bologna – è una malattia cronica caratterizzata da alterazioni della struttura ossea con conseguente riduzione della resistenza al carico meccanico. Questo indebolimento aumenta la fragilità del sistema scheletrico fino ad indebolirlo a tal punto che anche piccoli traumi possono provocare fratture. È spesso chiamata “malattia silente” perché, per molti di coloro che ne sono affetti, la perdita ossea progredisce in modo asintomatico.

A differenza di quanto si pensa, non è una malattia che colpisce unicamente il sesso femminile, si stima che in Italia oltre 3,5 milioni di donne e 1 milione di uomini siano soggetti ad osteoporosi1, con un’incidenza in aumento nel sesso maschile. Le forme principali di osteoporosi sono due: una “primitiva”, che colpisce le donne in post-menopausa o gli anziani, e una “secondaria”, che invece può interessare soggetti di qualsiasi età con malattie croniche o in terapia con farmaci che direttamente o indirettamente influenzano negativamente la salute scheletrica.

Bisogna precisare che l’osteoporosi non aumenta il rischio di contrarre il coronavirus o di avere complicanze, ma ora più che mai, è fondamentale rimanere liberi da fratture. Per mantenere una buona salute scheletrica è importante cercare di mantenere una regolare, sia pur limitata, attività motoria all’aperto - nei limiti consentiti dalle ordinanze ministeriali - o in casa, ad esempio con l’ausilio di cyclette o tapis roulant, ma anche ginnastica a corpo libero per 1 o 2 volte al giorno.

Risulta quindi fondamentale agire sui fattori cosiddetti “modificabili”, che riguardano lo stile di vita quotidiano:
  • Sedentarietà: il movimento è fondamentale per il mantenimento della massa ossea e della forza muscolare.
  • Fumo e assunzione eccessiva di alcolici: essere costretti a trascorrere molto tempo a casa potrebbe indurre a eccessi alimentari e ad abuso di fumo o alcoolici, fattori che influiscono negativamente sulla salute della componente ossea.
  • Alimentazione scorretta per eccesso o per difetto: l’alimentazione deve essere bilanciata e varia, così da garantire un adeguato apporto di nutrienti preziosi per l’osso, in particolare calcio e vitamina D, il primo è il componente strutturale principale del tessuto osseo il cui assorbimento dipende in gran parte dalla vitamina D.
  • Peso: per uno stato osseo ottimale è necessario avere anche un Indice di Massa Corporea (BMI) nei limiti sovrappeso e sottopeso sono associato a un’aumentata perdita ossea e a rischio di fratture.
  • Assicurarsi che l’ambiente domestico sia privo di ostacoli, per prevenire il rischio di cadute.
  • Non interrompere qualsiasi trattamento per l’osteoporosi prescritti, inclusi integratori di calcio e vitamina D.
In base a età, stato di salute, esigenze e capacità di ciascuno si possono praticare esercizi aerobici, per il potenziamento muscolare, l’equilibrio, la resistenza o la postura. In soggetti sani, non affetti da osteoporosi il jogging, corpo libero, ginnastica posturale e nuoto sono ottime attività da praticare regolarmente. Per chi soffre di osteoporosi sono consigliabili programmi personalizzati, supervisionati se necessario, funzionali al miglioramento di postura, equilibrio, coordinazione e andatura. In questo caso è bene evitare esercizi che implicano carichi o movimenti bruschi, o ad alto impatto sulle articolazioni.

Ora più che mai – conclude il dott. Meringolo – è fondamentale rimanere liberi da fratture, la grave emergenza sanitaria ha creato una difficoltà alla programmazione degli accessi alle cure in un quadro generale di riduzione delle prestazioni e del personale e le raccomandazioni generali invitano le persone a evitare gli ospedali e gli studi medici, se non in caso di assoluta necessità.
 

Per informazioni e prenotazioni rivolgersi al numero 051.9950311 o inviando una mail tramite il modulo contatti.
 

1. https://www.siommms.it/wp-content/uploads/2017/02/Linee-Guida-Reumatismo-2016-ITA.pdf
Revisione medica a cura di: Dott. Domenico Meringolo

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