Prenditi cura dell’intestino per potenziare anche il sistema immunitario

Prenditi cura dell’intestino per potenziare anche il sistema immunitario
Ogni individuo ospita dentro di sé miliardi di cellule batteriche concentrate soprattutto nell’ultimo tratto dell’intestino: il colon. E’ lì che è presente questo ecosistema  denominato microbiota, nel quale, le diverse specie di batteri intervengono in numerosi processi fondamentali per il nostro benessere. Abbiamo affrontato l’argomento con il  Dottor Nicola  Castaldini, Direttore Sanitario e Responsabile di Medicina Interna presso Primus Forlì Medical Center.

“Il microbiota- spiega il dottore- influenza l’immunomodulazione, ossia regola l’attività del sistema immunitario, favorisce la sua corretta maturazione ed efficienza, evita che si attivi in maniera abnorme, come nel caso di allergie o malattie autoimmuni, o in maniera deficitaria come nelle infezioni. Inoltre vigila sul sistema metabolico evitando l’insorgere di patologie che vanno dall’obesità sino al diabete mellito. Ci protegge dalle malattie cardiovascolari legate all’accumulo di colesterolo e di altre sostanze nocive e mantiene una barriera intestinale efficiente”.

Per mantenere questa popolazione batterica in equilibrio è utile adottare uno stile di vita corretto: praticare attività fisica, ottimizzare la dieta quotidiana con un adeguato apporto di fibre, frutta, verdura e liquidi, ridurre il consumo di grassi, proteine e cibi lavorati industrialmente. Limitare lo stress e l’uso inadeguato di farmaci.

“Un’altra peculiarità del microbiota è quella di contrastare i microrganismi nocivi, le mucose intestinali, sono rivestite dalle cellule del sistema immunitario (I due terzi delle cellule dell’intero sistema immunitario si trovano in questo organo). Questa “pellicola protettiva” agisce da sentinella proteggendo, anche fisicamente, le pareti intestinali dall’attacco degli agenti patogeni impedendogli di superarle e di penetrare nell’organismo.

I meccanismi di difesa sono diversi ma integrati tra loro: il microbiota crea un ambiente ostile alla permanenza degli agenti nocivi, e i linfociti B, presenti sulla mucosa intestinale, generano gli anticorpi IgA.

Questo gruppo di anticorpi svolge diversi compiti: ostacola l’adesione dei microrganismi patogeni all’epitelio intestinale, ne inibisce la proliferazione e neutralizza le tossine prodotte dai batteri che vengono eliminati con le feci”.

“L’obiettivo primario dell’esame del microbiota - un test molto semplice che si effettua su un campione di feci - è quello di mettere in evidenza eventuali squilibri patologici di questa popolazione di batteri (disbiosi) per adottare quei cambiamenti, precedentemente elencati, necessari a garantire la presenza di una microflora sana, per mantenere o recuperare il benessere dell’intero organismo, non solo intestinale” conclude il Dottor Castaldini.

“Nel futuro, dal punto di vista diagnostico, si prevede un affinamento sempre più marcato delle metodiche di indagine che ci porteranno a conoscere e a studiare, in maniera più efficiente, anche i funghi e soprattutto i virus e si comprenderanno le interazioni tra i batteri e le altre popolazioni microbiche nel nostro intestino.

Migliorerà sempre di più la comprensione di come intervenire con terapie adeguate per ripristinare e mantenere una situazione di equilibrio. Dal punto di vista terapeutico vedo lo sviluppo di quello che è il “trapianto di microbiota” che ad oggi in Italia si pratica, come intervento salvavita, in pochissimi centri e solo per infezioni da “Clostridium difficile” non responsive alla terapia antibiotica. In altre nazioni si pratica già anche per molte altre problematiche, ad esempio per forme refrattarie di obesità e di diabete. Credo che questo sia un filone molto interessante!  Il trapianto  consiste nel trasferimento del microbiota (ovviamente compatibile) da un individuo sano ad uno malato. Si potranno sviluppare forme di terapie personalizzate di tipo microbico sia attraverso un trapianto fecale vero e proprio sia attraverso forme incapsulate da assumere per bocca in modo da approntare una terapia microbica assolutamente personalizzata”.
 
Per approfondire l’argomento leggi anche la news Fingerprint batterico: l’impronta digitale batterica
 

Per maggiori informazioni contatta il Primus Forlì Medical Center allo 0543 804311 o tramite form

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