Quali sono gli esami per studiare la salute del cuore?

Quali sono gli esami per studiare la salute del cuore?
Le patologie cardiovascolari sono la causa più importante di mortalità e morbidità e non solo in Italia ma in tutto il mondo (fonte Istituto superiore di Sanità). Tuttavia oggi la medicina moderna offre un grande aiuto per la prevenzione dei fattori di rischio delle patologie cardiache con esami e test specialistici che consentono di escludere o segnalare per tempo eventuali disturbi al cuore. Ma quali sono gli esami indicati per valutare lo stato di benessere dell’apparato cardiovascolare?
 
Lo abbiamo chiesto al dottor Guido Lembo responsabile di Cardiologia di Villa Lucia Hospital di Conversano, centro di riferimento regionale per la prevenzione e diagnosi delle disfunzioni cardiovascolari, struttura che ospita 12 posti letto di Cardiologia ordinaria più 4 posti di Terapia Intensiva Coronarica.
 
Dottor Lembo, per valutare la salute del cuore quali indagini bisogna fare?
“Per una valutazione di qualsiasi problema cardiologico bisogna partire dall’ecocardiografia, un esame rapido, non invasivo, assolutamente indolore che definiamo di primo livello e che ci permette di vedere la funzionalità e la struttura del cuore. A seconda degli esiti della ecocardiografia si procede con esami di secondo e terzo livello”.
 
A cosa serve l’ecocardiografia?
“L’ecocardiografia – oltre a rappresentare una fotografia immediata del quadro cardiaco del paziente - fornisce dati morfologici e funzionali molto importanti. L’esame diventa più approfondito, quindi di secondo livello, quando ricorriamo all’ ecodoppler vascolare, una tecnica diagnostica non invasiva che sfrutta gli ultrasuoni per studiare i vasi arteriosi, ossia i vasi dei tronchi sovraortici e i vasi degli arti inferiori come l’asse femoro tibiale e femoro popliteo”.
 
In presenza di una anomalia quali altri test vengono consigliati?
“In presenza di anomalie si può richiedere un test da sforzo o da stress fisico o farmacologico che registra i movimenti del cuore durante uno sforzo fisico. E’ possibile esaminare la risposta dell’apparato cardiocircolatorio all’esercizio fisico, la frequenza cardiaca e i cambiamenti della pressione arteriosa.
In pazienti con sospetti problemi di ritmo possono essere utili anche un holter cardiaco e un holter pressorio che consentono un  monitoraggio nelle 24 ore della attività elettrica prodotta dal cuore al fine di valutare la regolarità del ritmo, la presenza di aritmie, (extrasistoli), e escludere patologie coronariche”.
 
 Cosa si intende per esami di terzo livello?
“Per esami di terzo livello si intendono indagini come la coronarografia, un esame diagnostico invasivo che permette la valutazione di un eventuale patologia coronarica. Oggi c’è la possibilità di eseguire quest'esame attraverso vie ben più piccole di quella femorale usata in passato e quindi attraverso l'arteria radiale e soprattutto l'utilizzo di cateteri piccoli inferiori ai 2 mm di diametro. La coronografia ha rischi molto bassi ed è sempre eseguita dopo che una valutazione clinica cardiologica attraverso anche esami strumentali non invasivi renda fortemente sospetta la presenza di una patologia coronarica”.
 

Per maggiori informazioni contatta la struttura allo 080 4080111 oppure scrivici tramite form.
 
 
Revisione medica a cura di: Dott. Guido Maria Giuseppe Lembo

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