Radiografia allo stomaco con mezzo di contrasto: quando è raccomandata?

Radiografia allo stomaco con mezzo di contrasto: quando è raccomandata?

La radiografia esofago-stomaco-duodeno è un esame diagnostico radiologico che, attraverso l’utilizzo dei raggi X e l’ingestione del mezzo di contrasto (mdc), consente la visualizzazione in tempo reale delle strutture anatomiche del tratto gastrointestinale superiore, in particolare di esofago, stomaco e duodeno.

Abbiamo chiesto al tecnico sanitario di radiologia medica Luigi Malena, dell’Unità Operativa di Diagnostica per immagini di Villa Lucia Hospital, a Conversano, come si esegue e in quali casi viene prescritta.

Quando eseguire l'RX esofago-stomaco-duodeno

La radiografia esofago-stomaco-duodeno con mezzi di contrasto è un’indagine utilizzata per lo studio delle strutture anatomiche che compongono il tratto gastrointestinale superiore, al fine di valutare l’esito di un intervento che le ha interessate o per controllare il regolare transito.
In particolare, viene prescritta:

  • nel pacchetto di screening che precede un intervento di chirurgia bariatrica, insieme alla gastroscopia, per indagare la presenza di un reflusso gastroesofageo importante e grosse ernie iatali (in tal caso il chirurgo potrebbe prediligere il bypass gastrico rispetto alla sleeve gastrectomy, soggetta allo sviluppo di reflusso);
  •  a pazienti che hanno già subito trattamenti bariatrici come bypass o sleeve gastrectomy, per controllare l’esito dell’intervento e per seguirne l’andamento (se ne esegue generalmente una il giorno successivo all’operazione e poi, in assenza di problemi, una a distanza di 9 mesi o con cadenza annuale);
  • a pazienti che presentano nel tratto dell’esofago disfagia, difficoltà nella deglutizione o reflusso gastroesofageo;
  •  in caso di neoformazioni tumorali gastriche, prima di eseguire una gastrectomia, può essere utile (spesso associata alla TC) per visualizzare la morfologia e studiare la presenza di stenosi, e dopo l’intervento per verificare che non ci siano spandimenti al di fuori del lume gastrico residuo o a livello delle anastomosi;
  •  in generale per pazienti (operati o no) in cui è necessario valutare il transito in tutte le strutture anatomiche e in particolare nello stomaco, andando a escludere fuoriuscite di contrasto oltre il lume gastrico, perforazioni, deiscenze, fistole.

Preparazione e mezzi di contrasto

L’esame non è doloroso, non prevede la somministrazione di mdc per via endovenosa e, in base al quesito per cui è stato prescritto, dura mediamente 10-15 minuti. Per la preparazione, il paziente deve osservare un periodo di digiuno di almeno 6-8 ore, in cui evitare anche i liquidi. Prevedendo l’utilizzo di raggi X, l’indagine diagnostica è controindicata in caso di sospetta o accertata gravidanza, in quanto i raggi potrebbero recare danni al feto.

La scelta del mezzo di contrasto dipende dall’indagine da effettuare e dalle caratteristiche del paziente. Due le possibilità:

  • il mezzo di contrasto iodato idrosolubile (composto a base di iodio), che viene preferito per pazienti che hanno subito un intervento, per via dell’assenza di complicanze in caso di spandimento;
  • il mezzo di contrasto baritato (contenente solfato di bario), che non è indicato in pazienti con sospetto di perforazione e occlusione e in pazienti operati recentemente, ma è preferito se è necessario studiare la morfologia dell’esofago e dello stomaco o il reflusso gastroesofageo.

Il mezzo di contrasto viene espulso regolarmente nelle ore successive (il mdc iodato per via renale, mentre il mdc baritato viene espulso tramite feci), generalmente senza particolari disturbi, anche se il mdc iodato può avere un leggero effetto lassativo.

Come si esegue la radiografia esofago-stomaco-duodeno

Il paziente viene fatto sistemare in posizione ortostatica sul tavolo radiologico ed è invitato dal tecnico radiologo a ingerire il liquido del mezzo di contrasto in quantità variabile.
Grazie a un macchinario di ultima generazione, è possibile registrare in tempo reale le immagini in alta definizione a partire dalla deglutizione, con velocità fino a 8 frame/immagini al secondo. Un vantaggio per l’analisi non solo dal punto di vista morfologico, ma anche funzionale, per studiare il tempo impiegato dal mezzo di contrasto a percorrere le strutture, se ci siano segni di stenosi, reflusso, e visualizzare l’esofago nei pazienti che hanno una disfagia a livello molto alto, con problemi di deglutizione nella faringe.

Nel caso dovesse essere necessario per il quesito diagnostico, l’esame può prevedere l’esecuzione di più proiezioni in posizioni diverse.

Per informazioni e prenotazioni
telefonare allo 080 4080462 o compilare il form di richiesta
Revisione medica a cura di: Luigi Malena

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