Salus Hospital / 28 giugno 2018

Vacanze e malattie tropicali: come partire preparati

Vacanze e malattie tropicali: come partire preparati
Un viaggio in un paese tropicale richiede un minimo di programmazione, è importante conoscere alcune norme igieniche e sapere, con anticipo, quali vaccinazioni sono obbligatorie e quali consigliabili prima della partenza. Per fare il punto sulla situazione ne abbiamo parlato con il dott. Ermanno Gabbi, specialista in Malattie Infettive al Salus Hospital di Reggio Emilia.
 
Dott. Gabbi, quali sono le malattie cosiddette “esotiche” più frequenti?
Le malattie “esotiche” a cui i viaggiatori sono più esposti in caso di viaggio verso i paesi “tropicali” sono principalmente malaria, tifo, colera. Il rischio correlato a queste malattie varia in base all’area geografica e, soprattutto per le malattie trasmesse da vettori quali zanzare e altri insetti, al periodo dell’anno. La malaria e il tifo sono le più pericolose, la loro diagnosi deve essere fatta tempestivamente per intervenire in modo adeguato, per le altre può essere fatta con tutta calma.
 
Quali sono le vaccinazioni obbligatorie e quali quelle consigliate?
Dipende dal paese di destinazione che le richiede prima dell’ingresso, in questo caso è un adempimento burocratico. Altra cosa sono le vaccinazioni necessarie sulla base di un esposizione al rischio. Facciamo un esempio, per chi si reca alla Mecca in pellegrinaggio è obbligatoria la vaccinazione per il meningococco. Per il viaggiatore che si reca in un paese tropicale per prestare la propria opera dal punto di vista sanitario è il tipo di esposizione al rischio che rende la vaccinazione necessaria. Per il viaggiatore abituale invece è consigliabile il vaccino per una sola malattia a seconda del paese in cui si reca. Il turista poi, può esporsi a delle malattie prevenibili con il vaccino anche se non obbligatorio o non richiesto, come la vaccinazione antinfluenzale perché nei paesi tropicali l’influenza persiste tutto l’anno. Prendiamo per esempio il tifo e l’Epatite A, queste due malattie sono prevenibili adottando comportamenti alimentari e di igiene corretti senza ricorrere al vaccino.
 
Quali sono allora le norme igienico-sanitarie da seguire?
Per alcune malattie come per esempio, la diarrea del viaggiatore, che colpisce un’alta percentuale delle persone che si recano nei luoghi esotici, è importante rispettare alcune importanti norme igieniche. Più che pensare alle vaccinazioni, prima di partire, consiglio l’acquisto di gel alcolici disinfettanti, che si vendono anche nei supermercati, per avere la sicurezza di avere sempre le mani disinfettate. Altra accortezza è bere acqua in bottiglia sigillata e consumare cibi sempre ben cotti.
 
Quanto tempo prima è necessario sottoporsi alla vaccinazione?
3-4 settimane è il tempo giusto per tutti i vaccini, poiché di norma è il tempo di comparsa degli anticorpi. E’ bene comunque recarsi al più vicino ambulatorio pubblico per avere consigli e suggerimenti sulle vaccinazioni. Per la malaria e altre malattie trasmesse dagli insetti e per le quali non esiste un vaccino ma solo alcuni farmaci preventivi (il vaccino malarico è ancora molto lontano), sono le corrette norme igieniche a tenerci lontano dal contagio. In questi casi è conveniente munirsi di un repellente per insetti come l’Autan, o prodotti analoghi. Si possono inoltre impregnare gli abiti con sostanze che non sono tossiche ma molto efficaci contro gli insetti, usare le zanzariere e l’aria condizionata, così ci si protegge da zanzare, zecche, pappatacci, che sono portatori di malattie, come per esempio la zecca, della Malattia di Lyme.
 
Esistono controindicazioni per i vaccini?
Alcuni vaccini, per esempio quello per la febbre gialla, sono controindicati per le donne in gravidanza e nei soggetti immunodepressi. Per i soggetti immunodepressi o i soggetti molto anziani la valutazione preliminare al viaggio credo debba essere a tutto campo, perché spesso questi soggetti assumono farmaci che in certi paesi non si trovano, per cui se una persona dovesse aver bisogno del sistema sanitario deve essere conscio che potrebbe trovarsi di fronte sia ad un sistema ad alto livello sia meno curato dal punto di vista organizzativo e farmacologico.
 
Le malattie “esotiche” si contraggono solo per comportamenti igienico sanitari errati o anche per altri motivi?
Anche per altri motivi, le vacanza facilitano gli incontri, la libertà che si respira può condurre a rapporti sessuali non protetti, ma anche bagni in acque dolci stagnanti o a lenta corrente possono essere veicolo di infezioni.
 
Quando vi è l’urgenza, al ritorno, di rivolgersi ad un reparto antinfettivo?
Quando si presenta febbre ad evoluzione rapida perché possiamo aver contratto tifo o malaria, per la diarrea direi che ci si può rivolgere al proprio medico, per alcune malattie della pelle la valutazione può essere fatta con calma, dipende anche a quanto e a quali rischi la persona si è esposta. Va inoltre detto che alcune patologie tropicali non si manifestano durante il soggiorno: se dopo il rientro compaiono sintomi particolari quali diarrea, febbre o sangue nelle urine, occorre rivolgersi immediatamente a un centro specializzato per definire il tipo di malattia e la cura più adeguata.

 
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