La
chirurgia ortopedica ha sempre beneficiato, in particolare nel campo della protesica, del progresso tecnologico e scientifico. I sistemi di recente introduzione permettono al chirurgo ortopedico di
migliorare l’accuratezza e la sicurezza durante l’intervento, con diversi vantaggi per il paziente. La chirurgia computer assistita è una tecnologia che consente di guidare in tempo reale le procedure chirurgiche: della sua applicazione alla chirurgia protesica abbiamo parlato con il
Dott. Vito Nicola Galante, dell’U.O. di Ortopedia e Traumatologia del D’Amore Hospital di Taranto.
Cos’è la chirurgia computer assistita
La chirurgia computer assistita è una procedura tecnologicamente avanzata che consente, grazie a un sistema di navigazione, di dare al chirurgo
informazioni precise sulla morfologia tridimensionale dell’articolazione e
sull’orientamento nello spazio delle varie componenti protesiche da posizionare.
L’intervento computer guidato deve essere distinto dalla chirurgia robotica, un campo ancora in evoluzione, in cui è il robot, sotto la guida dell’operatore, ad agire effettivamente.
Come funziona la chirurgia computer assistita
Il sistema di navigazione computerizzata consiste in un
sensore laser in grado di localizzare determinati punti di riferimento posizionati, in modalità intraoperatoria, sull’arto da protesizzare e in un computer che, elaborando tramite software i segnali dei punti di riferimento, fornisce in tempo reale al chirurgo, su un monitor,
un’immagine virtuale dell’articolazione da operare.
Rispetto alla chirurgia tradizionale, richiede
l’inserimento di pin metallici sull’arto da operare. Su questi dispositivi vengono posizionati dei
diodi a riflessione infrarossa che funzionano da lettori per il computer, che identifica così il femore, la tibia, la caviglia e il bacino del paziente creando l’immagine virtuale dell’anatomia.
Questa metodica non sostituisce il chirurgo, ma ne facilita il lavoro, mettendo a disposizione delle informazioni dettagliate sulla morfologia per consentire un impianto protesico più preciso e, quindi, di ridurre complicanze quali la lussazione e l’usura precoce delle superfici articolari.
Il chirurgo può, durante l’intervento stesso, scegliere le componenti modulari e le tecniche da utilizzare, per personalizzare la soluzione protesica e ottimizzare la geometria articolare e i parametri biomeccanici.
Le applicazioni
A oggi, in campo ortopedico, sono disponibili software per effettuare interventi chirurgici:
- di protesi di ginocchio e di anca;
- di stabilizzazione vertebrale;
- di ricostruzione del legamento crociato anteriore del ginocchio;
- di osteosintesi a seguito di fratture.
I vantaggi
La chirurgia computer assistita permette di realizzare
interventi ad alta precisione, migliorando la consapevolezza biomeccanica e ottimizzando la funzione muscolare della nuova articolazione.
Durante l’intervento di una protesi di anca, per esempio, è possibile controllare l’allungamento o l’accorciamento dell’arto, il centro il di rotazione e l’off-set (parametro di distanza tra gli elementi che può rendere più o meno instabile la protesi). Il computer, o meglio il navigatore, rileva in ogni momento la posizione dello strumentario chirurgico attraverso segnali laser che localizzano gli obiettivi sul lettino operatorio. La navigazione computerizzata crea una realtà virtuale del campo operatorio. I gesti chirurgici sono guidati e controllati dal computer: è uno degli aspetti più importanti di questa tecnica, che permette di
ridurre il più possibile il verificarsi di errori di mal posizionamento della protesi.
Una caratteristica innovativa di questo sistema è che
non rende più necessario effettuare un’indagine TC pre-operatoria per fornire al computer la morfologia articolare. Le informazioni vengono acquisite durante l’intervento chirurgico in tempo reale. La navigazione computer-assistita
riduce l’invasività dell’intervento permettendo di minimizzare il danno chirurgico sui tessuti molli e di effettuare una resezione ossea minima necessaria a impiantare la protesi. Un’interessante prospettiva nel campo della chirurgia protesica mininvasiva, in quanto il computer può “vedere senza aprire”, permettendo al chirurgo un impianto protesico quasi a cielo chiuso. Il tutto nell’ottica finale della
massima conservazione dei tessuti sia ossei che molli. In tal modo il recupero funzionale post-operatorio del paziente è più veloce e più breve e la convalescenza meno traumatica.
I vantaggi, in breve, sono:
- maggior precisione nel posizionamento le componenti protesiche;
- minor invasività sui tessuti e per questo minori complicanze, ricovero e recupero più brevi;
- maggior durata della protesi;
- chirurgia standardizzata e riproducibile se utilizzata da un chirurgo esperto.