La
vitiligine è classificata come una patologia dell’epidermide. Anche se oggi, grazie all’impegno di molti personaggi noti, è diventata motivo di unicità e di orgoglio per alcune persone che ne sono affette, per altri resta una problematica che può portare disagio.
Non si sa ancora tutto di questa patologia, ma la
Dottoressa Emanuela Fogli, dermatologa del
San Pier Damiano Hospital a Faenza, risponde ad alcune domande per fare il punto della situazione.
Che cos’è la vitiligine?
La vitiligine è una patologia che colpisce l’epidermide. Si manifesta con zone della pelle “bianco gesso”: sono aree dove manca del tutto la pigmentazione a causa di una carenza di melanina.
Generalmente compare in pazienti giovani tra i 10 e i 40 anni circa, ma può manifestarsi sin dall’infanzia o dopo i 40.
Le aree del corpo maggiormente interessate sono mani, piedi e intorno alla bocca. Inoltre si può distinguere una vitiligine segmentaria, che riguarda solo un lato del corpo, e non segmentaria se riguarda entrambi i lati.
Quali sono le cause?
Le cause non sono del tutto note. Ci sono delle ipotesi, però. Familiarità, o patologie autoimmuni che sono frequentemente associate alla vitiligine potrebbero esserne la causa. Non si può escludere che anche lo stress giochi un ruolo.
Esistono dei trattamenti?
Il trattamento più efficace è la luce solare, perché è in grado di stimolare la produzione di melanina e quindi la pigmentazione della pelle. Utilizzare la protezione solare è però importantissimo.
Anche la luce artificiale potrebbe essere utile, con specifiche lunghezze d’onda. Altro trattamento possibile è l’innesto di tessuti di pelle pigmentata su quella depigmentata.