La neurochirurgia è un ramo della chirurgia che tratta le patologie del sistema nervoso centrale (cervello, colonna vertebrale) nonché periferico (che controlla le contrazioni volontarie e involontarie dei muscoli). Copre sia l’età pediatrica che adulta e si occupa dei trattamenti terapeutici possibili. I trattamenti consigliati a seguito di una visita neurochirurgica possono essere di tipo conservativo, quindi meno estremi, o di tipo chirurgico.
Rientrano nel tipo conservativo le infiltrazioni, la medicina fisica (per esempio fisioterapia, manipolazioni) o le prescrizioni farmacologiche. Qualora nessuno di questi è risolutivo del dolore o della patologia diagnosticata, il neurochirurgo può consigliare l’intervento chirurgico.
Il neurochirurgo, durante la visita, raccoglie informazioni circa la storia clinica e lo stile di vita del paziente, procede alla valutazione avvalendosi di alcuni esami per giungere infine alla diagnosi. Per questo motivo, se sono in proprio possesso, è importante portare con sé all’appuntamento gli esiti di:
- radiografie
- tomografia assiale computerizzata (TAC)
- risonanza magnetica (RMN)
- elettromiografia (EMG)
- elettroencefalogramma (EEG)
- esami oculistici
- esami diagnostici o di laboratorio
In ogni caso sarà lo specialista a prescrivere quali sono gli esami necessari per la valutazione dello specifico caso clinico e a prescriverli. Con la diagnosi viene indicata la cura più efficace, informando circa i benefici, i risultati attesi, i possibili effetti collaterali. Se il trattamento consigliato è l’intervento chirurgico, questo è illustrato e discusso dettagliatamente con il paziente, ed eventualmente anche con i suoi familiari, prima che sia effettuata la scelta se sottoporvisi o meno.
La neurochirurgia, grazie all’innovazione tecnologica, oggi può proporre interventi anche non invasivi o di microchirurgia.