Secondo le indicazioni nazionali, la mammografia deve essere eseguita di preferenza nelle
donne sopra i 40 anni. Per le pazienti under è invece preferibile l’ecografia. Entrambi gli esami devono essere comunque accompagnati dalla visita senologica. La periodicità con la quale sottoporsi alla mammografia o alla mammografia 3D con tomosintesi dipende dall’età della paziente e dalla sua storia clinica.
In base alle attuali linee guida, la cadenza è la seguente:
- una volta ogni 12-18 mesi per le donne tra di età compresa tra i 40 e i 49 anni;
- con la stessa cadenza, ma già a partire dai 35 anni, per le donne che hanno avuto in famiglia casi di tumore al seno;
- una volta ogni due anni per le pazienti tra i 50 e i 70 anni;
- all’occorrenza, ad esempio se durante l’autopalpazione del seno, che dovrebbe essere svolta mensilmente da tutte le donne in età fertile, si rilevano noduli.
Ad ogni buon conto,
la periodicità dell’esame deve essere concordata insieme al medico senologo di riferimento, a seconda del quadro clinico e dell’anamnesi della paziente.
Sebbene l’esame non sia pericoloso e la quantità di raggi X emessi sia moderata, la mammografia (3D o 2D) non può essere svolta sulle donne in gravidanza, mentre non ci sono controindicazioni durante il ciclo mestruale, l’allattamento o la menopausa.