Santa Rita Hospital / 04 giugno 2018

La chirurgia della spalla nelle lesioni della cuffia dei rotatori

La chirurgia della spalla nelle lesioni della cuffia dei rotatori
Il Dottor Mario Della Monaca, specialista in Ortopedia e Traumatologia al Santa Rita Hospital di Montecatini Terme, spiega in cosa consiste il trattamento artroscopico su muscoli e tendini. 

In cosa consiste la chirurgia artroscopica della spalla?

Al Santa Rita Hospital mi occupo della chirurgia della cuffia dei rotatori (il complesso dei quattro muscoli, con i rispettivi tendini, che concorre al movimento dell'articolazione della spalla), la cui lesione può essere di  origine traumatica, in seguito a cadute o incidenti, degenerativa, cioè conseguente a problemi di origine vascolare, oppure legata all’età (oltre 60 anni), al genere (più frequente nelle donne) o, ancora, a condizioni anatomiche particolari, come un’anomala morfologia dell’acromion (più curvo del normale)”.

Di quali trattamenti dispone oggi lo specialista?

Le metodiche sono varie, a seconda della gravità del quadro clinico del paziente. Possono essere di tipo conservativo o chirurgico. Il trattamento chirurgico è indicato quando il dolore è persistente, anche di notte e si associa ad una limitazione funzionale della spalla in una lesione tendinea documentata. L’intervento si effettua in artroscopia ed è quindi poco invasivo”

Come avviene la diagnosi?

La diagnosi deve essere molto accurata, pertanto comprende una precisa valutazione clinica del paziente associata a quella strumentale, principalmente attraverso l’esecuzione della Risonanza Magnetica. Quando abbiamo la conferma clinica e strumentale della lesione tendinea, si procede con l’intervento chirurgico”.

Che caratteristiche ha l’intervento chirurgico?

Viene condotto In anestesia loco-regionale, praticando un’iniezione alla base del collo. L’intervento viene eseguito in artroscopia attraverso 3 piccole incisioni di circa ½ cm nella spalla. Ciò che facciamo è recuperare il tendine distaccato e reinserirlo sull’osso mediante delle microviti. Il paziente dovrà indossare un tutore per 1 mese, con lo scopo di proteggere le suture mantenendo la spalla in posizione di riposo”.
 
Si fa riabilitazione?

Certamente! Anzi, è un aspetto molto importante per ottenere il recupero del movimento nella prima fase e per il rinforzo progressivo della muscolatura nella seconda fase. La fisioterapia viene iniziata tre settimane dopo l’intervento chirurgico e prosegue per circa 2 mesi”.

Qual è la prognosi?

Se la lesione è stata trattata con tempestività, la chirurgia può essere risolutiva. Nei casi in cui la lesione risulta irreparabile, poiché manca il tessuto su cui intervenire, l’età del paziente è molto importante nella strategia di trattamento: in un paziente giovane, con una lesione della cuffia non riparabile, si può valutare l’intervento di trasposizione tendinea; ovvero sezionando il tendine di un muscolo (m. grande dorsale, m. grande pettorale, m. trapezio) e reinserirlo sull’omero a rimpiazzare il tendine lesionato corrispondente. Se invece l’età è avanzata oppure lo stato della lesione controindica la trasposizione tendinea, allora si può fare ricorso alla protesi inversa della spalla”.

Che cos’è la protesi inversa?

La protesi inversa della spalla è indicata nelle lesioni irreparabili della cuffia dei rotatori in pazienti di età superiore a 70 anni. E’ costituita da una coppa in polietilene fissata nella parte superiore dell’omero e da una sfera metallica fissata alla glenoide. L’inversione dell’articolazione aumenta la stabilità della spalla. La protesi si muove sfruttando la forza del deltoide che diventa il motore attivo della spalla in tutti i piani articolari.”



Per approfondire il tema della chirurgia ortopedica al Santa Rita Hospital, leggi anche la news Chirurgia del ginocchio: protesi con materiali adatti all'organismo

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