Il
Salus Hospital di Reggio Emilia organizza un
Open Day dedicato a
coloro che soffrono di patologie degenerative o problematiche specifiche del ginocchio.
Sabato 12 maggio
CONSULTO GRATUITO
dalle ore 9:00 alle ore 13:00
Durante la giornata il
dott. Rodolfo Rocchi, responsabile dell’
Unità Operativa di Ortopedia e Traumatologia, e il
dott. Ivo Tartaglia, chirurgo ortopedico, saranno a disposizione per un
consulto gratuito con eventuale - se necessaria -
radiografia gratuita al ginocchio. Non è necessaria la prenotazione, è sufficiente presentarsi al Salus Hospital durante l’orario indicato. Qualora fossero necessarie svolgere eventuali altre indagini diagnostiche con l’ausilio di TAC o Risonanza Magnetica, saranno applicate delle tariffe agevolate.
“Queste malattie - spiega il
dott. Rocchi - si sviluppano in modo lento e graduale, consumando progressivamente la cartilagine che riveste le ossa delle articolazioni. Trattandosi di patologie degenerative irreversibili, il tessuto cartilagineo consumato non si può riformare. Queste patologie, quali
gonartrosi - o artrosi del ginocchio - osteoartrosi e
artrite reumatoide, prevedono in un primo momento trattamenti con farmaci e sedute di fisioterapia, che possono eliminare i sintomi ma non la causa, e al contempo l’assunzione di abitudini di vita che possono rallentare il processo di usura della cartilagine articolare. Ma quando le terapie non funzionano e l’articolazione risulta rigida e compromessa in modo irrimediabile, l’
artroprotesi, l’intervento di protesi al ginocchio, è spesso la soluzione più efficace per recuperare la funzionalità ed eliminare i sintomi dolorosi”.
“La chirurgia protesica del ginocchio si è evoluta notevolmente negli ultimi anni tramite tecniche chirurgiche sempre più affinate, ad esempio
tecniche mininvasive (Minimally Invasive Surgery) e a
risparmio tissutale (Tissue Sparing Surgery), che permettono di effettuare l’intervento di protesi di ginocchio con tempi chirurgici e di ospedalizzazione ridotti, minori complicanze post-operatorie e una riabilitazione più rapida rispetto alle tecniche tradizionali. I pazienti che si sottopongono maggiormente all'intervento di protesi al ginocchio sono di età compresa tra i 60 e gli 80 anni, ovvero i soggetti più colpiti dalla artrosi. Ma va detto che l’innesto di protesi può essere effettuato anche su pazienti più giovani, intorno ai 30-40 anni d’età. È il caso, ad esempio, dei soggetti che hanno subito gravi traumi o sviluppato forme severe di
artrite reumatoide giovanile”.
“Le patologie degenerative e le fratture non sono tutte uguali - continua il dott. Rocchi - come non lo sono gli impianti protesici. Per ogni paziente si deve dedicare una differente attenzione in base alla gravità della patologia, all’età, alla struttura corporea e alla qualità dell’osso. La scelta della protesi e la tempistica di intervento sono molto importanti, e possono influire sul risultato. Nella maggior parte dei casi la protesi diventa necessaria quando il paziente ha un netto peggioramento della qualità della vita causato da gravi quadri artrosici o, meno spesso, per conseguenze di fratture. Oggi l’applicazione della protesi consente di recuperare la funzionalità dell’articolazione ed eliminare i sintomi dolorosi, e di riprendere le normali funzioni della vita quotidiana in tempi brevi”.
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