La terapia infiltrativa è utilizzata nel trattamento di diverse patologie dell’apparato locomotore per
ridurre sia
la sintomatologia dolorosa, sia, in alcuni casi, per
ritardare l’intervento chirurgico.
Che cos’è la terapia infiltrativa?
"In ambito medico - spiega il Dottor Kadimashi Ntita specialista in
Ortopedia a Traumatologia presso l’
Ospedale Cortina. - si definiscono
infiltrazioni le iniezioni intrarticolari di farmaci come acido jaluronico, anestetici locali oppure di soluzioni biologiche come, per esempio, i fattori di crescita, le cellule mesenchimali o le cellule staminali".
In ambito ortopedico possiamo distinguere
le Infiltrazioni:
- articolari
- periarticolari.
"Nel primo caso - specifica il dottore - la soluzione medicamentosa viene iniettata nell'articolazione, nel secondo caso, il farmaco, viene inoculato in una sede adiacente all'articolazione".
Per quali patologie si ricorre alle infiltrazioni e che tipo di farmaci vengono impiegati?
"Le indicazioni ortopediche sono molteplici e possono riguardare tutte le articolazioni o strutture periarticolari interessate ad esempio da
artrosi o artriti non infettive, borsiti, entesopatie (infiammazione della parte del tendine che si inserisce sull’osso), capsuliti" - chiarisce il dottore.
Il fine di questo procedimento è
alleviare il dolore oppure rigenerare alcune strutture endoarticolari con l’uso di antinfiammatori oppure condroprotettori.
Le infiltrazioni di acido jaluronico si utilizzano nel trattamento conservativo dell'artrosi. Queste infiltrazioni sono efficaci soprattutto nel trattamento della
gonartrosi (artrosi del ginocchio) e della coxartrosi (artrosi dell'anca). E’ comprovata l’azione di riduzione del dolore e l’acquisizione di
una migliore mobilità articolare con effetti positivi sulle attività di vita quotidiana.
L’iniezione intrarticolare di acido jaluronico è detta anche viscosupplementazione, per le sue proprietà visco-elastiche (cioè ha capacità lubrificanti che aumentano la viscosità dell’articolazione, proteggendola dalle sollecitazioni meccaniche).
Un discorso a parte merita l'infiltrazione con corticosteroidi, il triamcinolone, un antinfiammatorio puro con emivita breve, quindi con azione antidolorifica veloce e di durata inferiore rispetto al metilprednisolone.
In alcuni casi si ricorre
alI'
infiltrazione ecoguidata per facilitare il trattamento specialmente nelle forme artrosiche avanzate.
Ci sono controindicazioni alla terapia infiltrativa?
Le infiltrazioni sono generalmente indolori, l’unico dolore che si può avvertire è quello di una normale puntura, infatti, l’ago è molto sottile e l’operazione dura circa 10 minuti. Sono controindicate nei pazienti che assumono farmaci anticoagulanti e in quelli affetti da:
- infezioni articolari e periarticolari
- emartro (versamento di sangue in una cavità articolare)
- eritemi
- diabete scompensato
- glaucoma (per i farmaci cortisonici)
- pustole
- segni di psoriasi nella zona di ricezione dell’infiltrazione
tuttavia, sarà il medico a valutare attentamente caso per caso.
"E’ importante ricordare di rispettare
un intervallo adeguato tra un ciclo infiltrativo e l'altro e - conclude il dottore - va sottolineato che, nei casi di patologie avanzate e gravi, la terapia infiltrativa non può sostituire l’intervento chirurgico".