Come riportato dal Ministero della Salute, in Italia il 10-15% delle donne in età riproduttiva e il 30-50% delle donne infertili o con difficoltà a concepire è affetto da
endometriosi.
Si tratta di una
patologia infiammatoria cronica caratterizzata dalla presenza anomala di tessuto endometriale, che riveste l’utero, al di fuori della cavità uterina (in ovaie, tube, peritoneo, vagina, vescica, intestino, fino a polmoni, arti e cervello).
Nonostante possa essere asintomatica nel 20-25% dei casi, l’endometriosi presenta una serie di
sintomi che possono presentarsi anche in forma grave e invalidante, tra cui dismenorrea (dolore pelvico intenso), infertilità, dispareunia (dolore durante rapporti sessuali), stanchezza cronica, cistite e candida ricorrenti, intolleranze (sorbitolo e istamina) e allergie (polvere, lattice).
Non esistono, a oggi, trattamenti risolutivi, e
si interviene sulla sintomatologia con terapie personalizzate. Il sintomo più comune, la dismenorrea, è trattato con la pillola estroprogestinica o progestinica; può essere necessaria la terapia chirurgica con asportazione dei tessuti anomali e, in caso di infertilità, è consigliato un percorso di PMA, procreazione medicalmente assistita.
Anche
l’alimentazione può avere un ruolo funzionale nelle pazienti affette da endometriosi, tramite un ripristino degli equilibri e una riduzione dei sintomi. Ovviamente una corretta dieta deve essere strettamente personalizzata in base ai sintomi e alle esigenze. Ne abbiamo parlato con la
dott.ssa Floriana Martiradonna, biologa nutrizionista presso
Ospedale Santa Maria a Bari.
Endometriosi: l’importanza di una dieta antinfiammatoria
Essendo una patologia infiammatoria,
l’alimentazione per contrastarne i sintomi deve essere antinfiammatoria. Inoltre, l’endometriosi è caratterizzata da estrogenodominanza e insulinoresistenza: sono sconsigliati i cibi che possono apportare estrogeni (come la soia) ed è importante mantenere il peso forma.
Infine, nelle donne affette dalla patologia sono rilevati
alti livelli di radicali liberi e maggiore stress ossidativo, per cui è utile aumentare il consumo di verdure a foglia verde e frutta fresca di stagione che limitano l’infiammazione e, con le fibre, favoriscono l’eliminazione di estrogeni in eccesso.
Endometriosi: cosa mangiare e cosa limitare
Particolarmente consigliato, oltre che un
corretto apporto di acqua, inserire nell’alimentazione cibi ricchi di sostanze antinfiammatorie come:
- zenzero;
- curcuma;
- verdura (estratti di verdura, verdura cruda).
Fondamentale la
qualità dei grassi: da escludere i grassi trans e far prevalere gli OMEGA-3 (si trovano in noci, semi di lino, salmone, sgombro, verdure a foglia verde, ceci, broccoli e cavolo verde) sugli OMEGA-6 (presenti nei prodotti industriali).
Gli
zuccheri in eccesso acuiscono i sintomi aumentando gli estrogeni e, dunque, l’infiammazione. Meglio puntare su una dieta a basso carico glicemico e insulinemico e, tra i carboidrati, prediligere riso, patate, frutta e verdura, fiocchi d’avena, miglio, pasta di grano duro, limitando gli zuccheri semplici che favoriscono picchi di insulina e promuovono l’infiammazione.
Da evitare alimenti proinfiammatori come fritti, cibi industriali, margarina, e bevande come tè e caffè.
Per quello che riguarda le
proteine:
- evitare carne di allevamenti intensivi e carni processate e preferire quella da allevamenti al pascolo, ricca di omega-3, sempre accompagnata da un contorno di verdura fresca e di stagione;
- via libera al pesce (meglio se pescato di mare, fresco, piccola taglia), a uova (sempre biologiche, da allevamento all’aperto) e ai legumi, preferibilmente passati;
- ridurre latte e prodotti caseari che possono aumentare l’infiammazione.
Gli integratori
Gli integratori possono dare un
contributo utile nel contrastare i sintomi dell’endometriosi, ma è imperativo
evitare il fai da te e seguire le indicazioni di uno specialista per prodotti e dosaggi.
Tra i più utilizzati:
- vitamina D (agente antiproliferativo nell’endometriosi);
- vitamina C, E, ACIDO ALFA-LIPOICO e RESVERATROLO (potenti antiossidanti);
- magnesio (disintossicazione e allevia il dolore pelvico);
- quercetina (flavonoide contro la proliferazione del tessuto endometriale);
- picnogenolo (estratto dal pino marittimo francese, potente antiossidante, che riduce il dolore).