Salus Hospital / 30 marzo 2021

Il cuore nei bambini: le cardiopatie congenite

Il cuore nei bambini: le cardiopatie congenite
Le cardiopatie congenite sono le malformazioni congenite, cioè presenti alla nascita, più frequenti nell’uomo. Il numero di nuovi casi in una popolazione è di circa 8-10 casi ogni 1000 neonati, ciò significa che in Italia nascono potenzialmente circa 5000 bambini con patologia congenita cardiaca ogni anno. Ne abbiamo parlato con il Prof. Aldo Agnetti, Responsabile dell’ambulatorio di Cardiologia Pediatrica al Salus Hospital di Reggio Emilia.

Una cardiopatia congenita – spiega il prof. Agnetti – consiste in una malformazione del cuore o dei vasi sanguigni circostanti nel neonato o nel feto. Bisogna sottolineare che alcune cardiopatie si manifestano in modo chiaro mesi o anni più tardi, non si conosce il meccanismo che le ha originate e non c'è quindi ragione alcuna di sentirsi colpevoli, come accade spesso ai genitori.

Possono essere definite semplici quando la malformazione riguarda un difetto dei setti o una malformazione valvolare, o complesse se si associano più disfunzioni. Si parla invece di cardiopatie minori se non necessitano di trattamento, o maggiori se possono mettere a rischio la vita del neonato o necessitano di intervento cardiochirurgico. Inoltre, possono essere isolate, quando la cardiopatia è l’unica disfunzione presente, o associate ad anomalie di altri organi o a sindromi genetiche.

In questo contesto, la Cardiologia Pediatrica si occupa della prevenzione, della diagnosi e della cura delle malattie cardiovascolari congenite e acquisite che hanno il loro esordio nell’età pediatrica e nell’adolescenza. La maggior parte vengono diagnosticate durante le ecografie prenatali, nell’ambito degli esami di routine a cui sono sottoposte le donne incinte per controllare l’andamento della gravidanza e lo stato di salute della madre e del feto. Esistono cardiopatie che vengono individuate solo nel momento della nascita o poco dopo. In caso di cardiopatie congenite gravi, queste verranno identificate durante i controlli a cui il bambino viene sottoposto dopo la nascita. Le indagini possono essere ottenute con apparecchiature che richiedono solamente un contatto superficiale con il bambino (elettrocardiogramma, ecocardiogramma, ecocardiografia fetale, risonanza magnetica, TC).

Il riconoscimento di tali anomalie con le attuali tecniche interventistiche e cardiochirurghe ha aumentato le percentuali di sopravvivenza e la qualità di vita dei bambini cardiopatici. Appare perciò evidente come una diagnosi precoce di tali patologie possa rappresentare un valido strumento per la tutela della salute del piccolo paziente.

Inoltre, uno dei quesiti più comuni che vengono posti al medico pediatra è quello di interpretare la presenza di segnali, quali i soffi cardiaci, che posso essere correlati alla presenza di una patologia cardiaca congenita misconosciuta in un soggetto considerato fino a quel momento sano. Questo nell’ottica soprattutto dell’idoneità allo svolgimento di una attività fisica intensa e regolare, che viene d’altronde considerata come indispensabile per un ottimale sviluppo psicofisico del bambino.

 
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Revisione medica a cura di: Prof. Aldo Agnetti

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