La colonscopia virtuale, colonscopia TC o colografia-TC, è un esame innovativo, alternativo alla colonscopia tradizionale in grado di evidenziare polipi, lesioni della parete intestinale, restringimento del lume dell’intestino e in particolare la presenza di diverticoli, piccole ernie di parete che si formano nella parte finale dell’intestino che, se non monitorati, possono provocare severi processi infiammatori.
Ne parliamo con il Dott. Giorgio Perron Cabus specialista in radiologia presso la
Clinica Santa Caterina da Siena di Torino.
Che cos’è la diverticolosi
La diverticolosi - spiega il Dottore - è un’
alterazione anatomica delle pareti intestinali caratterizzata dalla presenza di diverticoli. Queste estroflessioni si possono formare a causa di un aumento della pressione all’interno dell’intestino che, nel tempo, può provocare uno sfiancamento della tonaca muscolare, in particolare della mucosa della parete del colon sinistro e del sigma, formando delle
piccole cavità erniarie di parete.
E’ una condizione patologica piuttosto diffusa soprattutto nelle persone sopra i 50 anni, ma è difficile stabilirne la reale incidenza perché generalmente asintomatica o scarsamente evidente.
Quando si manifestano, i sintomi sono simili a quelli di altre patologie intestinali:
meteorismo, dolore addominale, nausea, stitichezza e/o diarrea, ma anche necessità di urinare con maggiore frequenza, perché la vescica è a contatto con il colon. Se i diverticoli si infiammano (diverticolite) la sintomatologia dolorosa, localizzata al fianco sinistro, è intensa e può comparire febbre e grave stato di malessere generale infettivo.
Con la colonscopia virtuale il radiologo è in grado di studiare non solo la presenza dei diverticoli, ma anche la loro anatomia: la presenza di una situazione infiammatoria a carico della parete intestinale, ll coinvolgimento di organi adiacenti o la presenza di raccolte ascessuali.
Che cos’è la colonscopia virtuale e quali problematiche consente di rilevare?
La colonscopia virtuale è un esame di Tomografia Computerizzata i cui dati vengono elaborati con un software specifico che fornisce immagini 3D del colon e la possibilità di “navigare virtualmente” al suo interno, esattamente come se l’operatore stesse effettuando una colonscopia convenzionale, senza però la necessità di introdurre alcuna sonda endoscopica. Questa tecnica di studio del colon non è invasiva ed è in grado di individuare, precocemente, senza controindicazioni, le diverse patologie dell’intestino:
- patologie infiammatorie croniche ed acute del colon
- polipi, diverticoli
- neoplasie maligne anche allo stadio iniziale
Inoltre, ha il vantaggio di fornire uno studio più completo rispetto alla metodica tradizionale perché permette di esaminare e ottenere informazioni sulla cavità e la superficie interna dell’intestino, sulla parete e sulle diverse strutture adiacenti al colon, nonché sull’eventuale interessamento delle strutture circostanti.
La colonscopia virtuale, pertanto, può essere utilizzata a scopo:
- preventivo, per persone che hanno superato i 50 anni, come consigliato dalle linee guida per lo screening del tumore al colon-retto, oppure con storia familiare per questo tumore, o per soggetti che presentano fattori genetici predisponenti
- diagnostico, per accertare le cause di disturbi come dolori, diarrea con o senza sangue, che potrebbero essere sintomi di patologie più severe
La preparazione è molto semplice, viene utilizzato un blando lassativo per la pulizia intestinale il giorno prima dell’esame e non ci si sottopone ad alcuna sedazione. Dopo l’esame il paziente può tornare da subito alle normali attività della vita quotidiana.