Salus Hospital / 19 luglio 2018

Mal di schiena: chirurgia vertebrale mininvasiva per le patologie della colonna

Mal di schiena: chirurgia vertebrale mininvasiva per le patologie della colonna
Il mal di schiena è un disagio molto diffuso in larga parte della popolazione. L’origine sta nell’evoluzione della specie umana. In termini evolutivi, infatti, il passaggio dalla posizione quadrupedica – a quattro zampe – a quella eretta, ha fatto si che tutto il peso del corpo sia ricaduto sulla schiena. Da qui, molte delle patologie vertebrali che riguardano gran parte della popolazione umana. Ne abbiamo parlato con il dott. Andrea Veroni, specialista in neurochirurgia della colonna al Salus Hospital di Reggio Emilia.
 
“Essendo sottoposta a forti stress – spiega il dott. Veroni - la colonna vertebrale va facilmente incontro ad usura. La stessa espressione “mal di schiena” mette in luce che è il dolore il primo campanello d’allarme. Il 50% della popolazione dopo i 45 anni lamenta frequenti mal di schiena, discopatie, lombosciatalgie da ernia con dolori alle gambe e ai piedi per una sofferenza del nervo sciatico. Si tratta di patologie congenite che possono interessare il rachide cervicale, dorsale, lombare o sacrale. Oltre a procurare dolore, sono patologie ad alta invalidità”.
 
“Il mal di schiena va curato con più strategie integrate. Di norma, si procede con terapie farmacologiche che spesso bastano a risolvere il problema. Se però il medico di base percepisce difetti nel funzionamento delle strutture nervose, o se le terapie dovessero risultare inefficaci, allora sarà opportuno rivolgersi ad uno specialista. Se la terapia farmacologica non è sufficiente, in genere si ricorre ad un fisiatra, gli esercizi e le attività proposte al paziente spesso riescono a risolverne il problema. Se il dolore impedisce di eseguire gli esercizi, un anestesista, con infiltrazioni mirate a livello muscolare o nei pressi del nervo, può inibirlo e dare al paziente la possibilità di lavorare con il fisiatra”.
 
“Solo quando tutti questi approcci falliscono – continua il dott. Veroni – interviene il chirurgo. Al Salus Hospital di Reggio Emilia, seguendo le linee guida del Ministero della Salute, si eseguono di preferenza interventi di chirurgia vertebrale mininvasiva, grazie alle quali è possibile intervenire sulla schiena, migliorando gli esiti sia dal punto di vista della percezione del dolore che sotto l’aspetto estetico e riducendo la durata del ricovero ospedaliero. La tecnica, innovativa, è ora uno dei fiori all’occhiello di Salus Hospital, già ospedale di Alta Specialità nonché una tra i centri ortopedici di riferimento in Emilia Romagna”.
 
“In genere, a seconda delle condizioni di ciascun paziente, i risultati sono molto buoni e senza complicanze. Il recupero avviene nel giro di uno o due mesi, quando si può riprendere l’attività lavorativa. Ovviamente, questa indicazione va valutata caso per caso e a seconda della professione del paziente.
Le più frequenti sono le patologie degenerative dei dischi intervertebrali, oppure l’osso della vertebra può subire, in età avanzata, assottigliamenti e schiacciamenti. Altre patologie a carico della schiena, per quanto meno frequenti, sono l’artrosi – in cui si forma dell’osso in eccesso, che finisce per schiacciare le strutture nervose nei pressi della colonna – ma anche infezioni spontanee, stenosi o tumori”.
 
“Gli interventi più frequenti che effettuiamo qui al Salus Hospital sono le discectomie mininvasive, cioè la rimozione di ernie, effettuati con dispositivi in grado di ridurre al minimo l’azione chirurgica; la laminectomia decompressiva per il trattamento di stenosi del canale vertebrale con il microscopio chirurgico; gli interventi per la stabilità della colonna attraverso l’inserimento di placche, viti e altri dispositivi in grado di stabilizzare la schiena, e la Vertebroplastica, che consiste in un’iniezione di una speciale resina nella vertebra – trattamento spesso scelto per fratture dovute all’osteoporosi – che permette di bloccare il movimento delle strutture ossee coinvolte nella frattura, con il duplice effetto di una rapida stabilizzazione vertebrale e di una regressione pressoché immediata della sintomatologia dolorosa”.
 

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