Il picco glicemico è un
meccanismo fisiologico, dovuto ad una normale risposta metabolica dopo aver assunto del cibo. Ma per i pazienti con insulino-resistenza o diabete un eccesso di glucosio nel sangue può rappresentare un rischio molto significativo.
“La glicemia è la concentrazione di glucosio nel sangue. Quando mangiamo alimenti che contengono carboidrati, quindi zuccheri, come il glucosio, questo si alza”, spiega la dott.ssa
Nicole De Sario, dietista presso il
Primus Forlì Medical Center.
Insulina e glucagone: cosa sono e a cosa servono
“Per
controllare i livelli di glucosio nel sangue il nostro corpo produce l
’insulina, e cioè un ormone secreto dalle cellule β del pancreas. Viene rilasciato nel sangue quando i livelli ematici di glucosio aumentano. L’insulina è riconosciuta da recettori specifici posti sulla membrana delle cellule e
favorisce l’ingresso del glucosio nelle cellule.
Il nostro corpo produce anche il
glucagone, un ormone prodotto dalle cellule α del pancreas in forma inattiva. Bassi livelli ematici di glucosio ne determinano il rilascio nella forma attiva, per far sì che i livelli di
glucosio nel sangue aumentino.
Questi meccanismi si chiamano glicogenolisi e gluconeogenesi e nei pazienti sani permettono di avere sempre livelli adeguati di zucchero nel sangue.”
Il metabolismo dei carboidrati e l’indice glicemico
Ma cosa avviene durante i pasti? Continua la
dott.ssa De Sario: “i carboidrati iniziano già ad essere digeriti nella bocca. Quando arrivano a livello intestinale vengono assorbiti e causano un aumento della glicemia. I carboidrati, che sono formati da più zuccheri, vengono ridotti a singoli zuccheri in modo da poter essere assorbiti nell’intestino e poi trasportati nel sangue”.
“L’
indice glicemico degli alimenti è l‘indice del loro effetto sui livelli di glucosio nel sangue. Alimenti con indice glicemico elevato hanno una
risposta glicemica postprandiale rapida ed elevata. Al contrario, alimenti con indice glicemico basso hanno una risposta postprandiale più lenta.
Nei pazienti sani il picco glicemico è un meccanismo fisiologico del metabolismo dei carboidrati, che si ha quindi ad ogni pasto, in base alla quantità di carboidrati che si ingeriscono. Non rappresenta un fattore di rischio e non è assolutamente collegato all’aumento di peso.
L’indice glicemico è la velocità con la quale 50 gr di glucidi di un alimento aumentano la glicemia rispetto a 50 gr di glucidi di un alimento standard (pane bianco)”, spiega la dietista.
Il picco glicemico e i pazienti con diabete o insulino-resistenza
“Il
picco glicemico è il punto massimo di glicemia che si raggiunge dopo i pasti, ed è fisiologicamente seguito dal picco insulinico. Nei pazienti con insulino-resistenza o diabete, il picco glicemico e il picco insulinico durano più a lungo e il
controllo della glicemia è sregolato. Ciò può causare iperglicemia o ipoglicemia, che talvolta se eccessive possono sfociare nel coma diabetico”.
“Il picco glicemico quindi è una risposta fisiologica e non è di per sé pericoloso per i pazienti diabetici o insulino-resistenti. Piuttosto, per questi pazienti, è importante imparare a calcolare il
rapporto carboidrati/insulina, a quantificare i carboidrati ingeriti, a comprendere i meccanismi della concentrazione glicemica. Ciò serve per fare le
giuste scelte alimentari e bilanciare la quantità di glucosio e insulina nel sangue, anche a seconda del tipo di attività fisica che si dovrà svolgere prima o dopo”.