G.B. Mangioni Hospital / 23 marzo 2023

La visita ginecologica: tappa fondamentale per la prevenzione

La visita ginecologica: tappa fondamentale per la prevenzione
Nell'insieme dei tumori ginecologici rientrano tutte le neoplasie maligne che si sviluppano a danno degli organi o dei tessuti dell’apparato riproduttore femminile. Tra le strutture più spesso coinvolte nella patologia vi sono le ovaie e l’utero.

Per approfondire leggi anche:

> Tumore dell'ovaio: cos'è, sintomi e cure
> Tumore della cervice uterina: cos'è, sintomi e cure

La prevenzione delle neoplasie proviene da uno stile di vita sano: ad esempio è consigliato fare attività fisica regolare, seguire un’alimentazione bilanciata e assumere alcool in quantità molto moderate, avere rapporti sessuali protetti se si hanno più partner. Fare di più è possibile e si può iniziare già in età precoce, aderendo alla vaccinazione contro l’HPV umano e agli screening consigliati in base alla propria età. 

L’obiettivo degli screening e degli esami è quello di diagnosticare precocemente la patologia, perché un tumore individuato allo stadio iniziale può essere trattato più efficacemente e con metodologie e farmaci meno invasivi.
Fare i controlli ginecologici periodici è ancora più importante quando ci sono fattori di rischio significativi, prima tra tutti la familiarità con i tumori ginecologici.

Ne parla la dottoressa Chiara Scaglia, Responsabile dell’Ambulatorio di Ginecologia di G.B. Mangioni Hospital, struttura polispecialistica di Lecco accreditata SSN.

Quali sono gli esami di screening consigliati, in base all’età?

Per tutte le donne è importante eseguire una visita di controllo con cadenza annuale, con ecografia possibilmente transvaginale. Spesso sono proprio le visite di controllo a permetterci di individuare forme precoci di tumore dell’utero o dell’ovaio.

Il tumore dell’utero può essere intercettato un po’ più facilmente, grazie ai Pap Test. La vaccinazione contro il Papilloma Virus fornisce anche una buona protezione contro il tumore della cervice uterina.
Discorso diverso invece per il tumore ovarico, che ancora oggi rappresenta una delle patologie oncologiche con la prognosi più negativa per la popolazione femminile.

Il Pap Test è consigliato dall’inizio dell’attività sessuale o dai 21 anni in su anche per pazienti virgo ed ha lo scopo di individuare la presenza del Papilloma Virus (HPV umano) nella cervice uterina, che è la causa più frequente del tumore del collo dell’utero e che si trasmette attraverso i rapporti sessuali non protetti. Il test viene eseguito ogni 3 anni, fino ai 65 anni di età. A questo proposito è utile aderire anche alle campagne vaccinali contro l’HPV, già dopo il compimento dell’undicesimo anno di età.
 

Le tappe della prevenzione, nel dettaglio

  • 12-14 anni > vaccino anti Papilloma Virus Umano;
  • All’inizio dell’attività sessuale (o prima in caso di ciclo doloroso o troppo abbondante, o altri disturbi) > prima visita ginecologica;
  • Dai 25 anni > Pap Test (ogni 3 anni, fino ai 30 anni), poi HPV DNA test ogni 5, con visita ginecologica con ecografia transvaginale una volta l’anno. Questa routine è consigliata fino ai 69 anni di età.
Soprattutto dopo un rapporto sessuale non protetto è consigliabile sottoporsi  al test per la clamidia e a una visita ginecologica per diagnosticare eventuali altre patologie sessualmente trasmissibili, a distanza di 2 o 3 settimane dall’incontro.

Tumore ovarico: qual è l'incidenza?

I numeri del tumore ovarico dovrebbero farci riflettere su quanto sia importante la prevenzione. Nel caso del carcinoma ovarico, la sopravvivenza dopo 5 anni è  del 43%. Per avere un termine di paragone, possiamo dire che la sopravvivenza a 5 anni in caso di tumore al corpo dell’utero è del 79%. 

Una mortalità così alta è dovuta soprattutto a due fattori: i sintomi compaiono spesso in fasi avanzate della patologia, quando questa ha già aggredito altri organi e, ad oggi, non esiste un programma di screening validato a cui partecipi una buona platea della popolazione femminile (come avviene per esempio con il Pap Test, o con gli screening senologici).

La visita di controllo annuale dal Ginecologo con ecografia resta al momento lo screening più efficace per diagnosticare precocemente questa patologia e migliorare la prognosi e il trattamento.
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Revisione medica a cura di: Dott.ssa Chiara Scaglia

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