TC (Tomografia Computerizzata) è il modo più appropriato per definire oggi l'esame che storicamente conosciamo come TAC (Tomografia Assiale Computerizzata).
Il dottor Franco Bruzzo e il dottor Giovanni Marcantoni - medici radiologi della Diagnostica per Immagini dell’Ospedale Cortina accreditato SSN - ci spiegano perché, come funziona la TC e quali distretti corporei si possono indagare.
Oggi l’ acquisizione non è più assiale ma spirale durante l’avanzamento del carrello e questo significa che la metodica sfrutta i Raggi X ma in modo molto sofisticato, integrando i principi della stratigrafia, cioè della acquisizione su lastra di immagini limitate ad uno strato del corpo umano, con la registrazione computerizzata del fascio di emissione dopo che ha attraversato il corpo del paziente. L’acquisizione avviene in movimento, in modo da ottenere un volume di informazioni composto da miliardi di pixel. Questo volume viene poi scomposto dal sofisticato software della macchina in strati orientati in qualsiasi piano dello spazio, finalizzati a esaminare minuziosamente ogni struttura anatomica in base alle più svariate esigenze diagnostiche.
Con la TC è possibile indagare tutti i distretti corporei?
Facciamo un esempio: in un Ospedale come quello di Cortina che ha a disposizione anche un Punto di Primo Intervento (Pronto Soccorso) - durante la stagione sciistica ed escursionistica primaverile ed estiva - si applica in moltissimi casi la
TC per approfondimenti nei traumi scheletrici, indirizzando così in tempi rapidi i pazienti alle terapie ortopediche più idonee.
La metodica è stata inoltre utilizzata per escludere lesioni intracraniche o traumi chiusi di torace e addome.
Ovviamente anche tutte le patologie toraco addominali non traumatiche si studiano con la TC.
Infatti oggi, questa metodica è considerata lo strumento di Diagnostica per immagini più efficace per rilevare patologie oncologiche allo stadio iniziale o lesioni di dimensioni minime.
E' importante ricordare che l'Ospedale Cortina è accreditato SSN e questo vuol dire che tutti gli esami di Diagnostica, quindi anche la TC, si possono eseguire in convenzione. Nel dettaglio:
- la TC addome, che permette di studiare la regione del busto e dell’addome, compresi gli organi (fegato, reni, pancreas, stomaco ecc) e i vasi. Può essere eseguita con o senza mezzo di contrasto, a seconda della necessità, e permette di diagnosticare forme tumorali anche allo stadio iniziale, lesioni e stati infiammatori;
- la TC torace che analizza gli organi e i vasi della regione toracica, quindi bronchi, polmoni, ma anche arterie fondamentali come l’aorta ascendente, le arterie polmonari ecc. Quindi è un esame prezioso per la diagnosi di polmoniti, bronchiti, pleuriti, BPCO, embolie, forme tumorali ma anche di patologie ostruttive e coaguli a danno dei vasi sanguigni. Per questo può essere richiesto l’utilizzo del mezzo di contrasto;
- come pure la TC encefalo, rachide cervicale, rachide dorso-lombare, bacino e tutti i segmenti scheletrici degli arti.
Perché la TC torace viene applicata come esame di controllo durante e dopo l’infezione da Covid-19?
La TC torace, o meglio in questo caso parliamo di TC polmonare, è una metodica diagnostica importante per
valutare gli effetti dell’infezione da Covid-19 nel parenchima dei polmoni, per rilevare soprattutto l'estensione della
polmonite interstiziale o altri danni causati dall’infezione. L’infezione da Covid ha infatti una caratteristica: non sono gli alveoli polmonari a riempirsi di pus come nelle polmoniti batteriche tradizionali, ma anzi gli stessi alveoli vengono schiacciati dagli interstizi. Questi sono tessuti senza una funzione particolare, sono molto permeabili a sangue e linfa. All’interno dell’interstizio sono presenti i capillari che permettono lo scambio di sangue e ossigeno. Durante l’infezione da Covid l’eccesso di produzione di anticorpi altera la permeabilità dei tessuti: l’interstizio si inzuppa e comprime gli alveoli, che così non possono più incamerare aria. Gli alveoli compressi diventano inservibili e non avviene più lo scambio aria-sangue. Nella TC questo fenomeno è ben visibile, con un aspetto caratteristico chiamato
ground glass (a vetro smerigliato).
Dopo la guarigione, la polmonite interstiziale non ha un comportamento univoco e in alcuni casi regredisce senza lasciare segni, in altri casi può lasciare esiti cicatriziali di tessuto fibroso che impediscono una buona ventilazione polmonare e lo scambio gassoso. Sia nei pazienti che hanno avuto un Covid severo che in quelli che hanno avuto un’infezione paucisintomatica, per tranquillità è consigliabile una TC di controllo dopo tre mesi dalla guarigione clinica.
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