Città di Lecce Hospital / 13 marzo 2023

Trattamento mininvasivo delle ragadi anali con tossina botulinica: cos’è e come funziona

Trattamento mininvasivo delle ragadi anali con tossina botulinica: cos’è e come funziona

La ragade anale è una ferita, un piccolo taglio sull’apparato sfinteriale che può provocare molto dolore, perché la zona del canale anale è ricca di recettori sensitivi. Negli ultimi anni, al tradizionale trattamento chirurgico e alla terapia farmacologica, si è aggiunto un trattamento mininvasivo di queste ulcerazioni tramite iniezioni di tossina botulinica.

Abbiamo chiesto al dott. Natale Ursino, specialista in Chirurgia Generale, proctologia ed endoscopia gastroenterologica e coordinatore dell’Unità di Colonproctologia a indirizzo Proctologico (UCP) di Città di Lecce Hospital, cos’è e come funziona il trattamento con tossina botulinica delle ragadi anali.

Ragadi anali: i sintomi

La ragade anale è una patologia comune, che colpisce in ugual modo uomini e donne di tutte le età, a partire generalmente dai 4-5 anni.
Non sono noti fattori predisponenti, tuttavia possono contribuire alla sua comparsa:

  • stipsi;
  • diarrea;
  • precedenti patologie proctologiche;
  • interventi chirurgici proctologici con ferite non completamente cicatrizzate.

Questa lesione di pochi millimetri della porzione distale del canale anale può essere classificata come acuta o cronica. La ragade anale acuta ha margini netti, non presenta infezione e solitamente si chiude, grazie ai trattamenti farmacologici prescritti dal proctologo, entro le 4-6 settimane. La ragade anale cronica ha margini sclerotici, presenza di infezione e può portare alla formazione di fistole.
Il sintomo principale delle ragadi è un forte dolore durante la defecazione, con comparsa di prurito e/o di perdite ematiche di colore rosso vivo. In caso di patologia cronica, possono essere presenti segnali come tumefazione perianale o perdite siero-ematiche.

Diagnosi e trattamenti

La ragade anale è spesso individuata tramite un’attenta anamnesi e con un esame obiettivo effettuato dallo specialista divaricando delicatamente l’ano per visualizzare la porzione distale. In caso di dubbio, è possibile eseguire l’esplorazione rettale, indagini strumentali come l’ano-rettoscopia o la manometria anorettale (utile per fare una diagnosi di ipertono, cioè di contratture muscolari eccessive degli sfinteri).

Dopo la diagnosi, è fondamentale per il paziente iniziare a seguire un’alimentazione ricca di fibre e liquidi, per favorire il passaggio di feci morbide. Sono, inoltre, consigliati frequenti lavaggi con acqua calda della durata di 10-15 minuti, per migliorare il rilassamento dell’apparato sfinteriale (i semicupi). A questi rimedi si possono associare, in base alla prescrizione dello specialista, dilatatori anali crio-termici o in silicone per una dilatazione pneumatica controllata dell’ano e trattamenti topici con creme rettali miorilassanti. Nell’80% dei casi si arriva così a una chiusura graduale della ferita. Nel restante 20% dei casi è necessario un ulteriore intervento.
In passato l’intervento chirurgico gold standard era la sfinterotomia laterale interna, con una sezione parziale delle fibre muscolari dello sfintere interno, ottime percentuali di guarigione, ma anche possibili conseguenze come l’incontinenza fecale. Oggi, grazie all’innovazione del trattamento con tossina botulinica, solo 1 o 2 pazienti su 100 con ragadi riceve l’indicazione all’intervento chirurgico.

Il trattamento delle ragadi anali con tossina botulinica

Il Botox (tossina botulinica o botulino) è un farmaco utilizzato non solo in medicina estetica, per la sua capacità di bloccare i segnali che causano le contrazioni muscolari.
Il trattamento mininvasivo evita l’intervento chirurgico sulla ragade tramite un’iniezione di tossina botulinica. La tossina blocca, infatti, le contrazioni della muscolatura intrinseca dell’apparato sfinteriale, permettendo al taglio di cicatrizzare più velocemente.
Indolore, si esegue con una procedura ambulatoriale. Dopo la disinfezione e l’applicazione di una crema anestetica, lo specialista effettua l’iniezione con un ago molto sottile in più siti specifici, e il paziente può tornare alle sue normali attività. La tossina botulinica inizia a fare effetto a partire dalle 48-72 ore delle infiltrazioni, per avere un effetto definitivo dopo 3-4 settimane che dura fino a 3-4 mesi. In rari casi può essere necessaria una seconda somministrazione per raggiungere la guarigione completa della ragade.
Non possono sottoporsi a infiltrazioni di tossina botulinica persone allergiche al farmaco o che presentano patologie neuromuscolari. A parte questo, il trattamento non presenta effetti collaterali e azzera le possibilità di complicanze post chirurgiche serie come l’incontinenza di gas e feci.

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Revisione medica a cura di: Dott. Natale Ursino

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