La manometria ano-rettale è un
’indagine diagnostica strumentale che consente di ottenere informazioni sulla
funzionalità dell’apparato sfinteriale. Esame complementare all’ecografia ano-rettale, viene prescritto dallo specialista per approfondire problematiche già rilevate con l’anamnesi, l’ecografia ed una eventuale ano-rettoscopia.
Mentre l’ecografia ano-rettale, tramite l’inserimento di una sonda ecografica nell’ano, permette di studiare la morfologia e la struttura dello sfintere, la manometria approfondisce attraverso una
sottile sonda con sensori le dinamiche funzionali del tratto che regolano i meccanismi della defecazione e della continenza.
Abbiamo chiesto cos’è la manometria ano-rettale, come e perché si esegue al
dott. Natale Ursino, specialista in Chirurgia Generale, proctologia ed endoscopia gastroenterologica e coordinatore dell
’Unità di Colonproctologia a indirizzo Proctologico (UCP) di Città di Lecce Hospital.
Cos’è la manometria ano-rettale
La manometria ano-rettale è un esame strumentale diagnostico
non invasivo e non doloroso (può risultare solo leggermente fastidioso) indicato nei casi in cui è necessario ottenere maggiori informazioni sulla funzionalità dell’apparato sfinteriale.
In particolare, viene prescritta per studiare, diagnosticare o escludere patologie proctologiche come:
La stipsi, infatti, la difficoltà o incapacità nell’evacuare, può derivare da un funzionamento problematico dell’intestino, ma essere anche di tipo espulsivo, dipendente dai muscoli del pavimento pelvico e, in particolare, dal muscolo pubo rettale. Traumi dolorosi o parto possono generare una incoordinazione del movimento muscolare per cui - nella fase evacuativa - anziché favorire l’espulsione delle feci avviene un’inversione del comando, chiamata
Contrazione paradossa del muscolo pubo rettale. La contrazione muscolare chiude l’angolo ano-rettale, che in condizioni di normalità permette di dare un contributo al meccanismo della continenza, per cui le feci non passano o passano con difficoltà.
Nel caso dell
’incontinenza, invece, con ecografia e manometria ano-rettale è possibile eseguire una valutazione morfo-funzionale completa dell’apparato sfinteriale.
La
ragade anale è un taglio o una ferita sull’apparato sfinteriale che genera molto dolore, in quanto si trova in un’area ipersensibile ricca di recettori sensitivi e, per questo, determina una contrazione involontaria del muscolo. La manometria può essere utile per una
diagnosi di ipertono anale in vista di un eventuale trattamento chirurgico o mininvasivo con iniezioni di tossina botulinica.
Come si esegue la manometria ano-rettale
Per questa indagine strumentale
non è necessaria preparazione, l’esecuzione dura pochi minuti, dopo di che il paziente può tornare alle sue normali attività quotidiane.
Dopo aver posizionato il paziente sul fianco sinistro, viene inserita nell’ano una
sottile sonda che culmina con un palloncino. Quest’ultimo, riempito di aria, simula il bolo fecale e consente, attraverso sensori sofisticati, di rilevare la funzionalità dello sfintere. Vengono valutati i parametri di:
- tono basale;
- forza di spinta;
- forza di contrazione;
- sensibilità dell’ampolla rettale.
Attraverso lo studio dei risultati lo specialista proctologo può
indirizzare il paziente verso terapie o interventi per le problematiche rilevate.