Per valutare lo stato di salute degli occhi, al fine di escludere, prevenire oppure diagnosticare precocemente la presenza di eventuali patologie, è fondamentale eseguire
controlli periodici dall’oculista, che si differenziano in relazione all’età e alla storia clinica del paziente. Ne abbiamo parlato con il
Dott. Mario Fagiano -Specialista in Oftalmologia - presso la
Clinica Santa Caterina da Siena di Torino.
Dall’età neonatale all’adolescenza: quando effettuare la visita oculistica
Per i più piccoli - spiega il Dottor Fagiano - il primo controllo oculistico, il
red reflex test, viene effettuato, alla nascita, anche in assenza di patologie, per verificare la presenza di un’eventuale
cataratta congenita o una
retinopatia neonatale. Nel corso dell’infanzia e poi dell’adolescenza si consiglia di fissare un appuntamento con l’oculista in corrispondenza delle seguenti fasce di età:
- dai 3 ai 4 anni, la visita è indispensabile per escludere l’ambliopia (occhio pigro) patologia particolarmente subdola, o lo strabismo
- a 6 anni per diagnosticare tempestivamente eventuali vizi di refrazione (ipermetropia, miopia, astigmatismo) o alterazioni della motilità oculare. Nei casi di difficoltà o affaticamento visivo è necessario adottare strumenti correttivi per non affaticare la vista durante lo studio
- dai 12 ai 15 anni, il controllo oculistico serve per evidenziare la presenza o meno di eventuali “spasmi accomodativi” ed evitare possibili miopie progressive.
Controlli da programmare nell’età adulta
Gli adulti, invece – consiglia il Dottore – devono sottoporsi a valutazione oculistica:
- dai 20 ai 30 anni, ogni 5 anni se non ci sono patologie oculari in atto; infatti, fino ai 40 anni, l’insorgenza di nuove condizioni patologiche dell’occhio è generalmente bassa.
- dai 45 ai 50 anni, è consigliabile una visita completa di tonometria, per la misurazione della pressione intraoculare e l’esame del fondo dell’occhio per identificare precocemente la possibile insorgenza del glaucoma, patologia asintomatica fino a quando non provoca severi e permanenti danni alla visione. La valutazione oculistica, in questa fascia di età, permette, anche, di identificare e correggere i problemi legati alla presbiopia fisiologica.
- dopo i 60 anni, all’incirca ogni 5 anni o con una frequenza maggiore in base alla storia clinica del paziente. L’obiettivo è diagnosticare tempestivamente e trattare efficacemente eventuali patologie dell’occhio che possono avere un’alta incidenza in questa fascia di età come: cataratta, degenerazione maculare senile e glaucoma.
Per i soggetti con ipertensione arteriosa, diabete mellito o dislipidemie, anche in assenza di sintomi, è importante sottoporsi all’
esame OCT del fondo dell’occhio, per diagnosticare, in fase iniziale, eventuali degenerazioni della retina, in particolare, la
retinopatia diabetica.
L'OCT, tomografia ottica a radiazione coerente, paragonabile a una TAC oculare, è indolore e non invasiva, serve per
accertare e monitorare l’evoluzione delle patologie retiniche,
la degenerazione maculare senile, il glaucoma ecc.