Chirurgia Robotica - Robot Da Vinci

Nell’ambito della medicina, la branca che ha fatto più progressi negli ultimi quindici anni, è la chirurgia: ne è una conferma il robot da Vinci ed in particolare il modello Xi - in dotazione presso l'Ospedale San Carlo di Nancy di Roma – che è il più evoluto sistema robotico dedicato alla chirurgia mininvasiva. Questa piattaforma robotizzata, consente di ottenere altissimi livelli di precisione ed accuratezza del gesto chirurgico. 
 
Le procedure d’intervento eseguite con il robot da Vinci prendono il nome di chirurgia robotica o chirurgia robotica mininvasiva e rappresentano l’ultima frontiera della chirurgia di precisione, superando anche la laparoscopia. Il chirurgo opera seduto ad una console ed utilizza dei comandi manuali (joystick) che azionano delle braccia robotizzate all’interno del campo operatorio.
 
Pur essendo un robot non si deve quindi pensare a un intervento eseguito autonomamente da un computer, poiché nella realtà, dietro ai successi di questa tecnologia c’è sempre un chirurgo esperto.
 
Sebbene il robot da Vinci in Italia possa sembrare ancora una novità, dal 2018 sono stati effettuati oltre 20.000 interventi con l’uso di questa tecnologia, il 18% in più del 2017. I numeri permettono inoltre di affermare che la chirurgia robotica anche in Italia sta ottenendo importanti vantaggi clinici.

Tra gli indicatori più significativi:
  • maggior radicalità oncologica
  • maggior conservazione dei tessuti sani e delle funzionalità degli organi
  • minor perdita di sangue e relativo ricorso a trasfusioni
  • ripresa più rapida nel post-operatorio
 
Il principale ambito di applicazione è la chirurgia robotica urologica (copre oltre il 68% dell'attività in Italia) e consente di trattare anche casi complicati per i quali la sola chirurgia classica non sarebbe altrettanto efficiente.
 
Il sistema robotico da Vinci viene usato anche in altri ambiti come la chirurgia generale, ginecologica, toracica e otorinolaringoiatrica.

Ma cos'è il robot da Vinci? È la piattaforma più evoluta per la chirurgia robotica e si propone come strumento ideale nell’ambito degli interventi chirurgici mini-invasivi ad alta complessità poiché permette di superare le limitazioni della chirurgia tradizionale. Questa tecnologia consente di utilizzare strumenti miniaturizzati che hanno la possibilità di replicare esattamente i movimenti delle dita di una mano (7 gradi di libertà) utilizzando delle piccole porte di accesso (Trocar) evitando così le grandi incisioni della chirurgia tradizionale.
 
Oltre alle componenti miniaturizzate che offrono una estrema precisione del gesto chirurgico, un grande vantaggio di questo sistema è la possibilità di usufruire di una visione 3D ad alta definizione. Il campo operatorio è quindi sempre ben visibile e magnificato nei dettagli anatomici.
 
Questa evoluta piattaforma è composta da 3 parti principali:
  • Console chirurgica che è il centro di controllo, dove si posiziona il chirurgo, è fuori dal campo sterile, dove tramite i due manipolatori (simili a dei joystick) e i pedali, controlla e comanda le braccia del robot.
  • Carrello paziente, è il componente operativo del robot, formato da 4 braccia mobili e interscambiabili, montati su un’unica colonna, supportati da un sistema di fibre ottiche, dedicate al supporto degli strumenti operatori e dell’endoscopio 3D; 
  • Carrello visione, contiene l’unità centrale dove viene elaborata l’immagine in Full HD e dove si trovano le principali fonti di energia per ottenere il controllo della emostasi (sanguinamento).

La chirurgia robotica ha vantaggi che riguardano sia il chirurgo operatore che il paziente.

La posizione comoda assunta dal chirurgo e la riduzione della tensione muscolare dovuta alla postura, soprattutto durante interventi lunghi e complessi, consente di mantenere un’attenzione maggiore durante tutte le fasi della procedura. Presenta inoltre diversi vantaggi anche rispetto alla chirurgia tradizionale, soprattutto la laparoscopica.
 
In particolare, l’unicità di questo robot è nel sistema definito immersive intuitite interface che permette di:
  • tradurre i movimenti del chirurgo in modo intuitivo: durante l’intervento si possono evitare i complessi movimenti laparoscopici grazie al pieno controllo dello strumento e della fibra ottica;
  • avere una visione tridimensionale del campo operatorio: grazie all’ausilio delle immagini in 3D e ad Alta Definizione che possono essere ingrandite fino a 10 volte. Il chirurgo viene immerso nel campo operatorio, così da avere una visione precisa, compresi i dettagli, della parte anatomica sottoposta a intervento.
     
Durante l’intervento la posizione delle braccia robotiche non è casuale ma, in base al tipo di operazione, viene ottimizzata attraverso un puntatore laser; i loro movimenti sono fluidi, senza scatti e avvengono in modo intuitivo. Permette inoltre di eliminare i fisiologici tremori della mano del chirurgo e di ridurre i tempi di esecuzione dell’intervento vero e proprio
 
Trattandosi di una tecnica mininvasiva, il robot da Vinci permette di praticare piccole incisioni sulla pelle, che hanno tempi di guarigione più brevi e cicatrici meno vistose.
 
Durante l’intervento l’uso di questa tecnologia avanzata richiede una minore necessità di trasfusioni perché riduce la perdita di sangue nel paziente.
 
I vantaggi sono evidenti anche nel decorso post-operatorio, poiché l’impiego del robot da Vinci permette di ridurre, fino a dimezzare in alcuni casi, i tempi di ospedalizzazione, consentendo al paziente di ritornare alle proprie attività quotidiane in tempi più brevi. Ciò si deve anche alla riduzione del dolore post-operatorio che il paziente sperimenta grazie a questa tecnologia.
 
In seguito a intervento robotico, si registrano anche meno rischi di ricoveri ospedalieri per complicanze post intervento.

La chirurgia robotica, per le sue caratteristiche, trova impiego in diversi ambiti chirurgici di applicazione, risultando particolarmente utile in tutti quegli ambiti dove è fondamentale ridurre al massimo il trauma sui tessuti (es: nel trattamento del tumore alla prostata).
 
Le aree in cui è utilizzato il robot da Vinci sono:
  • Chirurgia urologica.
  • Chirurgia toracica
  • Chirurgia addominale
  • Chirurgia ginecologica

La branca della chirurgia che più di tutte può beneficiare della chirurgia robotica è l’urologia (in particolare oncologica) in cui si praticano interventi sempre di più mininvasivi.
 
Rispetto alla chirurgia tradizionale, la chirurgia robotica urologica permette di eseguire interventi meno traumatici e di maggiore precisione, potendo contare, ancora una volta, su incisioni più piccole e meno vistose, perché gli strumenti chirurgici sono inseriti nell’addome – e tenuti saldamente dalle braccia del robot – attraverso delle piccole porte di accesso (trocar) dal diametro di 8mm circa.
 
I vantaggi dell’urologia robotica sono molteplici, ma in estrema sintesi sono dovuti al grado di precisione con il quale il robot riproduce i movimenti delle mani del chirurgo.
 
La visione tridimensionale ad alta definizione insieme alla possibilità di utilizzare strumenti miniaturizzati con una ampia gamma di movimenti, consente di operare con estrema precisione e delicatezza risparmiando ad esempio quelle fibre nervose che controllano la continenza e l’erezione.  La riduzione dello stress muscolare per il chirurgo così come la perfetta stabilità della mano robotica, contribuiscono a migliorare ulteriormente il gesto chirurgico. La chirurgia urologica robotica è senza ombra di dubbio lo sviluppo tecnologico più appassionante degli ultimi anni in tema di progresso in chirurgia.

Uno delle procedure più eseguite con il robot da Vinci è la prostatectomia radicale: un intervento volto al trattamento del cancro alla prostata che prevede la rimozione totale di prostata, vescicole seminali e linfonodi loco-regionali.
 
Tale intervento necessita sia in fase di demolizione che di ricostruzione di livelli di precisione elevatissimi in un campo operatorio estremamente ristretto e delicato. Si pensi alla possibilità – in caso le condizioni della patologia lo consentano - di conservare i nervi erigenti responsabili dell’erezione maschile, senza che vengano recisi, così come altri tessuti subiscono meno traumatismo: ciò permette di salvaguardare non solo la funzione sessuale del paziente ma di prevenire o perlomeno di ridurre drasticamente altre complicanze come l’incontinenza.
 
La prostatectomia radicale riscontra poi una degenza post operatoria più breve e una minor perdita di sangue.
 
Gli interventi alla prostata col robot da Vinci non sono gli unici che possono avere benefici e vantaggi rispetto alla chirurgia tradizionale, poiché la chirurgia robotica urologica viene impiegata anche per il trattamento di: tumori renali, che permettono di conservare il rene nella grande maggioranza dei casi, neoplasie vescicali infiltranti. Anche interventi per la riparazione di malformazioni come le stenosi del giunto pielo-uretrale o la riparazione del prolasso degli organi pelvici (cistocele e rettocele), trovano ampia applicazione della chirurgia robotica.

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