Chirurgia ginecologica
Presso il dipartimento vengono trattate tutte quelle patologie che necessitano di
trattamenti chirurgici.
Qui l' attività di sala operatoria è fortemente orientata verso l’aggiornamento e l’acquisizione delle tecniche più innovative, in particolare nel campo della chirurgia endoscopica e della chirurgia della statica pelvica.
Le pazienti candidate alla chirurgia vengono invitate a presentarsi qualche giorno prima dell’intervento per eseguire gli
accertamenti preoperatori (prericovero) e per ricevere le indicazioni per la preparazione all’intervento. Una forte attenzione è posta al controllo del dolore post-operatorio grazie all’applicazione di protocolli di
terapia antalgicapredisposti con i colleghi anestesisti.
- Chirurgia laparotomica: rappresenta l’approccio più “tradizionale” alle patologie dell’apparato genitale femminile che non possono essere trattate con la laparoscopia o con la chirurgia vaginale, ad esempio i fibromi uterini molto voluminosi e alcune patologie tumorali.
- Chirurgia laparoscopica: è una tecnica che utilizza uno strumento a fibre ottiche (laparoscopio), che viene inserito attraverso una piccola incisione nell’ombelico, dopo aver gonfiato la cavità addominale con un gas, l’anidride carbonica. Questo permette di visualizzare gli organi addominali, pelvici in particolare, e di utilizzare altri strumenti, attraverso altre tre piccole incisioni, sotto controllo diretto della vista mediante una videocamera. Vengono trattate la maggior parte delle patologie ginecologiche, compresa l’endometriosi.
- Chirurgia isteroscopica: Il centro è specializzato nella isteroscopia diagnostica e operativa, un esame che indaga dall'interno la cavità dell’utero e il canale cervicale mediante uno strumento denominato "isteroscopio", collegato ad una telecamera. Si sottopongono a isteroscopia le pazienti che, in seguito a ecografia, presentano sanguinamenti anomali, polipi, infertilità, malformazioni, e altre problematiche legate a patologie dell’utero.
- Chirurgia vaginale: la via vaginale consente l’asportazione dell’utero di piccole e medie dimensioni evitando l’incisione dell’addome. Inoltre nei difetti della statica pelvica (comunemente definiti “prolasso genitale”) l’intervento per via vaginale permette la riparazione dei difetti fasciali attraverso il rinforzo delle strutture connettivali di sostegno. In alcuni casi viene proposto l’utilizzo di protesi sintetiche di sostegno.
Procedure mininvasive
L’equipe di Ginecologia esegue il
95% degli interventi chirurgici per curare le patologie ginecologiche comprese quelle oncologiche,
con tecnica mininvasiva, ossia utilizzando la procedura laparoscopica. Ospedale Santa Maria – al contrario di quanto accade nel resto degli ospedali d’Italia – rappresenta un esempio virtuoso. Come da casistica recentemente redatta negli ultimi 10 anni l’equipe barese ha eseguito
3202 interventi in laparoscopia (94,8%), di cui solo 173 interventi in laparotomia (5,2%).
La chirurgia laparoscopica eseguita dall’equipe di Ospedale riguarda sia
interventi cosiddetti di primo livello, cioè semplici e routinari, sia
interventi più complessi per trattare p
atologie ovariche, tumori, miomi, fibromi uterini, endometriosi e di recente anche
correzioni di prolasso.
I vantaggi
La chirurgia laparoscopica ha dei vantaggi per la paziente in quanto è meno traumatica , si esegue inserendo attraverso l’ombelico un’ottica e si praticano tre incisioni di 3 – 5 millimetri al basso ventre attraverso cui si inseriscono alcuni strumenti per eseguire a pieno l’intervento. Grazie alla te
cnica laparoscopica,
il decorso post operatorio per la paziente è senza dolore tanto che il giorno dopo è in condizione di andare a casa. I tempi di degenza sono notevolmente ridotti: è
in media di 1 o 2 giorni e quindi il ritorno alle attività quotidiane è più veloce.