All’interno di Maria Cecilia Hospital è attivo il percorso dedicato alla prevenzione, diagnosi e cura delle patologie prostatiche, ureterali, vescicali e genitali maschili, sia benigne che maligne.
Presso il presidio è possibile eseguire la
Risonanza magnetica Multiparametrica, procedura diagnostica è determinante ed affidabile per identificare per tempo i carcinomi alla prostata.
Per effettuare invece una corretta
prevenzione secondaria presso il Centro si consiglia di sottoporsi una volta all’anno ad una visita urologica, a partire dai 50 anni di vita e, dai 40 per i casi che presentano familiarità di tumore prostatico.
Nonostante i progressi tecnologici, la diagnosi precoce del tumore della prostata è legata alla lettura istologica che richiede un prelievo, tramite biopsia, di tessuto. Per cui, dal momento che tale tumore non si manifesta con una sintomatologia specifica, si ritiene che il controllo periodico sistematico, concordato con lo specialista, sia l’arma migliore per prevenire le devastanti conseguenze cliniche di una diagnosi tardiva.
La Risonanza Magnetica Multiparametrica
La procedura viene eseguita con tecnologie di ultima generazione, che ottengono il miglior dettaglio possibile richiesta ad un’immagine diagnostica. Si parla di esame multiparametrico in quanto, durante la sua esecuzione, si acquisiscono molteplici parametri: morfologia, perfusione ematica, densità cellulare e metabolismo.
L’esecuzione non richiede l’utilizzo di di
radiazioni ionizzanti ma si basa sul principio della radiofrequenza ed è pertanto da considerare una
procedura non invasiva. L'acquisizione delle immagini si esegue mediante la combinazione di due antenne (bobine), con posizionamento di una bobina di superficie ed endocavitaria rispettivamente sull’addome inferiore ed all’interno dell’ampolla rettale.
Prima di sottoporsi alla risonanza, vengono in genere prescritte:
- analisi di laboratorio relativi alla funzionalità renale (creatininemia, filtrato glomerulare), esame con mezzo di contrasto e il dosaggio di questo valore del sangue permette di verificare la buona funzionalità dei reni e quindi escludere possibili controindicazioni.
- dieta priva di scorie 2 giorni prima,
- clistere di pulizia, almeno 2 ore prima dell’esame, per garantire la pervietà dell’ampolla rettale in previsione del posizionamento di bobina endocavitaria.
L'esame non ha controindicazioni particolari ma è sconsigliato in pazienti affetti da insufficienza renale severa e ai portatori di pace-maker e clip vascolari metalliche.
Questa metodica può essere oggi utilizzata per studiare i pazienti con PSA (enzima prodotto dalla prostata) alterato e per identificare i casi da sottoporre a biopsia, evitando procedure invasive non indicate. In caso di biopsie negative, l'esame di risonanza magnetica va a valutare l'estensione del tumore per determinare la migliore tipologia di trattamento e a individuare l'eventuale presenza di recidive in caso di rialzo del PSA dopo trattamento chirurgico, radioterapico o farmacologico.
E’ inoltre opportuno, per ulteriori approfondimenti diagnostici, soffermarsi sempre a
San Pier Damiano Hospital per eseguire la
Biopsia Fusion.