ricovero

L’attività dell’Unità di Cardiochirurgia di Ospedale Santa Maria è impostata sul concetto di “Heart Team” per cui ciascun paziente è costantemente al centro di un percorso diagnostico e terapeutico che coinvolge diverse figure professionali come il cardiochirurgo, il cardiologo emodinamista, l’ecocardiografista, il cardioanestesista, lo specialista in imaging, l’esperto in aritmologia.

Da questa azione sinergica degli specialisti nascono l’inquadramento diagnostico più idoneo e la scelta terapeutica più efficace per ogni singolo paziente (consulta la pagina dell’ambulatorio).

I pazienti sottoposti a intervento sono seguiti con monitoraggio continuo dei parametri vitali. La degenza nell'immediato post-operatorio è garantita in una Terapia Intensiva Cardiochirurgica di nuova generazione per spazi e apparecchiature medicali, con monitoraggio continuo e informatizzato dei parametri vitali, assistenza medica dedicata h24 e assistenza infermieristica dedicata mediante rapporto 1:2 (un infermiere ogni due posti letto).

Al rientro nel reparto di degenza ordinaria il paziente è sottoposto ai routinari controlli postoperatori e supportato dall’equipe di fisioterapisti alla ripresa di una adeguata autonomia personale.
Il follow up del paziente prevede un controllo clinico a 1 mese dall’intervento in regime di convenzione presso l’ambulatorio.

 

LE PRESTAZIONI CHIRURGICHE


L'equipe di cardiochirurgia nell'ultimo anno di attività ha eseguito oltre 500 interventi di cardiochirurgia maggiore affiancando le più recenti tecniche di chirurgia mininvasiva alle metodiche di chirurgia tradizionale.
L'attività ricopre tutti i maggiori interessi della cardiochirurgia, dalla chirurgia coronarica alla chirurgia valvolare e dei grossi vasi:
  • 37% rivascolarizzazione miocardica, intervento di Bypass AortoCoronarico isolato;
  • 27% chirurgia valvolare isolata;
  • 10% chirurgia dell'aorta toracica;
  • 33% interventi combinati (trattamento contemporaneo di piu’ patologie cardiovascolari);
  • 7% reinterventi in pregressa chirurgia cardiovascolare.
 


1. Chirurgia Coronarica

La Chirurgia coronarica è finalizzata alla prevenzione della morte improvvisa ed al miglioramento della qualità di vita (eliminazione o riduzione della sintomatologia anginosa, aumento della tolleranza allo sforzo), oltre che alla riduzione dell’incidenza di eventi ischemici (infarto miocardico ed insufficienza cardiaca).
 
Rivascolarizzazione miocardica arteriosa
L’intervento di rivascolarizzazione miocardica consiste nell’eseguire uno o più innesti a ponte su arterie coronariche ostruite. L’utilizzo di condotti arteriosi produce un beneficio clinico legato alla maggior durata nel tempo dei by-pass, oltre ad un vantaggio estetico, in quanto non restano cicatrici all’infuori di quella sternale.
Dei circa 200 interventi di rivascolarizzazione miocardica eseguiti circa il 20% sono stati eseguiti a cuore battente e circa il 90% dei pazienti è stato sottoposto a rivascolarizzazione multivasale.
Circa il 40% dei pazienti ha ricevuto rivascolarizzazione mediante utilizzo di doppia arteria mammaria e tale percentuale aumenta fino al 70% nei pazienti con età inferiore a 65 anni con numero medio di graft arteriosi di 2.04 +/- 0.73. La mortalità per i pazienti sottoposti a rivascolarizzazione con doppia arteria mammaria è stata dello 0%.
 
Bypass Aorto-Coronarico mini-invasivo a cuore battente
Esistono due tipi principali di intervento: l’intervento a cuore fermo, mediante l’utilizzo del bypass cardiopolmonare, e l’intervento a cuore battente ossia senza l'ausilio della circolazione extracorporea,OFF-PUMP.
La possibilità di effettuare l’intervento di by-pass aorto coronarico “senza fermare il cuorecon metodo mininvasivo (con un piccolo taglio senza aprire il torace) è in grado di ridurre il rischio dell’intervento nei pazienti affetti da gravi patologie associate (arteriopatia polidistrettuale, insufficienza renale, malattie respiratorie).
In alcuni casi la rivascolarizzazione viene completata dal cardiologo emodinamista al fine di fornire al paziente il miglior trattamento con il minor trauma chirurgico.
Nel nostro centro circa il 20% degli interventi di rivascolarizzazione viene eseguita a cuore battente (a seconda delle condizioni del paziente e della aggredibilità dei vasi coronarici) sia mediante approccio tradizionale che mediante approccio mini-invasivo (MIDCAB).

Bypass multiplo per la coronaropatia complessa
La tecnica del bypass multiplo consiste in una metodica di rivascolarizzazione completamente arteriosa che sfrutta entrambe le arterie mammarie in pazienti con malattia coronarica multi-vascolare complessa.
Vengono innestati almeno 2 bypass in quei pazienti che hanno un quadro coronarico complesso, dovuto alla estensione della patologia a più vasi ostruiti. L’impiego delle due arterie mammarie consente di avere una migliore qualità e una migliore durata del bypass. Come provato da recenti studi scientifici, l'innesto delle arterie bilaterali, permette di ridurre notevolmente se non del tutto le infezioni provocate dalle ferite profonde dello sterno, le perdite ematiche e le trasfusioni di sangue oltre che ottenere un miglior aspetto estetico della cicatrice.


2. Chirurgia Valvolare

Presso l’Unità Operativa vengono trattate tutte le patologie valvolari e in prima istanza l'approccio mininvasivo è sempre prediletto rispetto a quello tradizionale. Per approccio mininvasivo non si intende solo un taglio di dimensioni ridotte ma anche una tradizione di chirurgia riparativa rispetto alla chirurgia sostitutiva. Nel caso di patologie che richiedano una sostituzione valvolare (stenosi o patologie di retrazione o calcificazioni dei lembi valvolari) vengono impiantate le protesi valvolari, meccaniche o biologiche, di più avanzata tecnologia e consolidata esperienza clinica.
 
Procedure mininvasive per la valvola mitrale
Permettono il trattamento di patologie valvolari quali insufficienza o stenosi mitralica mediante un’incisione ridotta di circa 5 cm a livello del quarto spazio intercostale o mediante accesso periareolare evitando la sternotomia mediana. L’equipe si avvale di entrambe le tecniche di protezione miocardica (clampaggio aortico esterno e utilizzo di pallone endoaortico) che sono utilizzate in base alle caratteristiche del caso clinico e l’anatomia dei grossi vasi.
 
Attualmente nel nostro centro circa il 95% degli interventi di chirurgia mitralica (isolata o associata a chirurgia della tricuspide) viene eseguita con approccio mini-invasivo con risultati eccellenti sia in termini di mortalità che di morbidità e degenza post-operatoria. Infatti gli interventi di chirurgia mininvasiva hanno una degenza media di circa 2-3 giorni inferiore alla degenza di pazienti analoghi operati mediante sternotomia tradizionale.
 

3. Chirurgia aortica

Presso l’Unità Operativa è attivo un coordinamento multispecialistico (chirurghi cardiovascolari, cardiologi, anestesisti, radiologi) per la diagnosi e cura delle malattie dell’aorta in tutti i suoi tratti (radice, ascendente, arco, toraco-addominale) con metodiche tradizionali e mini-invasive in condizioni di elezione o di urgenza.
Circa il 95% degli interventi di chirurgia della valvola aortica viene eseguita mediante tecnica mini-invasiva ossia mediante ministernotomia mediana limitata al III-IV spazio intercostale con una incisione di circa 5-7 cm di lunghezza.

Evitare l'apertura di tutto lo sterno determina infatti notevolissimi vantaggi per il paziente: ridotto sanguinamento, minore rischio di riapertura della ferita e dello sterno, agevolato recupero post-operatorio specie in pazienti con patologie respiratorie e rapida mobilizzazione.
Nella eventualità di insufficienza della valvola aortica da prolasso di una cuspide valvolare, anche in presenza di bicuspidia, è possibile (in casi selezionati) riparare la valvola nativa attraverso l’impiego di tecniche di resezione  (raphe con eventuale posizionamento di patch, shaving, rinforzo e risospensione del margine libero, resezione triangolare, cusp plication, ed anuloplastica sub commissurale).
 
Impianto transcatetere di protesi valvolari aortiche (TAVI)
L’impianto di protesi transcatetere e’ riservato al trattamento della stenosi valvolare aortica sintomatica in pazienti con un elevato profilo di rischio per la chirurgia di sostituzione della valvola aortica. La procedura TAVI consente di minimizzare il trauma degli accessi chirurgici con posizionamento della protesi per via percutanea attraverso la puntura dell’arteria femorale. La possibilita’ di evitare la circolazione extracorporea rende questa tecnica particolarmente efficace nel limitare lo stress procedurale specialmente nei pazienti anziani o affetti da importanti patologie extracardiache.
Un team dedicato di chirurghi, cardiologi ed anestesisti, si occupa di valutare i pazienti con stenosi valvolare aortica e propone la migliore strategia di trattamento della valvulopatia dopo valutazione clinica multidisciplinare e di imaging (ecocardiografia, coronarografia, angioTC).
L’impianto viene effettuato in una sala operatoria ibrida che unisce le caratteristiche di una sala cardiochirurgia a quelle di una sala di emodinamica. 
 
Sostituzione della radice aortica
Consiste nella sostituzione della valvola aortica, della radice con reimpianto degli osti coronarici e della aorta ascendente, secondo il metodo di Bentall / De Bono. Quando possibile viene eseguita la tecnica di Tirone David con il grande vantaggio di conservare la valvola aortica nativa evitando di impiantare materiale protesico.
 
Trattamento patologie dell’arco aortico
Comprende interventi in arresto di circolo con protezione cerebrale e di organo (ipotermia, perfusione selettiva dei tronchi sovra-aortici) e procedure ibride con completamento endovascolare.
 
 

4. Chirurgia dello scompenso cardiaco

L’equipe fornisce un approccio multidisciplinare per il trattamento dello scompenso cardiaco con l’impiego di tecniche di rimodellamento ventricolare sinistro secondo Dor associate a rivascolarizzazione miocardica, anuloplastica o sostituzione valvolare mitralica, resincronizzazione tricamerale biventricolare.
 
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