Le forme lievi possono essere trattate con terapia farmacologica, a base di
antidolorifici nel caso in cui il paziente manifesti sintomatologia dolorosa.
Nei casi di sintomatologia cefalalgica importante e/o presenza di altri disturbi o deficit neurologici, alcuni pazienti possono essere sottoposti a
intervento chirurgico, eseguito allo scopo di ridurre la compressione delle strutture nervose.
A questo fine può essere eseguito:
- Un intervento di decompressione della fossa posteriore con rimozione della parte postero-inferiore dell’osso occipitale e del passaggio bulbo-midollo spinale con rimozione, a seconda dei casi, della lamina della I/II vertebra cervicale, associata o meno ad incisione decompressiva della dura madre (la meninge più esterna), che viene poi sostituita da una ricostruzione plastica con tessuto autologo o artificiale,
- Una derivazione liquorale ventricolo-peritoneale o una terzoventricolostomia endoscopica nei casi con coesistente idrocefalo.