Dal
20 novembre sarà attivo presso il
Salus Hospital di
Reggio Emilia un ambulatorio dedicato per la diagnosi, prevenzione e terapia delle
infezioni articolari periprotesiche e delle
infezioni osteoarticolari.
L’ambulatorio potrà avvelarsi dell’esperienza e delle competenze del
dott. Ermanno Gabbi, vice-direttore uscente del reparto di Malattie Infettive, responsabile dell'Ambulatorio delle Malattie Tropicali e membro della Commissione Infezioni Ospedaliere dell’Arcispedale S. Maria Nuova – IRCCS di Reggio Emilia.
Il dott. Gabbi, specializzato in Malattie Infettive, collaborerà con
l’Unità Operativa di Ortopedia e Traumatologia del
Salus Hospital, diretta dal
dott. Rodolfo Rocchi, per una completa integrazione delle diverse competenze professionali necessarie per la prevenzione ed il trattamento di queste patologie, le quali richiede un approccio medico e chirurgico combinato. Il trattamento delle infezioni articolari periprotesiche prevede settimane o mesi di terapia antibiotica e spesso varie procedure chirurgiche, risultando molto difficile e gravoso per il paziente. Solo una stretta collaborazione tra chirurgo ortopedico ed infettivologo prima, durante e dopo l’impianto protesico può portare alla migliore gestione del paziente.
La Chirurgia Protesica: che cos’è?
Quando importanti articolazioni, come
ginocchio e
anca, sono fortemente danneggiate e non funzionano più come dovrebbero a causa di
osteoartrite,
artrite reumatoide e gravi
fratture ossee, potrebbero richiedere l'impianto di una protesi. Queste sono progettate per replicare le articolazioni originarie, soprattutto dal punto di vista funzionale.
Gli interventi per l'impianto di una protesi sono interventi delicati e complessi, che tuttavia possono migliorare sensibilmente la vita dei pazienti operati. Negli ultimi anni, grazie ai progressi dell'ingegneria medica, è stato possibile mettere a punto delle protesi che potessero sostituire anche altre importanti articolazioni del corpo umano, tra cui spalla, gomito, polso e caviglia.
Le Infezioni Articolari Periprotesiche
Una protesi articolare può però agire come un corpo estraneo all'interno del corpo umano, e anche se nella maggior parte dei casi sono ben accettate dal nostro corpo, possono essere colonizzate da batteri e infettarsi. In questo caso si parla di
Infezione Articolare Periprotesica o Periprosthetic Joint Infection (PJI).
La complicanza infettiva dopo un intervento di sostituzione protesica articolare rappresenta la complicazione più temibile e la causa più frequente di reintervento precoce.
L'incidenza delle infezioni postoperatorie in ortopedia dipende soprattutto dalla contaminazione della ferita che si verifica durante il trauma o l'intervento. Ma il rischio di sviluppare un'infezione dopo un impianto di protesi articolare è connesso anche ad una serie di fattori e alcune condizioni che possono aumentare la possibilità di contrarre un’infezione articolare periprotesica, come ad esempio interventi precedenti sulla stessa articolazione, diabete e tabagismo.
Diagnosi, prevenzione e trattamento
Porre una
diagnosi di infezione protesica però non è sempre semplice, specie nel sospetto di infezioni precoci, ovvero intervenute entro le prime 3-4 settimane dall' intervento.
L’infezione articolare periprotesica può essere associata con i tipici segni e sintomi infiammatori: arrossamento locale, calore, gonfiore, dolore e rigidità alle articolazioni.
Purtroppo questi segni clinici possono essere assenti e l'unico sintomo che può presentarsi è il dolore locale, accompagnato eventualmente dalla rigidità dell'articolazione colpita, problematiche più facilmente associabili ad un normale decorso post-operatorio dell’intervento di chirurgia protesica piuttosto che ad un’infezione. La diagnosi di un’infezione articolare periprotesica si basa su un approccio multi-modale, che comprende un esame clinico strumentale, esami di diagnostica microbiologica in laboratorio attraverso campioni colturali prelevati direttamente nel focolaio osseo, e tecniche di imaging.
La
prevenzione si basa sul
potenziamento delle difese immunitarie del paziente e sulla
riduzione della carica batterica a livello della ferita. La principale misura profilattica è rappresentata dalla somministrazione di antibiotici sistemici per 24 ore. In alcuni casi può essere intrapresa una procedura di salvataggio dell'impianto, combinando pulizia chirurgica ad una terapia antibiotica mirata. Quando la rimozione della protesi non è possibile o è rifiutata dal paziente, specialmente in una protesi ancora ben fissata, infettata da microrganismi che sono sensibili agli antibiotici orali, può essere proposta una terapia antibiotica "soppressiva" prolungata.
Negli ultimi anni si è assistito a numerose innovazioni nella prevenzione, diagnosi e trattamento delle infezioni articolari periprotesiche, tuttavia l'incidenza di questo problema è in crescita, in concomitanza con l'aumento delle procedure di protesizzazione e della selezione di microrganismi resistenti agli antibiotici.
L’arrivo del dott. Gabbi va a completare l’offerta di
prestazioni ortopediche del
Salus Hospital di
Reggio Emilia, integrandola con esperienza e competenze specifiche per la gestione di questa importante ed emergente problematica.