Clinica Privata Villalba / 06 luglio 2018

Al sole senza protezione? Previeni gli effetti dei raggi UV sulla pelle

Al sole senza protezione? Previeni gli effetti dei raggi UV  sulla pelle
L’esposizione al sole, se adeguata, può produrre vari benefici, una sensazione di benessere psicologico legato alla liberazione di serotonina, l’aumento della sintesi di vitamina D e un miglioramento di alcune patologie cutanee come, psoriasi ed eczema. La parola d’ordine è però “moderazione”, proteggendosi con gli schermi solari ed evitando l’esposizione durante le ore più calde. Ne abbiamo parlato con la dott.ssa Anna Maria Peluso, specialista in dermatologia presso Clinica Privata Villalba di Bologna.

“Se presi in maniera eccessiva e senza protezione infatti – spiega la dott.ssa Peluso – i raggi del sole possono anche produrre effetti negativi acuti come eritemi, scottature, dermatiti e peggioramento di malattie cutanee come lupus eritematoso, herpes simplex, alcune forme di congiuntiviti, invecchiamento e ispessimento cutanei, cataratta, tumori della pelle e melanomi. Per i classici eritemi, quando la pelle è arrossata, sembra tirare e dà un fastidioso prurito, si può ricorrere a schiume a base di pantenolo o pomate all’ossido di zinco, che donano freschezza e mantengono la pelle idratata, mentre se compaiono delle bolle è bene rivolgersi ad un medico dermatologo che potrà prescrivere creme a base di cortisone che “spegneranno” l’infiammazione”.

“Un argomento a parte sono invece i tumori della pelle, che si dividono in carcinomi baso-cellulari e spino-cellulari e in melanomi, più pericolosi ed aggressivi. Per una efficace prevenzione dei carcinomi basocellulari e spino cellulari è necessario sottoporsi a visite dermatologiche periodiche complete. Per quanto riguarda la prevenzione del melanoma , uno dei tumori più aggressivi del corpo umano, è fondamentale effettuare una mappa dei nevi con dermoscopio ad epiluminescenza, che permette di individuare e fotografare i nevi più a rischio. Il dermatologo valuterà la frequenza dell’effettuazione della mappa e in questo modo si riescono ad individuare melanomi di piccole dimensioni e spessore e gare una diagnosi precoce”.

“La prevenzione principale è più a monte e consiste nel ridurre, il più possibile, l’azione dannosa esercitata dai raggi ultravioletti del sole, che possono essere di tipo UVB, che provocano danni al DNA delle cellule cutanee, e di tipo UVA, che penetrano più in profondità nella pelle modificando le fibre collagene ed elastiche, favorendo la formazione di rughe e accelerando il processo di invecchiamento cutaneo. Particolare attenzione dovranno usare coloro che abbiano casi di tumori della pelle in famiglia o un numero notevole di nei. Anche i soggetti con pelle, occhi e capelli chiari, è bene che adottino maggiori precauzioni quando si espongono al sole. Nella carnagione più chiara infatti, è meno presente il pigmento che la pelle produce, la melanina, per difendersi dalle azioni nocive dei raggi solari. Finché la melanina, alla quale si deve il colore della pelle abbronzata, non ha raggiunto una quantità sufficiente, il rischio di scottature e danni a lunga scadenza è molto alto. E’ necessario quindi usare alcune precauzioni quali esposizione al sole in maniera graduale, utilizzo prodotti solari adeguati, evitare l’esposizione nelle ore più calde (indicativamente tra le 12 e le 16), proteggere gli occhi utilizzando lenti in grado di schermare i raggi UVA e UVB e sospendere l’esposizione in caso di arrossamenti, prurito e bruciore. Altrettanto importante è non esporre i bambini al sole, soprattutto al di sotto dei 10 anni, nelle ore più calde, usare la massima protezione e far indossare loro un cappellino bagnato per evitare le insolazioni. Le scottature solari riportate nei primi anni di vita infatti sono uno dei maggiori fattori di rischio per il successivo sviluppo di un melanoma".

“Per stabilire quale grado di protezione adottare – continua la dott.ssa Peluso – occorre tenere conto del proprio fototipo, ovvero il metodo di classificazione utilizzato in ambito dermatologico al fine di determinare il tipo di pelle di una persona in funzione della sua sensibilità all'esposizione solare.
  • Fototipo 1: capelli rossi, carnagione bianca con lentiggini, esposizione al sole con estrema attenzione e altissima protezione
  • Fototipo 2: capelli biondi, carnagione e occhi chiari, esposizione al sole con molta cautela e altissima protezione
  • Fototipo 3: capelli castani, carnagione chiara, occhi chiari o scuri, è consigliato utilizzare un prodotto solare ad alta protezione nei primi giorni e poi diminuire gradualmente il fattore
  • Fototipo 4: capelli bruni, carnagione olivastra e occhi scuri, fattore di protezione medio
  • Fototipo 5: capelli neri, carnagione olivastra e occhi scuri, fattore di protezione basso
  • Fototipo 6: carnagione molto scura, necessita generalmente di bassa protezione iniziale
 
“L’aumento dei casi diagnosticati è legato anche in parte ad una più accurata informazione e prevenzione. L’attenzione a tutte le alterazioni sospette della pelle è importante ed fondamentale è il cambiamento dei comportamenti non corretti nel corso della vita. Anche grazie ad una corretta informazione oggi siamo in generale più attenti a proteggerci dal sole ma in passato non c’era questa accortezza, anzi le persone con l’intento di abbronzarsi, si esponevano senza alcun filtro solare”.

 
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