Salus Hospital / 28 dicembre 2020

Capsulite adesiva alla spalla: come riconoscerla e curarla

Capsulite adesiva alla spalla: come riconoscerla e curarla
Spalla congelata, spalla rigida, spalla bloccata, capsulite adesiva sono tutte espressioni che fanno riferimento a una sindrome che colpisce questa articolazione causando forte dolore e rigidità progressiva, fino al “blocco” della spalla, che non riesce più a compiere movimenti, soprattutto quelli detti di abduzione, di intrarotazione e di extrarotazione.

L’articolazione della spalla – spiega il dott. Fulvio Modonesi, specialista in Ortopedia e Traumatologia al Salus Hospital di Reggio Emilia – è composta da ossa, tendini e legamenti, che si articolano tra loro e sono compresi in una capsula. Si tratta di una struttura di tessuto connettivo che circonda le articolazioni e le protegge, ma che può andare incontro a infiammazioni con conseguente perdita di elasticità, retrazione e irrigidimento, che porteranno alla limitazione o perdita dei movimenti, in particolare dell’abduzione e della rotazione sia interna che esterna.

Le cause della capsulite adesiva non sono ancora del tutto chiare. In alcuni casi potrebbe essere legata a traumi pregressi, in altri a cause psicosomatiche. Ci sono inoltre studi che evidenziano una correlazione tra capsulite adesiva e alcune patologie tra cui il diabete, le disfunzioni tiroidee, l’ipercolesterolemia e il Morbo di Parkinson ed è stata evidenziata una maggiore incidenza nei soggetti di sesso femminile, in un’età compresa fra i 35 e i 50 anni.

La capsulite adesiva si manifesta solitamente in maniera progressiva:
  • Fase di infiammazione: caratterizzata soprattutto dal forte dolore. In questa fase la contrattura capsulare non si è ancora strutturata, ma è il dolore a limitare i movimenti. Può andare dai 2 ai 9 mesi.
  • Fase di rigidità progressiva: la contrattura capsulare è strutturata definitivamente, la perdita di articolarità raggiunge il massimo livello e il paziente andrà incontro a difficoltà nell’esecuzione di movimenti quotidiani. Può andare dai 4 ai 9 mesi.
  • Fase delloscongelamento”: ossia quando la spalla comincia a recuperare mobilità. Si riscontra un nuovo ampliamento delle possibilità di movimento dell'articolazione, fino al recupero, che può essere totale o solo parziale. Può andare dai 6 mesi ai 2 anni.
Non è semplice distinguere una capsulite adesiva da altre patologie di spalla, dato che i sintomi, soprattutto quelli iniziali, possono essere comuni ad altre problematiche. Il dolore inizia in maniera lieve e graduale e si inizia ad avere difficoltà nei movimenti e nei piccoli gesti quotidiani. Questo tipo di dolore può irradiarsi lungo il braccio, arrivare fino al gomito o addirittura fino alla mano e si presenta solitamente molto meno tollerabile la notte, a causa dell’infiammazione che si viene a formare. Il sintomo più caratteristico è sicuramente la perdita di mobilità attiva, ma soprattutto passiva. Questo può essere il campanello d’allarme che porterà il medico a pensare che si tratti di una spalla congelata, dato che è molto difficile da individuare anche con esami come radiografie o risonanze.

La diagnosi è fondamentalmente clinica, inizialmente attraverso una visita ortopedica. Lo specialista prende nota dei sintomi e procede ad una valutazione funzionale muovendo la spalla nei piani di movimento, stimando il grado di dolore e soprattutto la limitazione articolare e attraverso test ortopedici andrà a valutare se si è dinanzi ad una capsulite secondaria, dovuta a lesioni muscolari o tendinee, o idiopatica. Verranno poi prescritte delle radiografie per evidenziare problematiche a carico dell’osso come artrosi o la presenza di calcificazioni articolari. Eventualmente, si potranno integrare ecografia e Risonanza Magnetica per mettere in risalto una eventuale lesione tendinea, infiammazione dei tessuti o liquido articolare in eccesso.

I trattamenti per questa patologia si concentrano sulla riduzione del dolore e sul recupero della funzionalità dell'articolazione. La patologia può risolversi da sola, ma può avere un decorso più breve seguendo un percorso di riabilitazione fisioterapica. Nella prima fase i trattamenti possono aiutare a ridurre il dolore e l’infiammazione; nelle fasi successive saranno rivolti a ritrovare la mobilità dell’articolazione e a rinforzarla.

Fra le opzioni terapeutiche per la capsulite adesiva ci sono:
  • Terapia farmacologica associata a fisioterapia
  • Iniezioni di corticosteroidi, per alleviare il dolore e migliorare la mobilità articolare
  • Terapia fisica, i macchinari più indicati in questi casi sono: TECAR (Trasferimento Energetico Capacitivo-Resistivo) o CTU (pompa diamagnetica)
  • Intervento chirurgico in artroscopia.
 

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Revisione medica a cura di: Dott. Fulvio Modonesi

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