Ospedale Santa Maria - Bari / 14 febbraio 2022

Chirurgia protesica di revisione di anca e ginocchio: il percorso del paziente

Chirurgia protesica di revisione di anca e ginocchio: il percorso del paziente
La chirurgia di revisione delle protesi di anca e ginocchio è in costante crescita, direttamente proporzionale al sempre maggiore numero di primi impianti, dovuti all’aumento della vita media e delle aspettative dei pazienti.
Lo scopo di questo tipo di trattamento chirurgico è quello di fornire supporto ai pazienti che necessitano di sostituzione di impianti protesici falliti. Abbiamo chiesto al Dott. Francesco Pastore, dell’équipe di Ortopedia e Traumatologia dell’Ospedale Santa Maria di Bari, quali sono le cause e i sintomi della problematica, e che percorso viene intrapreso per diagnosi e trattamento.

Impianti protesici falliti: le cause

Le principali cause del fallimento di un impianto di protesi di anca o di ginocchio sono due.
  1. Mobilizzazione asettica (in assenza di infezione). La mobilizzazione asettica è senza dubbio la causa più frequente di fallimento delle protesi. Le ragioni di questo tipo di mobilizzazione possono essere molteplici, ma la più diffusa è il mal allineamento delle componenti, cioè un errato posizionamento e - nel caso delle protesi di ginocchio - anche la scelta poco adatta della fissazione (cementata o non cementata). La mancanza di allineamento e di una fissazione corretta determina una grave instabilità dell’impianto e, di conseguenza, una precoce usura dei materiali protesici con produzione di detriti che contribuiscono alla mobilizzazione.
  2. Mobilizzazione settica (con presenza di infezione). Il fallimento settico di una protesi è sicuramente la complicanza più temibile. L’infezione può manifestarsi precocemente a causa della contaminazione in sala operatoria o per la cattiva gestione della ferita, oppure manifestarsi tardivamente (in questo caso è di origine ematogena, pervenuta attraverso il sangue e proveniente da altre sedi). Numerosi fattori contribuiscono ad aumentare il rischio di infezioni: diabete, artrite reumatoide, obesità, infezioni ricorrenti alle vie urinarie, uso di immunosoppressori.

I sintomi

Il paziente affetto da mobilizzazione di protesi di anca o ginocchio presenta dolore molto intenso, impotenza funzionale, gravi difficoltà della deambulazione e, in caso di protesi infette, aumento della temperatura locale, rossore, febbre, deiscenza della ferita e fistole secernenti materiale purulento.

Diagnosi e trattamento

Per la diagnosi di una protesi che necessita di revisione, asettica o settica, lo specialista si avvale di:
  • radiodiagnostica tradizionale e mirata alla chirurgia protesica con TC - Risonanza Magnetica con protocollo MARS (Metal Artifact Reduction Sequence, che migliora la visualizzazione dell’osso periprotesico e dei tessuti molli), ago aspirato eco guidato;
  • analisi del liquido sinoviale.
L’intervento di revisione di protesi fallite è un trattamento di grande complessità e deve essere eseguito da chirurghi con esperienza e in centri altamente qualificati.
Nei casi di protesi infetta, infatti, il paziente dovrà subire due interventi. Il primo di rimozione della protesi e posizionamento di spaziatori antibiotati (dispositivi per il trattamento delle infezioni con rilascio controllato di antibiotico), che oggi offrono anche la possibilità di deambulare con ausili. Il secondo (a esami e controlli nella norma) prevede la rimozione degli spaziatori antibiotati e il posizionamento della protesi di revisione definitiva.

Sono passaggi e componenti fondamentali di questo percorso:
  • la collaborazione con infettivologi e microbiologi;
  • strumentari e impianti per la chirurgia complessa di revisione e utilizzo di materiali nobili e insostituibili quali il tantalio in tutte le sue forme;
  • personale di sala operatoria addestrato e dedicato alla chirurgia di revisione protesica;
  • gestione del dolore post-operatorio da parte dell’anestesista dedicato;
  • possibilità di assistenza in Terapia intensiva post-operatoria;
  • assistenza internistica costante nel reparto di degenza;
  • fisioterapisti esperti nella gestione dei pazienti operati di revisione;
  • gestione della ferita con medicazioni avanzate.

Il post-operatorio

Il paziente operato inizia il trattamento riabilitativo già nelle ore successive all’intervento e può generalmente deambulare la mattina successiva. Il ricovero è di 4-5 giorni presso il reparto di Ortopedia e di 20-30 giorni presso un Centro di Riabilitazione.
Per informazioni e prenotazioni
chiamare lo 080 5040111 oppure compilare il form
Revisione medica a cura di: Dott. Francesco Pastore

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