Clinica Privata Villalba / 08 gennaio 2021

Diverticolite: come curarla e prevenirla

Diverticolite: come curarla e prevenirla
I diverticoli sono delle estroflessioni della mucosa del colon che oltrepassano la parte muscolare, per squilibri pressori della motilità intestinale. Hanno forma di sporgenze a tasca collocate perlopiù nel tratto del sigma, spesso causate da impulsi scoordinati da parte del sistema nervoso, che provocano un comportamento anomalo dei movimenti intestinali, e dunque stitichezza cronica o evacuazioni troppo frequenti. Non sono di per sé una patologia e il nome con il quale si definisce questa condizione di alterazione anatomica è diverticolosi. Spesso i pazienti se ne accorgono solo casualmente, grazie a colonscopie prescritte per altri motivi.
 
Diversa la situazione quando i diverticoli si infiammano provocando sintomi anche acuti come dolori, diarrea, febbre, occlusione del canale anale. Si parla in questi casi di diverticolite, classificata come vera e propria patologia. Prima dell’approccio chirurgico, che un tempo veniva preferito, oggi è indicata la terapia farmacologica, con antibiotici, antispastici o al contrario farmaci ad azione osmotica che richiamano liquidi nell’intestino, favorendo l’evacuazione.
 
Il prof. Massimo Campieri, Responsabile dell’Unità Operativa di Gastroenterologia della Clinica Privata Villalba di Bologna, traccia un quadro di questa complessa patologia, che risente non solo di alterazioni anatomiche, ma anche di squilibri della flora batterica e impulsi ansiosi o depressivi dal Sistema Nervoso Centrale.
 
Professore, quanto è diffusa la diverticolosi?
I diverticoli sono frequenti a partire dai 30 - 40 anni di età e si stima che in età avanzata quasi l’80% della popolazione ne soffra, spesso per via di una dieta scarsa di fibre e di liquidi e ricca invece di zuccheri e grassi. Questo non vuol dire che l’80% della popolazione abbia una patologia, dal momento che la diverticolosi è un’alterazione anatomica. I sintomi sono assenti, o al più assimilabili a quelli della Sindrome da Colon Irritabile. Quando questi diverticoli però si infiammano o si infettano, si ha la diverticolite che è una patologia con sintomi anche severi.
 
Che cosa provoca l’infiammazione?
L’infiammazione dei diverticoli può dipendere dall’aumento della tensione nel lume intestinale, da cambiamenti nel microbiota (la disbiosi), che sono le cause più frequenti dell’infiammazione.
Inoltre, i diverticoli possono infettarsi per via dei residui degli scarti alimentari che vi si accumulano, proprio a causa della loro forma estroflessa a tasca. Più i diverticoli sono numerosi e avanzati, più sono suscettibili di infiammazioni o infezione. Generalmente, quindi, il rischio si associa anche all’età. In questa condizioni i sintomi diventano severi: sanguinamento rettale, dolore, febbre.
 
Come viene trattata la diverticolite?
Prima era più diffuso il concetto che la diverticolite fosse una patologia con soluzione chirurgica. Oggi si tende a trattarla medicalmente eccetto che in casi particolarmente severi. Si usano farmaci antibiotici per arginare l’infezione, e con antispatici e farmaci ad azione osmotica che rimuovono i liquidi dall’intestino, proprio per ridurre le contrazioni e la propulsione della parete del colon, dal momento che questa azione peggiora i diverticoli.
 
Quali sono i rischi legati a una sottovalutazione dei sintomi della diverticolosi o, nelle fasi infiammatorie e infettive, della diverticolite?
Quando non viene trattata la diverticolite può andare a interessare la sierosa che riveste la cavità addominale, il peritoneo, sfociando quindi in peritonite. In questo caso si dovrebbe intervenire in fase emergenziale, dato che la peritonite è una patologia che può avere manifestazioni acute con enormi rischi connessi.
 
Come si diagnostica la diverticolosi e come si riconosce la degenerazione in diverticolite?
Innanzi tutto, la diverticolosi dà una sintomatologia lieve e assimilabile a quella della Sindrome del Colon Irritabile. Tuttavia, i diverticoli sono più concentrati nella zona del sigma. Si può eseguire una visita endoscopica, con attenzione però a non perforare il diverticolo. Gli esami diagnostici per immagini più indicati sono la TAC o l’ecografia o una Risonanza Magnetica, perché permettono di osservare il contorno del colon e quindi la forma dei diverticoli.
La diverticolite innescata da infiammazioni o infezioni è invece associata a sintomi più forti, già citati. Inoltre, in questi casi le analisi del sangue possono essere dirimenti, quando si registra un aumento di globuli bianchi, piastrine, VES, proteina C-Reattiva.
 
Quali sono i consigli che dà ai pazienti per prevenire la diverticolite?
Come dicevamo, anche se i diverticoli sono paucisintomatici, possono innescare la patologia della diverticolite che può diventare pericolosa. Per questo in presenza di sintomi anche lievi, come alterazioni della motilità intestinale, dolori, flatulenza è bene rivolgersi al gastroenterologo.
In presenza di spie evidenti come la febbre, allora è molto probabile che ci si trovi di fronte a una diverticolite. La prevenzione è legata all’alimentazione, soprattutto all’immissione di fibre moderato, associato a un apporto di liquidi adeguato.
 
Intervenire per escludere patologie maggiori, comunque, è sempre consigliabile quando ci sono sintomi intestinali, perché i primi campanelli di allarme di una patologia più importante potrebbero essere confusi con disturbi benigni. Nella maggior parte dei casi è così, ma è bene non sottovalutare e avere subito una diagnosi.


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