Sudare è uno dei più importanti processi di termoregolazione del nostro corpo, ma quando si verifica in maniera eccessiva può comportare diversi disagi, uno su tutti quello nelle interazioni sociali. L
’iperidrosi può anche essere però un campanello d’allarme per altre patologie. Ecco perché è necessario tenere sotto controllo i sintomi e rivolgersi ad un medico specializzato.
Il fenomeno, che colpisce all’incirca il 3% della popolazione, generalmente si presenta intorno ai 25 anni e colpisce sia uomini che donne in percentuali quasi equivalenti.
Esistono però dei modi per tenere l’iperidrosi sotto controllo: ne abbiamo parlato con la
dott.ssa Adriana Pozzi,
Chirurgo plastico, ricostruttivo ed estetico presso il San Pier Damiano Hospital.
Quali sono le cause dell’iperidrosi?
A lungo si è erroneamente ritenuto che l’ansia fosse la causa dell’iperidrosi, è vero il contrario:
l’iperidrosi genera ansia, aumentandone i sintomi. Nelle forme più gravi sudare abbondantemente può essere così imbarazzante da condizionare pesantemente le scelte professionali e i rapporti interpersonali.
Alcuni pazienti modificano le proprie abitudini per evitare situazioni di disagio, arrivando a frequentare solo luoghi in cui è presente l’aria condizionata. Momenti di convivio, lavorativo o di svago, si trasformano in occasioni da evitare e possono essere percepiti come incubi. Nei giovani i rapporti con i coetanei e con l’altro sesso risentono delle ripercussioni psicologiche dovute all’
imbarazzo provocato dalla forte sudorazione: l’insicurezza aumenta in modo inversamente proporzionale all’autostima.
Quali sono le differenze tra l’Iperidrosi primaria e secondaria?
Generalmente il nostro corpo tende a produrre più sudore del normale in momenti di stress, sia mentale che fisico. Quando abbiamo paura, quando siamo agitati, o quando stiamo svolgendo uno sforzo fisico: in questi momenti
il nostro sistema nervoso vegetativo diventa più “vivace”, inviando segnali alle ghiandole di sudorazione.
Quando questo sistema porta alla sudorazione eccessiva parliamo invece di Iperidrosi.
L’iperidrosi secondaria, come suggerisce il nome, si presenta “secondariamente”: dipende cioè da altri disturbi di cui la persona soffre, quali obesità, diabete, ipertiroidismo, e altre malattie endocrine. Può anche essere dovuta a problemi neurologici o assunzione di alcune tipologie di farmaci.
Parliamo invece di iperidrosi primaria laddove non siano presenti delle cause conosciute: il paziente quindi, senza apparente motivo o stimolazione esterna, produce una sudorazione eccessiva e nei casi più gravi invalidante.
Quando è necessario consultare il medico?
La sudorazione eccessiva non è di per sé motivo di preoccupazione, ma
quando inizia a manifestarsi e persiste per più di un paio di settimane o a ripresentarsi spesso, apparentemente senza motivo, è bene consultare il medico per cercare di individuarne la causa. L’origine della manifestazione potrebbe esserci, come evidenziato in precedenza, per altre patologie che si possono manifestare con una sudorazione diffusa o regionale quindi con la possibilità di essere trattato in modo specifico.
Quali zone del corpo coinvolge?
La localizzazione del problema è un
primo indizio diagnostico.
Se l'eccessiva sudorazione è estesa a tutta la superficie corporea (iperidrosi generalizzata) è probabile che il problema sia secondario. Ma anche le iperidrosi non generalizzate possono essere secondarie ad alcuni tumori neuroendocrini o a cause fisiologiche come la
menopausa.
L’iperidrosi regionale può interessare le mani, i piedi, l’inguine e/o le ascelle, tutte zone particolarmente ricche di ghiandole sudoripare.
Nella vita quotidiana, chi soffre di iperidrosi quali accorgimenti può avere?
Sicuramente è buona pratica utilizzare
indumenti non troppo aderenti e senza fibre sintetiche. Inoltre, possono essere d’aiuto
prodotti anti traspiranti ad uso topico, che contengano cloruro di alluminio, glutaraldeide o tannina, ma che non sempre producono degli effetti soddisfacenti.
Come può essere affrontata questa condizione?
Esistono diversi modi. In primis la terapia con
tossina botulinica, che permette di attenuare l’iperidrosi, facendo diminuire in maniera marcata la quantità di sudorazione. Si tratta di un
trattamento indolore, senza controindicazioni né effetti collaterali ma non definitivo. La tossina
viene iniettata in ambulatorio sotto la cute del paziente attraverso diverse iniezioni. Per quanto concerne l’iperidrosi ascellare queste sono distanziate tra loro di circa 1.5 cm, ed il trattamento ha una
efficacia dai 9 mesi fino ad un anno. Laddove il trattamento venga eseguito sul palmo delle mani o dei piedi, viene anche applicata una piccola anestesia, ed ha una efficacia di durata leggermente inferiore, intorno ai 4-6 mesi.
Esistono poi dei metodi più invasivi, che prevedono la
rimozione delle ghiandole sudoripare, risolvendo il problema in maniera definitiva, come ad esempio il trattamento di
vibroliposuzione, dove delle cannule vibranti vengono inserite sottocute vanno a distruggere le ghiandole sottostanti.
Si tratta comunque di operazioni che si svolgono in Day Hospital.
Procedura eseguita attraverso una
tecnica mini-invasiva endoscopica toracica – la simpaticectomia videotoracoscopica – interviene selettivamente sui gangli della catena del sistema nervoso simpatico toracico per bloccare la sudorazione palmare e ascellare. Nella stessa seduta operatoria si interviene su entrambi i lati: sono sufficienti circa 5-10 minuti per lato per curare l’iperidrosi, la durata complessiva dell’anestesia generale è intorno ai 30-40 minuti.
L
’effetto terapeutico è immediato, il paziente si sveglia con le mani asciutte, analogamente si risolve la sudorazione ascellare. La scomparsa dei sintomi è completa in circa il 98-99% dei casi d’iperidrosi palmare, nel 90-95% di iperidrosi ascellare.
La simpaticectomia videotoracoscopica, come per la maggior parte d’interventi mini-invasivi,
non presenta alcun rischio di complicazioni maggiori e ha un’incidenza di complicazioni inferiori all’1%. L’effetto collaterale più frequente (15% circa) è l’iperidrosi compensatoria che di solito è di entità modesta e va attenuandosi progressivamente nel tempo. La chirurgia offre la possibilità di risolvere definitivamente l’iperidrosi primaria con un intervento non invasivo che cambia la qualità della vita del paziente.