Città di Lecce Hospital / 21 giugno 2023

Obesità e gravidanza: cosa c'è da sapere

Obesità e gravidanza: cosa c'è da sapere
Con il dott. Federico Perrone, direttore dell’U.O. di Chirurgia Generale, Bariatrica e Metabolica di Città di Lecce Hospital, abbiamo parlato della correlazione tra obesità e infertilità, delle problematiche che possono insorgere durante la gestazione, sia nella mamma che nel feto, dei percorsi per poter affrontare la gravidanza in maniera ottimale.

Quale relazione intercorre tra infertilità e obesità?

Sia le donne che gli uomini obesi possono avere più difficoltà nel concepire, in quanto questa condizione patologica riduce lo stato di fertilità in entrambi i sessi. La donna obesa mediamente impiega più tempo per ottenere una gravidanza e ha più spesso necessità di ricorrere alla Procreazione Medicalmente Assistita, tra l’altro con tassi di successo minori rispetto alla popolazione non obesa. 

La causa è da individuare in un assetto metabolico e ormonale anomalo che, spesso, nelle donne si manifesta con alterazioni del ciclo mestruale. Le donne con obesità, inoltre, presentano una più frequente incidenza di Sindrome dell’Ovaio Policistico E una maggiore tendenza all’abortività.

Quali sono i rischi che corrono la madre e il feto?

I rischi connessi all’obesità durante il periodo della gravidanza sono molteplici. Vi è un rischio aumentato di sviluppare il diabete gestazionale, che può creare uno stato di dislipidemia e di alterazioni metaboliche, con la conseguente iperproduzione di insulina, una condizione fetale di macrosomia dovuta a una crescita eccessiva del corpo del bambino e maggiori probabilità di taglio cesareo.

Comporta una maggiore probabilità di avere un travaglio prolungato, un aumentato rischio di parto pretermine, maggior rischio di distocia (ossia di un parto difficoltoso e lungo). 

Inoltre, esiste un rischio aumentato per la mamma in sovrappeso di sviluppare un diabete mellito di tipo 2 anche dopo il parto. 

Il figlio può sviluppare una obesità infantile (con una probabilità fino a quattro volte superiore rispetto ai figli di madri normopeso) e di obesità nell’età adulta. 

Altra problematica è l’aumento delle possibilità di sviluppare un’ipertensione gestazionale, che a sua volta può causare la preeclampsia (o gestosi). La pressione sanguigna elevata può provocare un danno a carico di organi come fegato, reni e placenta, con conseguente scarso apporto di nutrienti e di ossigeno al bambino che potrebbe presentare scarso sviluppo e maggiori rischi di malformazioni congenite. 

Infine, nelle donne con obesità grave, si registra una maggiore difficoltà nell’eseguire esami diagnostici utili per conoscere lo sviluppo del feto, come l’ecografia.

Cosa può fare una donna che vuole avere un figlio?

La riduzione del peso in una donna sovrappeso o obesa prima del concepimento migliora l’evoluzione della gravidanza e del parto. 

Questo obiettivo può essere raggiunto con diversi metodi, tra cui l’attività fisica e un approccio nutrizionistico mirato oppure, in caso di fallimento, di questi con la chirurgia bariatrica. 

Quando la chirurgia bariatrica può essere utile nel percorso di una donna che vorrebbe avere una gravidanza?

La chirurgia bariatrica, qualora indicata, può aiutare a coronare il sogno di diventare mamma la donna che soffre di obesità grave, cioè con BMI (indice di massa corporea) oltre 40, oppure fra 35 e 40, con associate comorbidità correlate alla patologia. È necessario, però, programmare il concepimento dopo un adeguato intervallo di tempo.

Una volta constatata l’impossibilità di registrare un dimagrimento rilevante attraverso la dieta e l’attività fisica, e dopo aver intrapreso un percorso di valutazione multidisciplinare, il ricorso alla chirurgia bariatrica è da considerarsi un valido strumento al fine di rendere più agevole e sicuro il percorso verso un'eventuale gestazione.

Chirurgia bariatrica e gravidanza

Il tempo di attesa consigliato tra l’intervento di chirurgia bariatrica e l’eventuale gravidanza è di almeno 12-18 mesi. Il rispetto di queste tempistiche è fortemente raccomandato dalle linee guida, poiché dopo una procedura di chirurgia bariatrica l’organismo va incontro a un profondo cambiamento della propria composizione corporea, dell’assetto ormonale e di quello metabolico.

Bypass e minibypass gastrico

Il percorso di accompagnamento verso una gravidanza può cambiare in base alla tipologia di intervento al quale ci si è sottoposti. Gli interventi che hanno una componente malassorbitiva, come ad esempio il bypass gastrico e il minibypass gastrico, richiedono maggiori accorgimenti e una meticolosa collaborazione tra i vari membri del team multidisciplinare insieme al ginecologo, in modo da evitare che si creino squilibri sia prima che in corso di gravidanza, mediante un adeguato approccio nutrizionale e una accurata integrazione multivitaminica e di oligoelementi. 

Sleeve gastrectomy

Per gli interventi che presentano una principale componente restrittiva (cioè che riducono la capacità gastrica con un’azione prevalentemente meccanica), come la sleeve gastrectomy, il supporto nutrizionale richiesto è meno complesso e un’eventuale gravidanza risulta di più facile gestione.

Il percorso post-operatorio

La nausea e il vomito che spesso accompagnano i primi mesi di gravidanza possono contribuire a peggiorare una delle potenziali conseguenze della chirurgia bariatrica, rappresentata dal malassorbimento di alcuni elementi come il ferro, la vitamina B12, la vitamina D e altri nutrienti indispensabili per la sana crescita del feto e per la salute della donna. 

Per questi motivi, dopo la chirurgia bariatrica e durante la gravidanza, la donna ha bisogno di essere seguita, oltre che dal ginecologo di fiducia, dagli esperti del team multidisciplinare di chirurgia bariatrica (nutrizionista, endocrinologo, psicologo e chirurgo bariatrico), al fine di minimizzare tali effetti e a dare un supporto anche dal punto di vista psicologico. Per questo, la donna che affronta una gravidanza dopo la chirurgia bariatrica dovrà sottoporsi a controlli con cadenze più frequenti rispetto a donne sane non obese. 
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Revisione medica a cura di: Dott. Federico Perrone

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