Città di Lecce Hospital / 06 marzo 2023

Obesità: patologia multisistemica. Cosa significa?

Obesità: patologia multisistemica. Cosa significa?
Secondo quanto riportato nel 2022 dal sito truenumbers.it, la Puglia è una delle regioni italiane dal tasso di obesità più alto, con il 12,8% della popolazione con un indice di massa corporea superiore al valore raccomandato.
Il dott. Antonio Caretto, specialista in Endocrinologia e Nutrizione clinica di Città di Lecce Hospital, spiega cos’è l’obesità e perché sono importanti la diagnosi tempestiva e l’approccio multidisciplinare nel trattamento.

Che cos’è l’obesità

L’obesità è una patologia multifattoriale che si manifesta con l’accumulo di massa grassa sottocutanea e viscerale e una conseguente condizione patologica che induce problematiche nei vari sistemi e organi interni, oltre che un aumento della mortalità e una riduzione della qualità della vita del paziente.
La massa grassa in eccesso, infatti, può portare a depositi di trigliceridi e di tessuto adiposo nell’apparato muscolo scheletrico, nel fegato, nel pancreas endocrino, a livello epicardico (intorno al cuore) e in varie strutture del corpo, generando disfunzioni e comorbidità. Una diagnosi tempestiva della patologia può evitare l'aggravarsi della condizione generale del paziente.

L’obesità, come patologia cronica recidivante, è causa di uno stato di infiammazione cronica subclinica. Il tessuto adiposo aumentato produce le citochine pro-infiammatorie, sostanze che inducono un’infiammazione cronica e un’insulino resistenza con complicanze, come diabete mellito di tipo 2, ipertensione arteriosa (nel 55% dei casi), cardiopatia ischemica (35% dei casi), problematiche metaboliche come la steatoepatite ( una condizione patologica dovuta all'accumulo di lipidi nel fegato che può progredire verso una forma di cirrosi), difficoltà respiratorie con apnee notturne, calcolosi della colecisti, osteoartrite, irregolarità mestruale e ovaio micropolicistico nella donna. Recentemente l’obesità è stata riconosciuta come una delle possibili concause di diversi tumori, del colon-retto, del pancreas, dell’esofago, ma anche della mammella e dell’endometrio. La stessa obesità comporta generalmente una prognosi peggiore, con una riduzione della risposta alle terapie oncologiche.

Come avviene la diagnosi di obesità

Città di Lecce Hospital ha attivato un percorso multidisciplinare dedicato alla diagnosi e al trattamento dell’obesità.
Questa patologia viene diagnosticata durante la prima visita medica specialistica grazie alla misurazione antropometrica dell’indice di massa corporea (BMI).Il valore si ottiene con il calcolo del peso corporeo del paziente diviso per la sua altezza al quadrato.
Un BMI da 30 a 34,99 indica obesità di I grado; da 35 a 39,99 di II grado; da 40 in poi obesità di III grado. La misurazione della circonferenza vita, con altre misure correlate, è un parametro fondamentale per la valutazione dell’adiposità visceroaddominale che è correlata con le complicanze della malattia. In seguito, è possibile prescrivere esami di approfondimento specifici come la bioimpedenziometria (che valuta la composizione corporea, la massa magra e la massa grassa) o la MOC Dexa (densitometria corporea che studia la presenza del tessuto adiposo anche in zone in cui non si può identificare con le classiche misurazioni antropometriche).
La fase diagnostica prosegue con analisi del sangue ed esami strumentali come gastroscopia, spirometria, ecografia dell’addome, visita cardiologica con ecocardiogramma per una diagnosi delle complicanze, manifeste o no. Importante, in questa fase, anche la diagnosi medica da parte del chirurgo, per valutare l’eventualità di un intervento bariatrico.
Parte del team multidisciplinare, oltre al dietologo (specialista in Scienza dell’alimentazione medica) e al chirurgo bariatrico, lo psicologo, l’anestesista rianimatore, il cardiologo, il gastroenterologo, indispensabili per una diagnostica completa e per il trattamento delle complicanze.

Come si interviene

L’intervento con la terapia deve essere immediato e strettamente mirato in base al grado di obesità e allo stato di salute del paziente.
Generalmente, in primo luogo si procede con una correzione dello stile di vita (associata a un’educazione comportamentale), con un approccio dietetico nutrizionale personalizzato e con aumento adeguato, sempre personalizzato e specifico (a seconda del grado di obesità e della performance cardio-respiratoria), dell’attività fisica del paziente.
È possibile somministrare una terapia farmacologica per coadiuvare la dietoterapia. Tra le categorie di farmaci più utilizzate e sempre in evoluzione la liraglutide, la semaglutide. Nuovi prossimi farmaci agiscono soprattutto sui centri regolatori dell’apporto alimentare e alcuni nuovi prodotti anche sull’equilibrio energetico e sugli adipociti periferici, permettendo una dispersione dell’energia come calore con una conseguente riduzione dello stesso tessuto adiposo.
Il trattamento di chirurgia bariatrica è indicato in pazienti con obesità di grado II e comorbidità associate e in pazienti con BMI uguale e superiore a 40, anche in assenza di comorbidità.
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Revisione medica a cura di: Dott. Antonio Caretto

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