Uro-Oncologia: detta anche urologia oncologica, è la branca della medicina che si occupa della
prevenzione, della
diagnosi e del
trattamento dei
tumori dell’apparato urinario.
A essere interessati sono principalmente tre distretti, quelli di
prostata,
vescica e
rene. Ne abbiamo parlato con il
dott. Umberto Carbonara, urologo recentemente entrato a far parte dell’équipe dell’U.O. di
Urologia di
Ospedale Santa Maria, a Bari.
Quali sono i principali sintomi delle patologie urinarie maligne?
È importante, per i pazienti, seguire uno
stile di vita sano al fine di eliminare quei fattori di rischio che possono contribuire all’insorgenza di neoplasie delle vie urinarie, come fumo di sigaretta. È altrettanto importante avere un’
alimentazione equilibrata e variegata e
controllare il peso corporeo.
Tuttavia, bisogna prestare attenzione a diversi
sintomi per una diagnosi precoce delle patologie urologiche oncologiche.
I sintomi di un tumore che interessa prostata, vescica o rene
possono essere strettamente urinari, ma anche meno facilmente riconducibili alle vie urinarie, fino a quadri completamente asintomatici. Per questo, l’urologo dovrebbe diventare un punto di riferimento sia per gli uomini che per le donne quando si superano i 40 anni di età.
La maggior parte dei tumori della prostata può presentarsi senza sintomi clinici. In alcuni casi, tra i principali segnali di un
tumore della prostata, troviamo frequente bisogno di urinare, difficoltà e dolore nella minzione, presenza di sangue nelle urine o nello sperma, sensazione di mancato svuotamento della vescica, disfunzione erettile e dolore pelvico.
Nella maggioranza dei pazienti, il
carcinoma alla vescica presenta sangue nelle urine (ematuria), sensazione di bruciore alla vescica, difficoltà e dolore a urinare.
Il
tumore del rene è spesso asintomatico nelle fasi iniziali, mentre in stati avanzati si possono avere sangue nelle urine, dolore lombare e senso di stanchezza.
Prevenzione e diagnosi: qual è il ruolo del PSA?
Secondo quanto diffuso da EAU, Associazione Europea di Urologia, in Italia e in Europa
il carcinoma della prostata è tra i tumori a maggior incidenza negli uomini.
Pertanto, nel caso del tumore alla prostata,
la prevenzione è importantissima. Nella diagnosi precoce del carcinoma prostatico il
dosaggio del PSA, un semplice esame del sangue, gioca un ruolo fondamentale. Per questo, in caso di PSA elevato, è opportuna una visita specialistica urologica.
In caso di un episodio di
macroematuria (sangue visibile nelle urine) o di
microematuria (sangue rilevato dalle analisi delle urine), lo specialista può investigare lesioni tumorali alla vescica ed effettuare in fast-track (entro 2 settimane) una cistoscopia per escludere o confermare il tumore vescicale.
RMN, TC e cistoscopia: quali sono le tecniche di imaging per la diagnosi di un tumore urologico?
Per la diagnosi del tumore della prostata, lo specialista può richiedere una
risonanza magnetica multiparametrica della prostata, al fine di valutare se sia necessario o meno eseguire una biopsia prostatica, per individuare lesioni anche molto piccole, per studiare casi dubbi.
Per indagare eventuali tumori del rene e metastasi, si predilige l’utilizzo della
Tomografia Computerizzata (TC), con mezzo di contrasto, per visualizzare gli organi in maniera ottimale.
L’
endoscopia alla vescica (cistoscopia), con prelievo e analisi di tessuti, è fondamentale per la diagnosi del carcinoma che interessa il rivestimento interno della vescica. In caso di diagnosi di tumore, è possibile approfondirne dimensioni ed estensione con la TC.
Endoscopia, prostatectomia, nefrectomia e cistectomia: quali sono le indicazioni e le innovazioni nel campo uro-oncologico?
I trattamenti dei tumori dell’apparato urinario sono
in continua evoluzione. L’endoscopia gioca un ruolo fondamentale nel trattamento delle neoplasie vescicali localizzate. Negli ultimi anni le procedure mininvasive e l’apporto innovativo della chirurgia robotica hanno segnato una svolta nella patologia uro- oncologica.
Presso Ospedale Santa Maria, i
pazienti sono seguiti in un percorso terapeutico da un team multidisciplinare in cui l’urologo si interfaccia con altri specialisti, con oncologo clinico, radiologo, anatomopatologo, radiologo interventista, al fine di offrire la miglior scelta terapeutica (tra chirurgia, chirurgia robotica, sorveglianza attiva chemioterapia, radioterapia e immunoterapia) in grado di migliorare risultati e sopravvivenza oncologica.