Salmonellosi

Un disturbo gastrointestinale provocato da un’infezione di batteri del genere Salmonella, con l’esclusione della Salmonella typhi, veicolo di tifo.

Esistono oltre duemila tipi di Salmonella, capaci di infettare uomini, mammiferi in genere, insetti, uccelli e rettili, a volte compiendo un salto di specie. L’origine della diffusione è l’assunzione di alimenti contaminati, tipicamente uova crude, insaccati di carne suina, frutti di mare e latte crudo. Può trasmettersi anche per contatto con portatori sani del batterio o dalla loro manipolazione di cibo senza seguire elementari norme igieniche.

I sintomi più frequenti sono vomito, febbre, dolori addominali e diarrea. Il disturbo guarisce da solo nell’arco di dieci giorni, ma se severo può comportare rischi di disidratazione, soprattutto a carico di neonati, anziani, pazienti immunodepressi o con altre patologie in corso.

L’accertamento è compiuto attraverso esami di laboratorio. La coltura di sangue permette di individuare il batterio dopo una settimana dal contagio e la presenza di anticorpi specifici dopo circa 10 giorni. La coltura fecale dà esito generalmente dopo due settimane.
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