L'ipertensione: come si tratta quando si soffre di diabete

L'ipertensione: come si tratta quando si soffre di diabete
Le istituzioni sanitarie nazionali e internazionali sono concordi nell’affermare che l’ipertensione arteriosa ed il diabete sono le patologie croniche a maggiore prevalenza nella popolazione. L'’Istituto Superiore di Sanità, con gli studi del proprio Centro Epidemiologico, in collaborazione con le Società Scientifiche del settore e dell’ISTAT stimano una prevalenza dell’ipertensione arteriosa in Italia in circa un terzo dell’intera popolazione (34% uomini e 29% donne) e del 5.3% del diabete mellito. L’ipertensione è presente tra i pazienti diabetici in circa il 65% dei casi di tipo 2 e nel 10% del diabete di tipo 1.

Il diabete è caratterizzato dall’ iperglicemia (aumento di glucosio nel sangue) – ci spiega il Dottor Marco Comaschi, specialista in Diabetologia, Endocrinologia e Medicina Interna a ICLAS di Rapallo – è una patologia metabolica causata da una totale o parziale mancanza di insulina, nel caso del diabete di tipo 1 oppure da un’incapacità delle cellule di usare l’insulina secreta dal pancreas, nel caso del diabete di tipo 2, di gran lunga più frequente. Nel diabete gestazionale vi è invece una scarsa tolleranza al glucosio dovuta all’assetto ormonale della gravidanza, in presenza di alcuni fattori di rischio, quali la familiarità, l’obesità o il sovrappeso della donna gravida.

L’ipertensione è l’aumento della pressione arteriosa oltre i valori normali. In soggetti sani, i valori pressori sono generalmente 130/85 mmHg, dove 130 mmHg è riferito alla pressione massima e 85 mmHg alla minima, negli ipertesi i valori sono superiori a 140 mmHg di massima e 90 mmHg di minima”.

L’ipertensione è un "killer" silenzioso che molte persone non si accorgono di avere ma che produce danni a livello del sistema cardiovascolare. La riduzione delle concentrazioni di glucosio può aiutare a prevenire i cambiamenti vascolari che portano a un innalzamento dei valori pressori.

Le complicanze del diabete, ancor più rilevanti se accompagnato dall’ipertensione, – continua il Dottor Comaschi - si possono dividere in due aree precise a seconda degli organi interessati:

microvascolari
  • retinopatia, danno a carico della vista che può portare a cecità;
  • nefropatia, alterazione della funzionalità renale;
  • neuropatia, disturbo a carico del sistema nervoso periferico, colpisce soprattutto gli arti inferiori
e macrovascolari Le prime sono provocate dall’elevato tasso di glucosio nel sangue e si possono ritardare riducendo l’iperglicemia, le seconde oltre all’alta concentrazione di glucosio si associano anche ad altri fattori quali: abitudine al fumo, dislipidemia e ipertensione e si possono prevenire adottando uno stile di vita sano”.

L’ipertensione è presente nel paziente che ha sviluppato il diabete di tipo 1, di tipo 2 e gestazionale, ma sono differenti l’eziologia e le caratteristiche.

Nel diabete di tipo 1, l’ipertensione, non è presente al momento della diagnosi di iperglicemia, è legata al manifestarsi della nefropatia diabetica, ne velocizza l’evoluzione e la pressione massima aumenta in proporzione a quella minima.

Nel diabete di tipo 2, l’ipertensione, insorge prima della diagnosi della patologia diabetica, spesso hanno fattori in comune come obesità, fumo, età avanzata, stress, inattività, la pressione massima aumenta maggiormente rispetto alla minima.

Durante il periodo gestazionale la comparsa di entrambe le affezioni non solo può mettere a rischio la
gravidanza ma può, anche, influire sulla possibilità di sviluppare diabete di tipo 2, ipertensione e
problematiche cardiovascolari in futuro.

Tenere sotto controllo glicemia e pressione, con la misurazione costante e giornaliera sono i due obiettivi principali per non incorrere in complicanze a carico di reni, occhi, cervello, cuore e polmoni. Assestare i valori glicemici basali (a digiuno) a 70/100 mg/dl (valori normali) e pressori intorno almeno a 130/80 mmHg, perseguire uno stile di vita sano, meno stressante, mettendo al bando fumo, alcolici, controllando il peso, consumando frutta e verdura in abbondanza, limitando grassi, sale e facendo attività fisica anche leggera, potrebbero addirittura evitare le terapie farmacologiche.

“Certamente – conferma il dottor Comaschi – non sempre però ci si riesce. In questi casi è opportuno intervenire con terapie farmacologiche mirate

Da non trascurare la cura degli occhi facendo almeno una volta l’anno una visita oculistica, controllare i piedi, mantenendo una buona igiene quotidiana osservando se presentano ferite o piccole piaghe.

Periodicamente la persona diabetica, a maggior ragione se anche ipertesa, dovrà eseguire controlli elettrocardiografici (una volta all’anno), vascolari con ecocolordoppler sia dei vasi precerebrali che di quelli degli arti inferiori (almeno ogni due anni in assenza di sintomi).

Il diabete gestazionale prevede un attento monitoraggio sia della futura mamma sia del nascituro. Alla mamma si richiede il costante monitoraggio della glicemia, della pressione, una dieta sana appropriata al suo stato, una moderata ma giornaliera attività fisica, con ecografie frequenti verrà controllato il feto perché non cresca oltre il dovuto e non presenti sofferenza. Successivamente al parto il controllo continuerà per entrambi per escludere lo sviluppo di diabete o ipertensione nella madre dopo il periodo puerperale”.

Per tutte le persone con diabete ed ipertensione, le principali importantissime figure di riferimento sono rappresentate dal proprio medico di famiglia e dal Servizio di Diabetologia della zona in cui vivono, tra di loro strettamente integrate e impegnate in costante attività di educazione terapeutica. Nel nostro Paese disponiamo di una diffusa rete di Servizi Specialistici di Diabetologia, in stato di avanzatissima informatizzazione, collegati direttamente con i Medici di Medicina Generale. Si tratta di un panorama unico al mondo, che sta dimostrando con chiarezza ottimi risultati sia in prevenzione che in cura.

Per informazioni e per prenorare una visita di prevenzione o controllo contatta ICLAS.
Revisione medica a cura di: Dott. Marco Comaschi

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