L’OCT (
Optical Coherent Tomography o Tomografia Ottica a luce coerente) è uno strumento diagnostico non invasivo che sfrutta la luce per effettuare una
scansione tomografica della retina,
della macula e/o del nervo ottico, senza emettere radiazioni pericolose. Rispetto alle metodiche tradizionali, la tomografia ottica permette di fare diagnosi più precoci e accurate, con
un esame di 15 secondi al massimo.
Presso l’Ambulatorio di Oculistica del Ravenna Medical Center è presente un OCT di ultima generazione, con una capacità di scansionare e distinguere dettagli anatomici piccoli fino a 2 micron.
Come funziona l’OCT
L’OCT è un dispositivo piuttosto recente, disponibile nella pratica clinica solo dai primi anni del Duemila. I
raggi luminosi emessi sono in grado di scansionare tutte le strutture anatomiche dell’occhio umano, e dopo aver attraversato l’occhio, strato per strato, tornano all’apparecchio dove vengono rielaborati e trasformati in immagini.
L’esame è quindi indicato per la prevenzione, la diagnosi e la gestione nel tempo per le maculopatie e per il glaucoma, ma si applica vantaggiosamente a molte altre
patologie oculari della retina e del nervo ottico.
L’OCT è un esame indolore e non invasivo, della durata di pochi secondi, come una fotografia.
Generalmente per eseguire un OCT si fa a meno dell’uso di gocce di farmaci per dilatare la pupilla, e l’esame può essere effettuato anche con le lenti a contatto indossate o in pazienti con cataratta avanzata.
Inoltre, l’esame può essere ripetuto con frequenza, per il controllo della patologia (follow-up dei trattamenti come le iniezioni intra-vitreali IVT).
Quali patologie permette di diagnosticare l’OCT?
L’OCT permette di raggiungere un’elevatissima accuratezza diagnostica e individuare precocemente diverse patologie oculari, tra le quali tutte le malattie vascolari, ipertensione oculare e glaucoma, problematiche dei capillari della retina, trombosi venose, maculopatie, nevi oculari.
È
inoltre importantissimo per la diagnosi e il follow up di molte patologie neuro-oftalmologiche, cioè di malattie che partendo dalle strutture cerebrali coinvolgono la vista, per esempio l’OCT è molto utilizzato nella diagnosi e nel follow-up della sclerosi multipla.
Infine, grazie ad una funzione detta OCT del Segmento Anteriore (
AS-OCT) si riesce anche ad eseguire lo studio dello
spessore corneale (pachimetria), fondamentale nella gestione dei pazienti con glaucoma.
L’ AS-OCT è utile anche dopo chirurgia corneale (trapianti), cross linking per cheratocono, patologie infettive e traumi corneali.
Cosa cambia nella diagnosi?
Nel glaucoma:
L’OCT, studia il nervo ottico consentendo spesso una diagnosi estremamente precoce della malattia (
il glaucoma in Italia è fra le prime cause di cecità) perché analizza lo spessore
delle fibre nervose intorno al disco ottico, che si alterano ben prima che il disco ottico si assottigli eccessivamente e che i danni si manifestino con i classici difetti del campo visivo che rappresentano partanto i deficit visivi dei pazienti, come annebbiamento totale o parziale della visita fino alla cecità completa.
Risulta particolarmente vantaggiosa anche per il follow-up dei trattamenti, dal momento che il software
integra automaticamente tutte le immagini acquisite dagli esami di controllo nel corso del tempo ed elabora mappe differenziali che fanno comprendere immediatamente una evoluzione negativa o un miglioramento delle condizioni del paziente.
Nelle maculopatie:
Le maculopatie sono patologie piuttosto comuni, a carattere degenerativo, che riguardano la
porzione centrale della retina, detta macula.
La macula è la struttura che ci consente di avere una visione nitida e dettagliata del mondo e ci consente la visione dei colori.
Tuttavia può andare incontro a processi degenerativi causati da età, come la maculopatia senile, patologie maculari vascolari (diabete, ipetensione arteriosa, trombosi)
o fattori genetici.
Grazie all’OCT, lo specialista può ottenere informazioni molto importanti sullo stato della retina.
Questo si ripercuote positivamente anche sul trattamento: se ad esempio lo specialista rileva una perdita di sangue dai capillari, ricorre a una terapia di iniezioni intravitreali per risolvere il problema. In tal caso l’OCT viene ripetuto a distanza di 3-4 settimane (per valutare la efficiacia della terapia) e consente di avere un
follow up molto dettagliato.
In alcune patologie dette sindromi dell’interfacie vitreo-retinica (pucker, membrane epimaculari, fori maculari, schisi maculari), l’OCT è di fondamentale importanza per determinare il momento corretto in cui intervenire chirurgicamente.
Nelle retinopatie diabetiche:
Il diabete porta con sé una serie di complicanze collaterali, tra queste le retinopatie diabetiche. Nei pazienti con diabete, quindi, l’OCT è un esame strategico per prevenire e rilevare precocemente i danni alla retina, e per intervenire tempestivamente all’esordio della patologia, con la laser o iniezioni intravitreali.