L’OCT è una
tecnica diagnostica per immagini. Simile a una radiografia, utilizza dei
raggi laser a bassa potenza e non nocivi, che permettono di visualizzare una sezione di tessuti con risoluzione compresa fra i 3 e i 10 micron. Il raggio laser esegue una scansione delle strutture retiniche e le ricostruisce in immagini bi e tridimensionali.
Per chiarire in che modo funziona l’OCT, cerchiamo di capire
cos’è la tomografia.
Per tomografia si intende un’indagine radiografica che permette di ottenere l’immagine di un piano di sezione o strato dell’organismo attraverso delle radiazioni che, in questo caso, sono innocuo laser. Tramite le scansioni è possibile analizzare le strutture oculari e poter fare una diagnosi precoce delle principali patologie che interessano maggiormente l’occhio, come le degenerazioni maculari, le trombosi venose, le capillaropatie di varia natura e le patologie ipertensive.
Le
maculopatie, in particolar modo, possono essere a volte legate all’età, altre volte giovanili, oppure essere la conseguenza di una malattia diabetica non curata, di alterazioni genetiche ed esposizioni a radiazioni. Con l’OCT si riesce a identificare il tipo di maculopatia e a sorvegliarne l’evoluzione nel tempo, sia nel caso delle maculopatie senza sversamenti che nel caso di perdite ematiche del microcircolo interno all’occhio.
Come strumento diagnostico preventivo, l’OCT è molto utile per diagnosticare un eventuale
glaucoma, sia attraverso l’esame del nervo ottico e delle fibre ganglionari, sia valutando l’angolo iridocorneale.
Permette, inoltre, di eseguire la pachimetria corneale, misura dello spessore della cornea, importante fattore di correzione della misura della pressione oculare.
Infine, l’OCT è fondamentale per
visualizzare la camera anteriore dell’occhio, sede di delicati processi di drenaggio dell’umore acqueo che in presenza di glaucoma viene ostacolato nel suo deflusso.