La degenerazione maculare è una malattia retinica che provoca alterazione e riduzione della funzionalità della macula, la zona centrale della retina. Caratterizzata dalla perdita di visione centrale, è una delle principali cause di ipovisione.
nei Paesi occidentali, e la terza in tutto il mondo. L’OMS stima che nel 2020 le persone interessate da degenerazione maculare saranno poco meno di 200 milioni.
Questa malattia è legata all’età: raramente si manifesta prima dei 55 anni, ma è molto diffusa dopo i 75 anni. Per questo è definita anche
Di solito colpisce principalmente gli uomini, soprattutto se hanno uno stile di vita errato che include fumo, alcol, una vita troppo sedentaria e sono affetti da diabete. A rischio di contrarre questo tipo di maculopatia sono anche le persone che hanno un parente di primo grado che ne è affetto.
Esistono due forme di degenerazione maculare legata all’età, entrambe le quali si accompagnano alla presenza di
, corpi colloidali o depositi di scarto di forma irregolare rotondeggiante, che si trovano sotto la retina.
Maculopatia miopica
La maculopatia miopica o retinopatia miopica è una patologia che interessa la retina e colpisce le persone affette da
miopia elevata (almeno 6 diottrie). Si tratta ancora una volta di una
degenerazione maculare miopica che, al contrario della maculopatia senile, può manifestarsi in giovane età e progredire con il passare degli anni.
La
causa principale è la forte miopia che causa allungamento dell’occhio, che a sua volta provoca una serie di alterazioni anatomiche. La retina subisce degli stiramenti o delle lesioni e, non essendo irrorata a dovere, si assottiglia ed è più incline a subire rotture.
Nella
maculopatia miopica i sintomi principali sono:
- difficoltà a mettere a fuoco gli oggetti a lunga distanza, ma buona avvicinando molto gli oggetti;
- affaticamento degli occhi;
- mal di testa;
- strabismo.
L’occhio miope, a causa dell’allungamento, porta a un possibile
calo reale della vista anche se raramente riporta una vera e propria cecità.
A livello maculare il paziente può andare incontro ad
atrofia dei vasi sottoretinici, conseguentemente della retina sovrastante non più nutrita. In questo caso si crea una zona “bianca” al centro dell’occhio non vedente, sia da lontano che da vicino. E’ possibile che si presenti inoltre una rottura di una membrana sottoretinica e la comparsa di neovasi e di una maculopatia umida che necessitano di una terapia con iniezioni intravitreali di farmaci anti-vegf.
In questo caso non si usa assolutamente il
laser per via delle ampie cicatrici che può provocare. Il laser argon infatti si usa solo per saldare delle rotture della retina periferica, purtroppo anche queste più frequenti nell’occhio miope.
Maculopatia: la cura piu indicata
Non c’è una cura uguale per tutti per le maculopatie: questa dipende dal decorso personale della malattia. Se per la forma secca non esiste ancora una cura che possa risolvere la patologia, con alcuni tipi di maculopatia una
cura naturale a base di antiossidanti e integratori vitaminici si è rivelata particolarmente efficace.
Ad integrare questa dev’esserci un’
alimentazione ricca di frutta e verdura, sono infatti molto importanti le vitamine, soprattutto del gruppo C ed E, oltre allo zinco e alla luteina. Ottime sono anche le fonti di Omega 3, che si trovano nel pesce, nella frutta a guscio e nei semi di lino. Tutti questi nutrienti riducono il rischio di una degenerazione della macula.
In genere, nel caso della maculopatia le cure naturali sono particolarmente utili per
prevenire l’insorgenza della malattia e quindi agire in maniera preventiva. Se già conclamata, nella degenerazione maculare questi rimedi naturali ne rallentano l’evoluzione.
La
cura per la maculopatia essudativa, invece, varia a seconda della gravita e consiste in quattro diverse terapie:
- terapia farmacologica: a base di farmaci antiangiogenici che sono iniettati nell’occhio tramite anestesia locale preventiva. Questi farmaci bloccano l’azione dei fattori di crescita dei neovasi e ne arrestano lo sviluppo. Questa si classifica come terapia di prima scelta, da effettuarsi molto velocemente, appena riscontrata la patologia, precoce sarà l’inizio migliori saranno i risultati anche a lungo termine.
- terapia fotodinamica: consiste nell’iniezione, per via endovenosa di verteporfina, di un colorante che si lega ai capillari anomali. Un raggio laser, a lunghezza d’onda specifica, illumina i vasi anomali e attiva il farmaco che procede alla loro chiusura. Il colorante viene smaltito entro 48 ore dall’iniezione. E’ una terapia non di prima scelta, in quanto limitata ad ad alcune forme particolari.
- terapia con laser: questa tecnica viene effettuata attraverso il laser giallo micropulsato che ha il compito di far riassorbire l’edema retinico. Questa terapia viene associata in ausilio alle intravitreali o quando queste sono inefficaci o controindicate.
- traslocazione retinica: tecnica chirurgica altamente invasiva da riservare ai pazienti che presentano casi limite monocoli. Oggi il tentativo chirurgico è quello di traslocare un pezzo di tessuto buono al di sotto della retina affetta. E’ in via di sviluppo e di studio la ricostruzione di parti del tessuto con staminali.
Ci sono infine degli
ausili ottici a cui si può ricorrere per migliorare la visione. Fra questi ricordiamo gli
occhiali telescopici e i
video ingranditori che sfruttano i recettori della retina ancora sani e non danneggiati.
Maculopatia diabetica
La maculopatia diabetica colpisce le persone affette da diabete; è infatti considerata una complicazione stessa del diabete e la
prima causa di perdita della vista o di ipovisione nei diabetici.
Nella
maculopatia diabetica le cure consistono nel trattare e tenere sotto controllo il diabete. In genere, tenendo sotto controllo i valori della glicemia e dell’emoglobina glicata, attraverso farmaci ipoglicemizzanti e specifici integratori alimentari, si riesce ad evitare anche l’insorgenza della malattia.
Il diabete incontrollato, infatti, porta allo
sviluppo di alterazioni dei piccoli vasi sanguigni che creano degli sfiancamenti e la trasudazione della parte liquida del sangue nella zona della macula.
La maculopatia diabetica è di 2 tipi:
- una forma non proliferante in cui si manifestano emorragie retiniche, edemi e ischemie;
- una forma proliferante che si verifica quando ci sono molti capillari occlusi che causano sofferenza retinica e sviluppano nuovi vasi sanguigni anomali.
Nella
maculopatia diabetica i sintomi possono non manifestarsi fino a decorso avanzato della malattia, quando si verifica un progressivo abbassamento della vista che può portare a cecità.
Maculopatia: sintomi principali
In caso di maculopatia i
sintomi iniziali, che fanno sospettare la presenza della malattia, sono:
- l’abbassamento della vista: ci si potrebbe accorgere di tale sintomo durante la lettura, che diventa difficoltosa con la necessità di aumentare la luce;
- la visione distorta e alterata delle immagini;
- la percezione dei colori meno brillanti e nitidi;
- la percezione di macchie grigie nel campo visivo, che nei casi più gravi diventano macchie nere;
- lo scotoma, cioè la perdita completa della visione centrale che rende impossibile vedere nel punto in cui si fissa lo sguardo.
I
sintomi della maculopatia possono trovare conferma attraverso diversi esami diagnostici: dall’esame del fondo oculare, alla tomografia a coerenza ottica, alla fluoroangiografia, all’angiografia. L’obiettivo del paziente, guidato dal suo oculista, sarà quello di evitare un peggioramento del caso – la patologia se trascurata porta alla cecità - cercando di tamponare le lesioni più gravi con laser, iniezioni intravitreali o chirurgia.
Maculopatia: cause principali
Le più comuni
cause della maculopatia sono:
- l’età;
- la predisposizione genetica familiare;
- il fumo.
Altri fattori vengono additati come
probabili cause delle maculopatie:
- l’obesità;
- l’ipertensione e le malattie cardiovascolari;
- l’eccessiva esposizione alla luce solare nel corso della propria vita.
Test di Amsler per le maculopatie
Il test della griglia di Amsler consente di verificare lo stato della retina e l’evoluzione della malattia. Si tratta di un esame che monitora la salute degli occhi. Il test consiste nell’osservare, con un occhio per volta, la griglia a quadretti con un puntino nero al centro. Se le righe appaiono storte o i quadretti non sono delle stesse dimensioni è bene rivolgersi a un medico specializzato per escludere la presenza di degenerazioni maculari in atto.
Il test di Amsler può essere eseguito da: miopi, persone oltre i 50 anni, persone che hanno già la malattia a un occhio, persone dichiarate a rischio di contrarre tale patologia.
Il reticolo di Amsler è uno strumento di diagnostica che permette di rilevare i difetti visivi causati da imperfezioni della macula, del nervo ottico e della trasmissione di impulsi visivi al cervello.