G.B. Mangioni Hospital / 27 dicembre 2023

Osteonecrosi del ginocchio: il trattamento con la metodica innovativa e mininvasiva BIOSScrew

Osteonecrosi del ginocchio: il trattamento con la metodica innovativa e mininvasiva BIOSScrew
Le lesioni da edema midollare o lesioni midollari (BML bone marrow lesions) possono essere:
  • traumatiche o non traumatiche
  • reversibili (per osteoporosi migrante o transitoria, sindrome dolorosa regionale complessa) oppure irreversibili (per osteonecrosi spontanea del ginocchio, SONK, e necrosi avascolare, AVN)
  • idiopatiche o secondarie legate a diverse condizioni patologiche come traumi, condropatia cronica, neoplasie.
Le lesioni midollari sono identificabili precocemente con la Risonanza Magnetica.

A G.B. Mangioni Hospital di Lecco - struttura polispecialistica accreditata SSN - per trattare queste lesioni viene utilizzata la metodica innovativa, mininvasiva BIOSScrew ideata dal prof. Rinaldo Giancola, Responsabile dell'Ortopedia.

"Le lesioni midollari sono difficili da diagnosticare e da trattare – precisa il professore. Nei casi in cui la terapia farmacologica sia inefficace, per evitare la progressione e il peggioramento del quadro clinico, si ricorre all’intervento chirurgico con metodo BIOSScrew. Questa metodica consente di prevenire o ritardare la necessità di un intervento protesico, favorire la remissione dei sintomi e migliorare la funzionalità dell'articolazione."

Due approcci terapeutici: subcondroplastica e core-decompression

La BIOSScrew è una tecnica chirurgica conservativa (joint-preserving surgery) minimamente invasiva che integra i benefici di due approcci terapeutici:
  • subcondroplastica, (procedura chirurgica con cui si introduce per via percutanea un materiale osseo biocompatibile, il calcio fosfato) per stabilizzare le fratture, che con la tecnica BIOSScrew vengono stabilizzate dalla vite stessa.
  • core-decompression, intervento che consiste nella creazione di un canale per ridurre la pressione all'interno dell'osso e favorire l’irrorazione sanguigna.
L’azione della vite, combinata con il trattamento biologico (iniezioni di fattori di crescita e cellule mesenchimali) stabilizza la lesione e stimola la guarigione biologica e la neo-vascolarizzazione dell’osso compromesso.

Metodica BIOSScrew: in cosa consiste

"La metodica BIOSScrew – approfondisce il professore - utilizza un particolare dispositivo di sintesi, una vite cannulata con fori sull’asse longitudinale, che viene inserita nell'articolazione per stabilizzarla. La configurazione della vite, opportunamente progettata, consente di introdurre, in modo selettivo, all’interno dell’osso, sostanze osteoinduttive o osteoconduttive per favorire la stimolazione dell'osteogenesi e la rigenerazione ossea dall'interno. Il canale usato per permettere l’utilizzo del filo guida e della cannula per veicolare i materiali ortobiologici, al termine dell’intervento viene chiuso con un apposito plug, al fine di aumentare la resistenza meccanica e impedire la crescita di osso nella vite, consentendo altri eventuali innesti biologici, se necessari, anche a distanza di tempo."

Principali finalità della metodica BIOSScrew

Il metodo BIOSScrew ha una triplice finalità:
  • stabilità meccanica
  • possibilità di riempire in modo selettivo, l’area patologica dell’osso
  • la rigenerazione biologica dell’osso stesso.
In alcuni casi, la metodica BIOSScrew, può essere associata all’artroscopia, procedura chirurgica mininvasiva che permette di visualizzare e trattare, direttamente, le lesioni sul versante articolare.

Metodo BIOSScrew: trattamento di un paziente con osteonecrosi del ginocchio

Tra i numerosi pazienti trattati, grazie a questa tecnica innovativa e mininvasiva, il professor Giancola porta l’esempio di un signore di 61 anni, con fibrillazione atriale, in terapia anticoagulante orale e antiaritmici e con osteonecrosi spontanea del ginocchio (SPONK), che gli provocava un dolore acuto a livello del lato interno del ginocchio.

Sottoposto, in un’altra struttura, alla sola radiografia, che evidenziava un'iniziale gonartrosi mediale al ginocchio, veniva trattato con iniezioni intrarticolari di corticosteroidi e acido ialuronico cross-linked. Dopo un iniziale miglioramento, la patologia si manifestava nuovamente con dolore intenso. Questo sintomo insorgeva, con maggior frequenza, quando l’articolazione era sottoposta a lavoro eccessivo e, in seguito, anche durante il riposo notturno, con gravi ripercussioni sulla qualità della vita.

"Quando il paziente ha deciso di rivolgersi a noi - riferisce il professore - abbiamo eseguito una Risonanza Magnetica urgente che evidenziava un edema associato a un’osteonecrosi spontanea del ginocchio (SPONK). A pochi giorni dalla diagnosi è stato trattato con la metodica BIOSScrew, (core-decompression integrata con iniezioni di cellule mesenchimali e fattori di crescita), combinata con l’artroscopia.
Con la chirurgia artroscopica è stato possibile visualizzare, direttamente, il danno articolare, confermare la diagnosi, escludere altre possibili patologie ed eseguire una regolarizzazione dei margini delle lesioni.
La ripresa fisiologica dell’articolazione e la remissione della sintomatologia dolorosa hanno permesso al paziente di tornare a svolgere le proprie attività quotidiane.  Nella visita di controllo postoperatoria, a 10 mesi dall’intervento, la Risonanza Magnetica non evidenzia edema e focolai osteonecrotici - conclude il professor Giancola."

Efficacia del Metodo BIOSScrew nel trattamento delle fratture e dell’osteonecrosi

In G.B. Mangioni Hospital sono stati eseguiti numerosi interventi con il metodo BIOSScrew, per osteonecrosi all’anca, al femore e al ginocchio, tutti con esito positivo. Il recupero funzionale è stato equiparabile, se non migliore, rispetto ad altre tecniche.

Questa metodica si è dimostrata molto efficace, anche, nella gestione delle fratture e potrebbe essere un'opzione terapeutica promettente per diverse patologie del tessuto osseo, ad esempio tumori ossei e osteoporosi di grado severo.
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Revisione medica a cura di: Prof. Rinaldo Giancola

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