Ospedale Cortina / 14 dicembre 2020

Running sui terreni sconnessi e in altura: allenare le articolazioni più a rischio per evitare gli infortuni

Running sui terreni sconnessi e in altura: allenare le articolazioni più a rischio per evitare gli infortuni
Running deriva dall’inglese “to run” che vuol dire correre, generalmente viene svolto all’aperto ma può essere praticato anche al chiuso utilizzando un tapis roulant. In Italia, secondo i dati Istat, tra il 2006 e il 2015, il numero di persone che praticano Running è cresciuto del 50% rispetto ai 10 anni precedenti. 

I percorsi del Running possono essere diversi, dalle corse su strada o su sterrato a quelli in collina e in montagna nei quali si affrontano tutta una serie di dislivelli.

Il running può essere:
  • Trail Running, o corsa nella natura dove il suolo cambia in continuazione con alternanza di discese e salite, si corre su erba, pietre ecc, non deve mancare solitamente anche un 20% di strada asfaltata;
  • Ultra Running, corsa a distanza medio-lunga, superiore a 80 Km, il tipo di percorso dipende dal luogo in cui si svolge;
  • Sky Running, si svolge soprattutto in ambienti montani, a più di 2000 metri di altitudine, i percorsi sono più impegnativi perché possono includere tratti da percorrere con corde o catene o discese ripide in cui è consentito l’uso dei bastoncini per alpinismo. 
I rischi e le problematiche muscolo-scheletriche della corsa su terrenni sconnessi e in altura
"Il Running in montagna – spiega il dottor Paratore, specialista in Ortopedia e Traumatologia all'Ospedale Cortina - può causare problematiche muscolo-scheletriche, perché il corpo è sottoposto a carichi superiori rispetto alla corsa su strada. Gli arti inferiori e la colonna lombo-sacrale possono essere considerati una “unità morfo-funzionale complessa”, interamente coinvolta e sollecitata durante l'attività sportiva in questione. Salite e discese, associate ai terreni sconnessi, richiedono alle cartilagini, alle ossa, ai muscoli, ai tendini ed ai legamenti (coordinati dal sistema nervoso centrale e periferico) un lavoro impegnativo per mantenere il giusto assetto durante la corsa, reso più difficoltoso da un maggior affaticamento. Ne deriva che sono più comuni infortuni e patologie infiammatorie localizzate da overusing  (uso eccessivo).

Tra gli infortuni più comuni riscontriamo:
  • distorsioni di caviglia, che comportano la totale o parziale lacerazione dei legamenti.
  • Malattia di Deutschlander (o fratture da stress) dei metatarsi.
Tra le patologie infiammatorie di maggior riscontro ci sono:
  • la sindrome della bendelletta ileo-tibiale (ginocchio del corridore), che comporta la comparsa di dolore alla regione laterale del ginocchio, che si estende a tutta la coscia, lateralmente;
  • l'infiammazione del tendine d'Achille, che collega il calcagno alla loggia posteriore della gamba, fino alla regione posteriore del ginocchio;
  • periostiti, ossia infiammazioni della membrana che avvolge, nutre e protegge l'osso;
  • fascite plantare: con dolore insorgente alla pianta del piede (di solito davanti al calcagno), che coinvolge la fascia plantare, che unisce il retropiede all'avampiede e che rappresenta un importante sostegno strutturale;
  • lombosciatalgie e radicoliti: per il sovraccarico dei dischi intervertebrali.
“Per prevenire infortuni e patologie infiammatorie – conclude il dottore – è scontata la necessità di una adeguata preparazione. Oltre ad un allenamento graduale dell'apparato cardio-respiratorio, bisogna rafforzare le zone a rischio, calcolando che la corsa avviene spesso in dislivello e su manti non uniformi. Pertanto la preparazione dell'apparato neuro-muscolo-scheletrico sarà mirata a conferire maggiori stabilità e controllo dei movimenti a:
  • Colonna lombo-sacrale > importante un rinforzo del “core” muscolare, cioè degli addominali profondi e della muscolatura paravertebrale.
  • Ginocchia > esercizi propriocettivi e rinforzo della muscolatura dei quadricipiti e della loggia posteriore della coscia (compresi i glutei), per la spinta durante le salite e per mantenere la giusta coordinazione ed il controllo durante le discese.
  • Caviglie e piedi > gli esercizi propriocettivi (come la tavola e stimoli su speciali pedane) sono fondamentali anche in questo distretto, associando rinforzo di muscoli della gamba, in particolare i peronei ed il rinforzo delle volte plantari.
Stretching e miglioramento dell'elasticità servono per abituare l'apparato muscolo-tendineo-articolare ad effettuare movimenti più ampi e dunque prevenire distrazioni.

Ovviamente bisogna scegliere scrupolosamente le calzature da indossare, che normalmente sono di categoria A5, specifiche per la corsa in montagna, che presentano le giuste caratteristiche di resistenza e comfort, eventualmente associando l'utilizzo di specifiche solette shock-absorber.

Per la prevenzione in ogni caso, per chi si avvicina alla corsa in montagna, sarebbe opportuno rivolgersi a preparatori specializzati.

Per ciò che concerne gli infortuni, vista anche l'esperienza del Punto di Primo Intervento (Pronto Soccorso) del nostro Ospedale, è fondamentale che siano trattati nel più breve tempo possibile, senza trascurare l'insorgenza di sintomatologie, che potrebbero cronicizzarsi e rendere più difficile e lungo il percorso terapeutico-riabilitativo”.

Per informazioni o per prenotare la visita ortopedica scrivi al form o telefona allo 0436 883222.

Revisione medica a cura di: Dott. Davide Paratore

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