Gamma Knife

Gamma Knife è un’espressione inglese, letteralmente significa “bisturi a raggi gamma”. Si tratta di uno strumento radiochirurgico all’avanguardia utilizzato nell’ambito della neurochirurgia stereotassica e caratterizzato da non-invasività, al contrario di quello che fa pensare il suo nome non coinvolge bisturi e incisioni.

La Gamma Knife usa fino a 201 raggi estremamente precisi di radiazioni per il controllo di tumori maligni e benigni, così come disordini vascolari e funzionali andando a colpire direttamente la lesione patologica del cervello senza intaccare i tessuti sani circostanti.

Il trattamento con Gamma Knife, in base alla diagnosi specifica, può essere utilizzato in alternativa o insieme alla chirurgia tradizionale al cervello e alla radioterapia panencefalica complementare (Whole-Brain Radiation Therapy).
 

  • Maggior precisione e minore invasività;
  • Multi-beam technology: fino a 201 raggi a basso livello di radiazione che convergono su uno specifico target con precisione e accuratezza;
  • Pratico: la maggior parte dei trattamenti possono essere eseguiti in una sola seduta e non causa la caduta di capelli;
  • Confortevole: dotato di lettino e musica rilassante, spesso i pazienti si addormentano ancor prima di iniziare il trattamento;
  • Comunicazione costante: Il paziente e il team clinico possono comunicare in ogni momento durante la terapia con gamma knife.

Gamma Knife si basa su un sistema di puntamento stereotassico, ovvero finalizzato ad individuare esattamente lesioni (anche molto piccole) nelle tre dimensioni spaziali (lunghezza, larghezza e profondità), e ciò permette di concentrare il fascio di raggi Gamma e somministrare così una dose molto intensa di radiazione senza nessuna incisione chirurgica.

Il percorso di trattamento Gamma Knife prevede le seguenti fasi:
  1. Fissazione del casco stereotassico: Il paziente viene fatto sdraiare su un lettino e qui viene fissato al cranio un casco stereotassico che può essere in alluminio o titanio. Il casco stereotassico per Gamma Knife viene posizionato sul cranio del paziente mediante applicazione transcutanea di 4 viti. Questo serve per fornire allo specialista dei riferimenti spaziali stereotassici e per evitare che il paziente muova la testa durante gli esami neuroradiologici o nel momento stesso del trattamento.
  2. Esecuzione degli esami di imaging: Prima che cominci il trattamento, sul casco impiegato per la Gamma Knife viene applicato un localizzatore che serve a dare le coordinate tramite le immagini ottenute da esami di diagnostica quali Risonanza Magnetica, TAC, Angiografia, necessari per il trattamento. I dati vengono successivamente riconosciuti dal computer che elabora tali immagini per ottenere le coordinate della posizione nello spazio della lesione da trattare
  3. Elaborazione del piano di trattamento: Nella fase successiva un’equipe formata da un neurochirurgo, un radioterapista ed un fisico sanitario predispone il piano terapeutico da seguire sulla base dei dati neuroradiologici e della ricostruzione tridimensionale della lesione, usando un software sofisticato che consente di simulare il trattamento migliore possibile per risparmiare il tessuto sano circostante.
  4. Trattamento radiochirurgico: dopo che l’équipe ha validato il piano di cura prescelto si dà inizio al trattamento radiochirurgico vero e proprio. Il paziente è sveglio e cosciente. Il lettino sul quale è fissato segue gli ordini impartiti dal computer e si sposta nei tre piani dello spazio così da focalizzare le radiazioni sulla lesione da colpire.

La strumentazione usata per la radiochirurgia con Gamma Knife è di ultima generazione, con procedura di trattamento interamente robotizzata, è stata chiamata Perfexion, proprio perché ha risolto tutte le operazioni manuali che i modelli precedenti richiedevano, abbreviando i tempi per paziente ed operatori ed automatizzando i numerosi controlli di qualità che sin dall’origine avevano portato la precisione fisico-sanitaria allo stato più alto: appunto il “golden standard” della neuroradiochirurgia.

Il trattamento con Gamma Knife tiene insieme tre aspetti tecnologici straordinari:

  • la precisione tridimensionale, tipica della neurochirurgia stereotassica;
  • le più moderne tecniche d’immagine (TAC, RM, PET, DSA), inventate originariamente in neurochirurgia per localizzare e diagnosticare appunto le lesioni intracraniche;
  • i velocissimi progressi dei computer grafici.

Grazie alla Gamma Knife è divenuto possibile visualizzare in tempo reale posizione ed energia delle centinaia di sottili fasci radianti emessi da sorgenti al cobalto e caratterizzati da bassa lunghezza d’onda e grande energia - convogliati ad incrociarsi e sommarsi solo all’interno del bersaglio, avvolgendolo come una calza, cioè ottenendo una ripida caduta della dose al margine, in altre parole: la dose di raggi inviata dalla Gamma Knife alla lesione patologica è massima, ma diviene trascurabile quella ai tessuti sani attraversati (es.: a differenza della radioterapia, la radiochirurgia non causa la caduta dei capelli, arrossamento della pelle ecc.).

La radiochirurgia tramite Gamma Knife, a differenza di altri trattamenti radioterapici, si esegue in una singola seduta e può durare dalle 3 alle 8 ore, a seconda delle lesioni trattate. La degenza del paziente richiede solo 2 notti. Il paziente entra in ospedale il giorno che precede la procedura per i controlli ematochimici di routine: ECG, eventuale RX torace, lettura e analisi dettagliata del consenso informato.

Un intervento di radiochirurgia con Gamma Knife viene generalmente eseguito in anestesia locale. In casi pediatrici o molto particolari non è escluso che si ricorra alla anestesia generale.

  • metastasi cerebrali
  • malformazioni artero-venose
  • neurinoma dell'acustico
  • meningiomi
  • adenomi ipofisari
  • nevralgia trigeminale
  • astrocitomi, cordomi, melanomi uveali
  • altri tumori e patologie funzionali
  • epilessia

La terapia mediante Gamma Knife, è stata inventata all’inizio degli anni ’50 e utilizzata nei primi casi a partire dagli anni ’60 a Stoccolma: oggi la radiochirurgia con Gamma Knife è progressivamente diventata una alternativa alla neurochirurgia invasiva, nei casi in cui ciò è possibile. Una seduta di Gamma Knife, senza incisione chirurgica, può infatti raggiungere il risultato sperato con maggiore frequenza e minori rischi.

La radiochirurgia con Gamma Knife deve la sua nascita al neurochirurgo svedese Lars Leksell, che, dopo diversi tentativi con altre fonti d’energia, trovò il modo di realizzare sottilissimi fasci intersecanti di radiazioni gamma che risultavano efficaci utilizzando una sola seduta, in contrapposizione ai larghi fasci della radioterapia che oltre alla lesione coprivano anche l’encefalo e proprio perciò andavano diluite in sessioni multiple e ripetute.

Nata come una particolarissima branca della neurochirurgia stereotassica funzionale, la terapia Gamma Knife è divenuta oggi la terapia di elezione per molte indicazioni tumorali e vascolari che erano in passato incurabili o venivano operate con rischi ed esiti che sono divenuti ormai inaccettabili.

Prima dell’avvento della Gamma Knife, somministrando ad un tumore una irradiazione di breve durata ma ripetuta ogni 24 ore anche nell’arco di 30 giorni si poteva causare un danno irreversibile alle cellule del tumore. Queste smettevano di replicarsi, mentre si permetteva ai tessuti sani di sopportare, frazionandola, la dose radiante complessiva necessaria a fermare il tumore, la stessa che somministrata in tempo più breve sarebbe stata letale per il sistema nervoso centrale. Così gli effetti collaterali ai tessuti circostanti il bersaglio si riducevano efficacemente, ma purtroppo non si eliminavano del tutto, come ci si rese conto nel tempo, soprattutto nei pazienti a più lunga sopravvivenza.

La radiochirurgia con Gamma Knife nasce proprio dalla esigenza di ridurre gli effetti collaterali della radioterapia. La precisione tridimensionale concessa dalla tecnologia stereotassica permette la realizzazione di una procedura che convoglia centinaia di sottili fasci radianti ad incrociarsi solo all’interno del bersaglio da colpire.

La radioterapia con Gamma Knife può tuttavia causare effetti collaterali, alcuni dei quali rientrano in disturbi generali (nausea e stanchezza), altri sono più specifici.

L’entità di tali disturbi dipende dall’intensità della dose di irradiazione erogata e dalla durata del trattamento.

Va detto tuttavia che gli effetti collaterali della Gamma Knife possono anche non manifestarsi e, nel caso in cui si verifichino, persistono più o meno per una settimana dopo la sua conclusione e poi cominciano gradualmente ad attenuarsi fino a scomparire. In ogni caso è indispensabile informare il radioterapista se dovessero protrarsi per più tempo.

I raggi irradiati dalla Gamma Knife possono determinare effetti collaterali quali:

  • difficoltà a deglutire;
  • problemi di cute e capelli: il cuoio capelluto può essere arrossato, irritato o sensibile;
  • stanchezza e sonnolenza durante e dopo la radioterapia;
  • reazioni cutanee;
  • disturbi della memoria;
  • stati confusionali.

Raramente, nelle persone sottoposte a Gamma Knife possono verificarsi effetti collaterali tardivi, come altri problemi cerebrali o neurologici, anche mesi dopo la radiochirurgia.

Le strutture che trattano questa specialità

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