Ancora oggi, l’asma non ha cause note: è altamente probabile che essa sia il frutto dell’interazione fra diversi fattori, come alimentazione, stato ambientale e geni. Sempre secondo i dati OMS, si verifica un
aumento dei casi di asma del 50% ogni 10 anni: un incremento notevole che potrebbe avere a che fare con la sempre crescente urbanizzazione.
Si vive sempre di più in
zone altamente inquinate, all’interno di
ambienti in cui circola poca aria e in cui al contrario si
concentrano polvere, acari e altri allergeni domestici (secrezioni di scarafaggi, peli animali, piume, ecc.). Con un apparente paradosso, anche
l’eccessiva pulizia dell’ambiente, accompagnata a volte dalla somministrazione di vaccini e antibiotici, può abbassare le facoltà di resistenza dell’organismo infantile: si parla quindi di ipotesi dell’igiene.
Tra i fattori di rischio per lo sviluppo dell’asma sembra esservi anche
la gravidanza in giovane età o la malnutrizione della futura mamma durante la gestazione. In generale, una
dieta poco equilibrata può essere accostata alla patologia, in particolare la carenza di vitamine C ed E e di acidi Omega3.
Anche
l’obesità sembra avere un’influenza negativa.
Per quanto riguarda i
neonati, il rischio di sviluppare l’asma aumenta se essi sono
prematuri, allattati artificialmente o caratterizzati da un peso troppo basso al momento della nascita. In Italia in particolare, l’asma sempre essere più frequente nelle aree mediterranee, con una maggiore prevalenza per le zone in cui aumenta la temperatura media e si riduce l’escursione termica.
Oltre ai già citati allergeni, fattori scatenanti (
trigger) di asma possono essere:
- infezioni delle vie respiratorie (raffreddore, bronchite, polmonite);
- agenti irritanti come fumo, polveri sottili, profumi di fiori o sintetici, esalazioni da prodotti usati in casa, acido gastrico da reflusso, aria troppo fredda;
- stress fisico ed emotivo;
- farmaci antinfiammatori non steroidei e beta-bloccanti.