Le diverse tecniche a disposizione del medico di Medicina manuale sono orientate principalmente al trattamento dei disturbi dolorosi della colonna vertebrale, ma non solo, anche di quelli del ginocchio, della spalla, dell’anca e dell’articolazione tibio-tarsica (abitualmente detta caviglia). Per meglio comprendere cosa sono le
Manipolazioni e quali patologie possono trattare, abbiamo posto alcune domande al
Dottor Adolfo Veronese specialista in
Medicina Fisica e Riabilitativa al
G.B. Mangioni Hospital.
Che cosa sono le manipolazioni?
“Sono mobilizzazioni attive forzate con le quali si va a superare il limite di movimento abituale che un’articolazione può compiere, fino al limite massimo anatomico possibile. In presenza di una problematica dolorosa, per prima cosa, si va a valutare la mobilità e la motilità attiva e passiva, poi si ricercano i segni di problematiche radicolari, come rossore, dolore, calore, caratteristiche tipiche dell’infiammazione. Alla precedente valutazione clinica fanno seguito gli esami strumentali quali: Radiografia,
TAC e Risonanza.
Solo dopo si va a cercare e a trattare i
DIM (disturbi intervertebrali minori). Queste alterazioni della normale motilità delle vertebre provocano dolori, a distanza, corrispondenti alla vertebra alterata. La manipolazione ha il compito di rimuovere questo breve circuito di squilibrio posturale.
Non si avverte alcun dolore, si deve sentire solo un
click, cioè lo sciocco delle 2 faccette articolari che si sono mosse per una frazione di secondo, una rispetto all'altra, ripristinando la loro normale posizione”.
Come si esegue una manipolazione?
“La manipolazione va sempre fatta nel
senso del non dolore e del movimento contrario al blocco articolare. Se si ha una
rotazione sinistra bloccata, la manipolazione non avverrà mai nel senso della rotazione sinistra ma, se è possibile attuarla, sarà
fatta nel senso della rotazione destra.
Per eseguire una manipolazione vertebrale si devono avere
almeno 3 direzioni libere, per esempio: a livello cervicali i movimenti possibili sono
flessione (sul davanti e all’indietro),
rotazione destra e sinistra,
flessione laterale destra e sinistra. Se un paziente ha un blocco totale in quest’area e vi è 1 sola direzione
libera, non si può eseguire la manipolazione, si deve ricorrere a farmaci miorilassanti o ad alcune sedute fisioterapiche per ridurre la contrattura. Non esiste una solo tipo di manipolazione, per 2 pazienti diversi, con la stessa patologia, si possono eseguire 2 manipolazioni differenti perché non si segue un protocollo standard”.
Per quali patologie sono indicate?
“Sono indicate per tutte le patologie osteoarticolari quali: le
cervicalgie e cervicoartrosi,
lombalgie e lombo-artrosi,
gonalgie (dolore al ginocchio) di origine meniscale,
rizoartrosi,
Sindrome di De Quervain,
epicondilite, e
periartrite delle spalla e dell’anca. Nelle lombalgie anche in presenza di ernia, se quest’ultima è contenuta, la manipolazione è di giovamento, se espulsa è controindicata così, come in presenza di un tumore osseo o tubercolosi, o di pazienti portatori di mezzi di sintesi metallici per esempio chi ha subito un intervento di stabilizzazione vertebrale per sostenere la colonna. Bisogna, inoltre, porre particolare attenzione nello svolgere le manipolazioni in pazienti con
osteoporosi grave”.
Sono indicate per le donne in gravidanza?
No, sulla donna in gravidanza si deve evitare di eseguire manipolazioni a livello lombare e cervicale. Si possono eseguire manipolazioni articolari del ginocchio, gomito o spalla.
Quante sedute necessitano per avere un miglioramento?
Per ripristinare il movimento di un’articolazione in genere si prescrivono
almeno 3 sedute, una per settimana. La valutazione va effettuata in funzione del caso trattato e dei risultati ottenuti in ogni seduta.