ambulatorio

L’Ospedale San Carlo di Nancy ha istituito un percorso diagnostico terapeutico e assistenziale interamente dedicato al paziente urologico e alla diagnosi e cura della patologia prostatica. La struttura è inoltre Centro di II livello di prevenzione, diagnosi e cura dell'incontinenza urinaria e fecale.

Grazie alle nuove tecnologie diagnostiche, alle procedure chirurgiche mininvasive e all’assistenza di équipe multidisciplinari con figure professionali e specialisti altamente qualificati, l’Ospedale offre al paziente un’assistenza completa. Un supporto personalizzato capace di tener conto in ogni momento delle sue necessità, sia cliniche che psicologiche.

Insieme al paziente per un percorso terapeutico completo e personalizzato

Il percorso, che accompagna il paziente dalla prima visita fino ai controlli post-operatori, comprende:
  • una prima fase di accertamento della patologia, attraverso test dell’antigene prostatico specifico (PSA), visita ed ecografia;
  • un approfondimento diagnostico avanzato grazie alla Risonanza Magnetica multiparametrica e alla biopsia prostatica fusion;
  • un sistema di trattamento della patologia che comprende diverse soluzioni, dalla terapia ormonale, fino ad alla chirurgia d’avanguardia con il sistema robotico da Vinci Xi;
  • e un iter di terapia riabilitativa e di supporto psicologico.  
Le tappe del percorso prostata
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Il tumore alla prostata è la neoplasia più diffusa tra gli uomini sopra i 50 anni di età. La diagnosi precoce è fondamentale per una risoluzione positiva, ma è necessario valutare attentamente il singolo caso prima di procedere agli accertamenti.
L’analisi del dosaggio del PSA è consigliato ai soggetti a rischio: chi ha familiarità con la patologia o in presenza di disturbi urinari oppure a seguito di una visita urologica in cui si sono rilevate dimensioni anomale della prostata.
In seguito al monitoraggio del PSA e della sua variazione nel tempo, lo specialista può decidere di approfondire le indagini con esami diagnostici avanzati come la risonanza magnetica multiparametrica ed eventualmente la biopsia.
 

La Risonanza Magnetica multiparametrica è un esame diagnostico di ultima generazione, veloce e mininvasivo, che consente al medico uno studio completo e approfondito della ghiandola prostatica e dei tessuti circostanti.
L’esame è detto multiparametrico perché permette di valutare e confrontare la composizione di un tessuto utilizzando diversi parametri: cellulare, strutturale e vascolare. Tale confronto consente di distinguere un tessuto sano da uno colpito da lesione e di arrivare a una diagnosi più accurata, riducendo le sovra-diagnosi di tumori a basso rischio. Se l’esame evidenzia un’area sospetta l’urologo indirizza il paziente verso lo step successivo: la biopsia prostatica fusion.
 

Se persiste il sospetto di un tumore alla prostata, si esegue una biopsia, ovvero il prelievo di un campione del tessuto prostatico per l’esame istologico.  La biopsia prostatica fusion è una nuova procedura diagnostica capace di integrare le immagini ottenute dalla Risonanza Magnetica multiparametrica con quelle ecografiche eseguite in tempo reale durante la biopsia.

Le immagini così sovrapposte formano una mappa tridimensionale della prostata e consentono all’urologo di indirizzare il prelievo bioptico solo verso la zona in cui è stata evidenziata la lesione sospetta, riducendo il numero dei prelievi prostatici e quello dei falsi negativi.

Le possibilità di trattamento del tumore alla prostata sono diverse: radioterapia ormonoterapia, chemioterapia e chirurgia.

La prostatectomia radicale è il trattamento più diffuso e prevede l’asportazione in blocco della ghiandola prostatica. Progressivamente la tecnica si è evoluta, diventando sempre meno invasiva per preservare le funzionalità dell’apparato e contenere gli effetti collaterali dell’intervento. Ne è un esempio la chirurgia nerve-sparing che asporta la ghiandola facendo attenzione a non intaccare i fasci di nervi che scorrono ai lati e che sono responsabili dell’erezione. L’obiettivo è ridurre il rischio di disfunzioni erettili post-operatorie.
 

Tra le varie tecniche utilizzate per il trattamento chirurgico dei pazienti la chirurgia robotica mininvasiva è quella più all’avanguardia e il robot Da Vinci Xi ne rappresenta il sistema più evoluto.
  • La struttura è costituita da una piattaforma robotica a 4 bracci dotata di: un sistema di visione 3D ad alta definizione per una visione chiara e allargata del campo operatorio, componenti miniaturizzate e articolate capaci di replicare il movimento della mano e di accedere alle aree difficili da raggiungere con la chirurgia tradizionale e laparoscopica, un sistema di controllo semplice e intuitivo che dà la possibilità al chirurgo di eseguire operazioni complesse con un approccio mininvasivo.
L’intero sistema è quindi progettato per offrire una maggior precisione al chirurgo e la massima sicurezza al paziente, perché viene ridotto il rischio di complicanze post-operatorie come infezioni e perdite di sangue.

Una delle procedure più eseguite con il robot da Vinci è la prostatectomia radicale, poiché consente una rimozione più precisa del tessuto tumorale e facilita un recupero più rapido della continenza urinaria e della funzione sessuale.

I vantaggi di questa tecnologia mininvasiva si traducono in una riduzione dei tempi di degenza e di recupero post-operatorio, un miglior risultato estetico per l’assenza di cicatrici e un rapido ritorno alle attività quotidiane.
 

L’Echolaser è un nuovo e innovativo sistema integrato, formato da un ecografo e un laser multi-sorgente, che sfrutta la termoablazione per il trattamento dell’Ipertrofia Prostatica Benigna e delle lesioni tumorali focali della prostata. Si tratta di una procedura microinvasiva non chirurgica eseguita per via cutanea trans-perineale, per la quale non è necessario ricorrere all’anestesia generale. 
La termoablazione laser induce un aumento della temperatura nelle cellule bersaglio, con conseguente denaturazione e necrosi coagulativa. L’intera procedura dura dai 10 ai 30 minuti, a seconda dell’estensione della lesione da trattare.
I tempi di ripresa per il paziente sono molto brevi e può tornare alla sua vita normale dopo qualche giorno. Inoltre, l’Echolaser offre il vantaggio di lasciare completamente inalterate le funzioni biologiche maschili, quali minzione ed eiaculazione.
 

Dalla prima visita fino alla definizione terapeutica, i pazienti sono seguiti da un team multidisciplinare (Uro-Oncologico). Il percorso diagnostico di ogni singolo caso viene infatti deciso congiuntamente da un gruppo di specialisti composto da urologo, oncologo, radioterapista, chi esegue la diagnostica per immagini e anatomo patologo.
Il consulto multidisciplinare permette di capire il percorso più idoneo per ogni singolo caso. Oltre alla gestione clinica, necessaria per affiancare il paziente secondo quanto stabilito dalle Linee Guida, il team multidisciplinare permette anche una gestione pratica delle visite e degli incontri, sollevando il paziente da incarichi organizzativi spesso stressanti.
 

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