Bradiaritmia

Con bradiaritmia si definiscono i disturbi del ritmo cardiaco a rilento. Alle volte può essere fisiologica e in alcuni casi causata dal difetto della generazione e/o di conduzione dell’impulso elettrico cardiaco.

Tutti i pazienti che ne sono affetti hanno in comune un ritmo cardiaco estremamente lento, inferiore a 50-60 battiti al minuto (bpm), detto bradicardia (dal greco cuore lento). 

La bradicardia si definisce critica quando può arrivare a compromettere una stabile ed adeguata portata cardio – circolatoria e questa più comunemente si verifica al di sotto dei 45 bpm. 

Una bradiaritmia po’ essere un disturbo nella genesi o nella conduzione dell'impulso elettrico, le cause più frequenti sono principalmente due: la malattia del nodo del seno atriale e i blocchi atrio-ventricolari.

 

> Malattia del nodo del seno atriale
Nei soggetti affetti da malattia del nodo del seno si verificano basse frequenze sinusali. Si verifica un rallentamento del peacemaker naturale, ovvero un’improvvisa assenza di battito, ed un blocco del seno-atriale o arresto sinusale, in cui il pacemaker naturale si ferma completamente.

 

> Blocchi atrio-ventricolari
Nei pazienti affetti da blocchi atrio-ventricolari si manifestano disturbi nella conduzione dell’impulso dagli atri ai ventricoli. Sono suddivisibili in tre gradi:
  • Primo grado: tutti gli impulsi atriali giungono ai ventricoli con un rallentamento
  • Secondo grado o conduzione intermittente: alcuni impulsi arrivano e altri rimangono bloccati
  • Terzo grado o blocco completo: nessun impulso atriale viene condotto ai ventricoli.

 

> Altre cause di bradiaritmia
Esistono anche altre cause che generano la bradiaritmia, vediamo di seguito schematicamente le principali:
  • Assunzione di alcuni farmaci ad esempio beta-bloccanti, calcio antagonisti, digossina e/o droghe
  • Infarto del miocardio, soprattutto quelli della parete inferiore
  • Miocardite, endocardite: l’infiammazione può danneggiare il sistema di conduzione, generando la bradicardia patologica
  • Ipotiroidismo: la riduzione della funzione tiroidea può ridurre anche la frequenza cardiaca
  • Alterazioni elettrolitiche: in particolare l’aumento del potassio
  • Ipotermia: l’abbassamento patologico della temperatura corporea può comportare sovente una riduzione della frequenza cardiaca
  • Patologie infettive come la febbre tifoide e la brucellosi, che a differenza delle normali infezioni che generano un innalzamento della frequenza cardiaca, possono determinarne un abbassamento
  • Ipertensione endocranica: l’aumento della pressione all’interno della scatola cranica, effetto secondario di numerose patologie quali ad esempio i tumori dell’encefalo o le meningiti, può generare una riduzione della frequenza cardiaca.

Qualunque sia la diagnosi specifica, i sintomi delle bradiaritmie dipendono e variano a seconda della gravità del disturbo che il paziente presenta.

La persona che ne soffre si può affaticare facilmente e spesso dopo uno sforzo può presentare difficoltà a respirare.

Altri sintomi sono: offuscamento della vista, lampi luminosi, uno stato confusionale dato dalla poca ossigenazione del cervello e/o di altri organi o apparati.

In molti casi, come già detto, la bradiaritmia può essere del tutto asintomatica, cioè non fornisce allert al paziente per riconoscerla.
 

Per effettuare una corretta diagnosi, su paziente sintomatico o asintomatico, gli aritmologi procedono sottoponendo il paziente ad una visita che comprenda le dinamiche del disturbo, se presente, ed eventuali familiarità.

Gli esami diagnostici di approfondimento standard che si richiedono a paziente sono:
  • Elettrocardiogramma
  • Holter ECG 24 ore

Se episodi bradiaritmici si presentano in corso di terapia farmacologica questa può considerasi fra le responsabili, la sospensione della terapia può risolvere il problema.

A seconda del disturbo che il paziente presenta la maggior parte di bradiaritmie trae giovamento dalla terapia della stimolazione cardiaca, quindi può essere indicato impiantare un pacemaker.

Spesso le pause del ritmo cardiaco, patologicamente troppo lunghe, possono causare una sincope cioè una transitoria perdita di coscienza.

Inoltre la bradicardia severa può causare senso di affaticamento e incapacità di compiere sforzi fisici in quanto la frequenza cardiaca non aumenta progressivamente al lavoro fisico o in casi estremi potrebbe portare ad aritmia.

Le bradiaritmie possono essere congenite o espressione di un invecchiamento del "sistema elettrico" del  nostro cuore, per tale motivo non esistono programmi di prevenzione particolari. È tuttavia necessario effettuare una valutazione aritmologica qualora ci fosse una certa familiarità per difetti del battito cardiaco o fosse nota una preesistente condizione di bradicardia
 
Le informazioni contenute nel Sito, seppur validate dai nostri medici, non intendono sostituire il rapporto diretto medico-paziente o la visita specialistica.

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