Dal punto di vista anatomico,
il cuore è diviso in 4 camere, 2 in alto e 2 in basso, grazie alla presenza del setto interatriale e del setto interventricolare. Gli spazi che si formano sono
atrio destro (che accoglie il sangue venoso),
ventricolo destro (che porta il sangue in direzione dei polmoni per l’ossigenazione);
atrio sinistro (in cui arriva il sangue ossigenato) e
ventricolo sinistro (che pompa il sangue verso tutti i tessuti).
Il cuore ha una struttura assolutamente unica all’interno del nostro organismo, che consente la corretta gestione della circolazione del sangue. In buona parte è un muscolo striato (
miocardio) ma, al contrario di quanto accade ai suoi “simili”, si muove involontariamente e in modo del tutto autonomo. Ciò è possibile grazie alla
generazione di impulsi elettrici, che vengono prodotti da alcune cellule del miocardio. Questo muscolo è costituito da fibre e muscolari e miocardiociti, a cui si deve lo stimolo nervoso alla base del battito cardiaco.
Dal battito dipende la contrazione senza la quale il sangue non potrebbe essere trasportato nel corpo.
Il
plesso cardiaco è a sua volta una componente importante: presente alla base del cuore, è una rete di nervi collegata al
nervo vago. Esso è uno dei dodici nervi cranici e innerva il
nodo seno-atriale, fra vena cava superiore e atrio destro, e il
nodo atrioventricolare. Localizzate presso il nodo seno-atriale, le cellule pacemaker mandano a ritmo regolare i segnali elettrici al muscolo cardiaco: è così che si producono la contrazione (
sistole) e il rilassamento del muscolo (
diastole), a cui corrispondono l’espulsione e il riempimento di sangue.
La frequenza cardiaca standard per i soggetti adulti è compresa in questo intervallo di valori: tra 60 e 100 battiti per minuto (bpm), l’equivalente della capacità di scarica del nodo seno-atriale.
Per un neonato la frequenza cardiaca è regolare fra 90 e 180 battiti al minuto, risultando notevolmente più alta di quella delle persone adulte. Pian piano, la frequenza si abbassa con l’aumentare dell’età:
nei bambini fino ai 10 anni, valori normali sono considerati fra 70 e 110 battiti al minuto.
La capacità di scarica è inoltre influenzata da vari elementi, fra cui l’azione del
sistema nervoso simpatico (tono adrenergico e noradrenergico) e parasimpatico (tono vagale).
Quando dunque si parla di cuore bradicardico?